Rinaldi: “Ho sognato il podio, ma sono felice del quarto posto”
Michael Ruben Rinaldi ha sfiorato il podio in Gara 2, ma ha tagliato il traguardo in quarta posizione, risultato comunque soddisfacente per il pilota e per il team GoEleven, che a Jerez riprende la stagione con sensazioni più che positive.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Il round di Jerez della Superbike ha rappresentato il trionfo di Ducati, che nel weekend della ripartenza ha dominato con Scott Redding e ha conquistato una splendida doppietta in Gara 2. Ma non è solo la squadra ufficiale a poter festeggiare: anche il privatissimo team GoEleven archivia il round andaluso con un risultato di rilievo, ottenuto grazie a Michael Ruben Rinaldi.
Il pilota italiano, in forza alla squadra dal 2020, si è messo in luce con la Panigale V4R per tutto il fine settimana, mostrando un gran passo e vantando un quarto posto in Gara 2 non troppo lontano dal podio. È un grande inizio per Ducati e per Rinaldi, che volano verso Portimao forti dello strapotere mostrato a Jerez e con la voglia di ripetersi sul tracciato portoghese.
Rinaldi commenta la sua Gara 2, dove per un attimo ha sperato di salire sul terzo gradino del podio: “Sono molto felice di questa gara, siamo partiti dalla quarta fila. Non sfortunatamente, ma non abbiamo lavorato bene sul lap time nella Superpole Race. Comunque la gara è stata molto buona, ho spinto al massimo durante tutta la durata e ho finito quarto. Sono felice e quando ho visto Toprak ad un secondo ho pensato che sarebbe stato un sogno avere tre Ducati sul podio. Ho spinto al 100%, ma lui rispondeva bene. È un sogno che dobbiamo rimandare al momento, ma direi che intanto la quarta posizione è buona”.
La grande soddisfazione del fine settimana è anche il riuscire a tenere testa e finire davanti ad una leggenda del mondiale Superbike. Rinaldi infatti si è reso protagonista di un bel duello con Jonathan Rea, che ha provato a difendersi, ma invano. Il portacolori GoEleven racconta come è stata la battaglia con il campione in carica e con Lowes, anche lui beffato dall’italiano: “Ho preso Rea e sapevo di essere più veloce di lui. Quindi non volevo stargli dietro per troppo tempo, perché se rimani troppo alle spalle si surriscalda l’anteriore e si perde il grip. L’ho superato il prima possibile e ha risposto bene all’attacco, ma sapevo di essere più rapido, perciò ho provato a dare tutto e ne sono contento. Se fossi partito in seconda fila, forse avrei potuto pensare al podio, ma sicuramente non l’ho perso per lottare con Rea e Lowes. Non mi hanno rallentato tanto da farmi perdere il podio”.
Informazioni aggiuntive di Sebastian Fraenzschky
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