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Redding: “Vittoria inaspettata, ma voluta: o vincevo o cadevo”

Scott Redding ha trionfato in Gara 1 sotto l'acqua, guidando una tripletta Ducati, che ha monopolizzato il podio. Il britannico si è imposto sui due compagni di marca, riavvicinandosi in classifica al leader Rea, distante 53 punti. Per Redding era imperativo vincere, mentre uno stoico Michael Ruben Rinaldi agguanta la terza posizione nonostante la visiera appannata.

Scott Redding, Aruba.It Racing - Ducati

Scott Redding, Aruba.It Racing - Ducati

Gold and Goose / Motorsport Images

Il fine settimana di Barcellona non finisce di stupire e la pioggia regala una Gara 1 imprevedibile con un vincitore inaspettato. Scott Redding torna sul gradino più alto del podio e lo fa in maniera incredibile, rimontando dal centro gruppo in cui si era ritrovato invischiato nei primi giri. Il britannico guida una meravigliosa tripletta Ducati, monopolizzando il podio per la prima volta dal round di Assen 2012 e lo fa sotto la pioggia, condizioni non semplici e per cui non si sentiva particolarmente sicuro.

Senza grandi aspettative prima della partenza e anonimo nelle prime fasi, Redding ha ripreso il ritmo con il passare dei giri, avvicinandosi al gruppo di testa fino a compiere sorpassi incredibili che lo hanno portato a tagliare il traguardo con 1.6 secondi di vantaggio su Axel Bassani. Grande prova di forza del pilota Ducati, che resta comunque molto lontano dalla vetta della classifica, ma recupera qualche punto, portandosi a 53 lunghezze dal nuovo leader Jonathan Rea.  

“È una di quelle gare che non mi aspettavo di vincere – esordisce Redding al termine di Gara 1 – Pensavo di finire un po’ deluso oggi, perché non avevo fatto un passo avanti e le cose non giravano bene. All’inizio della gara non avevo grip e pensavo che proprio non fosse giornata. Poi avevo davanti Michael e ho pensato che fosse un buon obiettivo per me, allora sono riuscito ad avvicinarmi e, quando l’ho passato ho pensato ‘ok, devo andare e rischiare’. Scivolavo dappertutto, non ero stabile per niente perché il setup che avevamo non era da pioggia al 100%. È stata dura, ma quando ho visto i piloti di testa davanti a me ho pensato ‘forse, forse...’. Mi sono avvicinato sempre di più fino ad essere lì con loro”.

Una volta raggiunte le posizioni del podio, Redding era determinato a salire sul gradino più alto: “Quando ho visto che eravamo tre Ducati nelle posizioni del podio mi sono detto ‘ok, non sarò la terza Ducati, finisco primo o nella ghiaia’. Sono riuscito a restare in testa e vincere. Ad essere onesto, mi sono sentito rilassato in griglia, eravamo tre Ducati e ho provato con tutte le mie forze ad essere la prima di loro. Quando ho iniziato a trovare il mio ritmo, pian piano, volevo solo essere davanti. È stata una gara lunga, una di quelle in cui sei sempre al massimo, ma ho provato a non commettere errori. Specialmente alla fine, quando scivolavo in entrata e volevo vincere, era semplice incappare in qualche errore. Quando ho visto che avevo più di un secondo e mezzo a un giro dal termine ho pensato ‘portala a casa’”.

Stoico Rinaldi, terzo nonostante la visiera appannata

Tra i due piloti ufficiali si è inserito Axel Bassani, ma Michael Ruben Rinaldi ha stretto i denti e portato a termine una Gara 1 complicatissima. Il pilota romagnolo è stato autore di una grande rimonta dalla terza fila e, nonostante una moto non perfetta, è riuscito ad essere della partita, lottando per le posizioni di rilievo. Terzo al traguardo, Rinaldi rivela di aver avuto un problema con la visiera del suo casco negli ultimi giri. Questo non gli ha consentito di sferrare l’attacco su Axel Bassani, che lo ha preceduto alla bandiera a scacchi.

“È stata una gara complicata – dichiara Rinaldi al termine di Gara 1 – ha iniziato a piovere poco prima della partenza e sinceramente quando ha iniziato a piovere ero un po’ arrabbiato, perché sapevo che il mio passo sull’asciutto era molto buono per lottare anche per la vittoria. Ma poi ho cambiato mentalità e ho pensato ‘corri e basta, non importa se cadi. Spingi e basta’. All’inizio non è stato facile trovare il ritmo, poi quando ho iniziato a spingere non mi sentivo benissimo con l’elettronica, avevo molto spin. Poi ho trovato di nuovo il mio ritmo e ho preso il gruppo di testa. All’ultimo giro volevo fare il mio attacco su Axel e fare secondo perché Scott era molto più veloce. Ma sfortunatamente non vedevo bene perché l’acqua che sollevava lui mi copriva tutto e ho pensato che il terzo posto andasse bene. Considerando che non avevamo fatto un turno con l’acqua e con la pioggia non ero al 100% con la moto, l’elettronica, sono felice. Ma domani voglio fare di più”.

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