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Intervista

Redding: “Questo è ciò che serve se vogliamo puntare al titolo”

Scott Redding è il pilota che nel weekend di Navarra ha raccolto il maggior numero di punti disponibili e rientra prepotentemente nella lotta per il mondiale. Con il secondo posto di Gara 2, si porta a 38 lunghezze dai due leader e si candida come un contendente.

Scott Redding, Aruba.It Racing - Ducati

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Nel weekend in cui è stato dato l’annuncio della separazione a fine stagione, Scott Redding e la Ducati brillano e conquistano Navarra. Il britannico ha trionfato in due delle tre gare disputate, diventando il pilota che ha raccolto il maggior numero di punti del fine settimana, ben 57 dei 62 in palio. In queste condizioni, il britannico rientra prepotentemente in lotta per il titolo e si porta a 38 lunghezze dai due davanti a sé che comandano la classifica.

Non è un’impresa facile quella di Redding, tuttavia a Navarra ha dimostrato di poter essere della partita e, insieme a Rea e Razgatlioglu, ha fatto una differenza enorme sugli avversari. Indubbiamente, il pilota del team ufficiale Ducati archivia questo primo round di Navarra del mondiale Superbike con enorme soddisfazione e si prepara a dare battaglia anche in Francia, prossimo appuntamento fra tre settimane.

A Redding è mancata la tripletta nel weekend spagnolo, tuttavia ci è andato molto vicino in Gara 2. Ha tagliato il traguardo con poco più di un secondo di distacco dal vincitore Razgatlioglu e per un attimo ha anche pensato di poterlo andare a prendere. Il sorpasso su Rea lo ha galvanizzato e in un primo momento ha puntato al bottino grosso, salvo poi ragionare e pensare all’impossibilità di mettere le sue ruote davanti a quelle del turco.

“È stato un buon weekend, sono contento di come è andato – commenta Redding al termine di Gara 2 – Due primi e un secondo posto sono ciò che serve se vogliamo essere dei contendenti al titolo. In Gara 2 non avevo il feeling che avevo ieri, non sono riuscito a sfruttare la moto al massimo del suo potenziale, a volte andavo un po’ largo e non potevo massimizzare i punti forti della nostra moto. Oggi l’anteriore scivolava molto e mi sono detto ‘ok, porta pazienza e magari si avvicinano un po’’. Jonathan ha commesso un paio di errori e io sentivo che il mio ritmo stava arrivando. Alla fine volevo provare a prendere Toprak, ma poi ho valutato i rischi, se valeva la pena provarci e mi sono detto che andava bene così. Prendiamo questi punti e non vedo l’ora di arrivare a Magny-Cours”.

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