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Redding: “Non siamo qui per vincere alla prima curva!”

Scott Redding si riscatta ad Assen e con la seconda posizione in Gara 2 ricuce il distacco sullo sfortunato Toprak Razgatlioglu, finito nella ghiaia per colpa do Garrett Gerloff. Il pilota Ducati condanna l'eccessiva irruenza dello statunitense.

Scott Redding, Aruba.It Racing - Ducati

Scott Redding, Aruba.It Racing - Ducati

Gold and Goose / Motorsport Images

Le nubi di Misano e Donington sembrano essersi dissipate ad Assen (nonostante il temporale di sabato notte) e nel cielo di Scott Redding è tornato il sereno. Il pilota Ducati non ha trovato la vittoria, che manca da Gara 1 ad Estoril, ma è tornato sul podio conquistando due seconde posizioni nelle tre gare disputate. Un weekend iniziato bene e terminato in maniera positiva per il britannico, che pur rimanendo piuttosto distante nella classifica generale, mantiene la terza posizione e ricuce, anche se di poco, il distacco dai primi due.

Il portacolori Aruba.it Racing – Ducati ottiene due secondi posti nelle manche lunghe, mentre fatica di più nella Superpole Race, dove è solamente quinto. Un weekend un po’ altalenante se guardiamo i risultati, ma che infonde positività in vista futura, dove spera di poter continuare a lottare per il podio. Non tutto poi è stato sempre per Redding, che spiega il risultato della domenica mattina attribuendolo alla mancanza di feeling.

Ad ogni modo il britannico è soddisfatto di quanto raccolto nel complesso: “Sono felice per aver chiuso il weekend con un altro podio. Ho fatto molta fatica a trovare il feeling con la gomma anteriore ma in Gara 2 siamo riusciti a fare quel piccolo step che mi ha permesso di mantenere un passo migliore. All’inizio ho cercato di non forzare per salvare la gomma anteriore e per questo ho perso un po’ di terreno rispetto alla testa. Il passo è migliorato molto da metà gara ma il gap con Rea era troppo ampio per poter lottare per la vittoria”.

Se Jonathan Rea allunga, il secondo posto di Gara 2 consente a Redding di avvicinare almeno Toprak Razgatlioglu in classifica, complice il pesantissimo zero dell’incolpevole turco. Buttato fuori alla prima curva del primo giro da Garrett Gerloff, il pilota Yamaha paga un dazio importante e Redding non si tira indietro dal commentare la manovra rischiosa dello statunitense.

“Garrett si è piazzato accanto a me alla prima curva – afferma Rea parlando di quanto avvenuto alla partenza di Gara 2 – Mi sono detto di non frenare troppo tardi, ma ho frenato abbastanza tardi e pensavo di non potercela fare. Solo che lui frenato anche più tardi di me e ho pensato tra me e me 'Questo non funzionerà! Non ha nessuna possibilità”.

Nel post gara, Rea ha condannato l’aggressività di Gerloff, secondo lui troppo irruento quando la gara era solamente all’inizio. Gli fa eco Redding, che commenta: “Rischiare tutto alla prima curva? Sei qui per vincere la prima curva o la gara? Semplicemente non è necessario perché metti tutti in pericolo. Non mi piace. Nell’ultima curva ci si può scontrare con i rivali e lo capisco. Ma nella prima curva ci si può ammazzare”.

“Alla prima curva spesso mi preoccupo se qualcuno mi arriva da dietro. Non si dovrebbe correre con persone del genere. Noi ci siamo, vogliamo essere piloti del campionato, ma la prima curva è come la Moto3. Solo che noi guidiamo moto pesanti. È una questione di rispetto per gli altri piloti. Conosco i pericoli di questo sport. Non so se è lo stesso per gli altri piloti. Non è rispettoso entrare in curva senza avere emozioni umane. Ho la consapevolezza che c'è un essere umano sull’altra moto. Con altri piloti, non sono sicuro se c'è un oggetto o un essere umano sulla moto”.

Redding non si risparmia con gli attacchi, anche rivolti a Razgatlioglu, mentre elogia Jonathan Rea e la sua guida pulita: “Ecco perché mi piace correre contro Jonathan, perché la vede come la vedo io. Guida forte, ma ha rispetto. Toprak a volte non ha rispetto. Anche Gerloff non ha rispetto. Non sto dicendo che siano dei pessimi piloti. Sono dei piloti impressionanti, ma il problema è che il risultato può essere ingiusto. Come li educhi? Puoi punirli ma non imparano. Mi piace molto Gerloff e vado d'accordo con lui. Ma quando si mette il casco, spesso mi chiedo cosa abbia in mente. Rischia molto. Era un rookie lo scorso anno, ma fa più errori adesso nella sua seconda stagione”.

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