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Rea: “Toprak mi porta al limite, sogno di vincere come Edwards!”

Jonathan Rea viene battuto ampiamente da Toprak Razgatlioglu a Magny-Cours, suo terreno di conquista, in tutte e tre le gare. Torna a casa con la vittoria della Superpole Race grazie alla penalità inflitta al pilota Yamaha, ma afferma di essere sempre al limite per poterlo contrastare e sogna di vincere il mondiale come fece Colin Edwards nel 2002 contro Troy Bayliss.

Toprak Razgatlioglu, PATA Yamaha WorldSBK Team, Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WorldSBK

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Magny-Cours era il feudo di Jonathan Rea, ma questo fine settimana la situazione si è capovolta e il campione in carica si è piegato in tre gare su tre al leader del mondiale Toprak Razgatlioglu. Tre almeno in pista, perché il pilota Kawasaki lascia la Francia con la vittoria della Superpole Race decisa a tavolino, come conseguenza di una penalità inflitta al rivale in classifica per aver oltrepassato i limiti della pista all’ultimo giro.

Dunque, Rea vanta una vittoria a Magny-Cours e resta a sette lunghezze dal pilota Yamaha, ancora al comando della classifica generale. Però archivia con soddisfazione il proprio weekend: “Gara 2 è stata divertente, ad essere onesti. Per dieci giri credevo di avere qualche problema con le gomme. Stamattina in Superpole Race credevo di vincere, ma poi le cose non sono andate così. Oggi abbiamo fatto dei grandi cambiamenti al setup, non ci siamo mai arresi. In condizioni di maggior fresco possiamo usare una gomma, ma quando le temperature si alzano non ho grande fiducia con quel tipo di gomma, si muove troppo per il mio stile di guida e perdo molto l’anteriore. Mi serve maggior stabilità, ma in Gara 2 mi sentivo molto bene. Quando ho visto che non potevo vincere, ho cercato di consolidare la mia seconda posizione”.

Il campione in carica rivela di essere sempre al limite per poter contrastare un Razgatlioglu in grande forma che lo annichilisce più di quanto immaginasse: “Devo fare dei grossi complimenti a Toprak, perché mi porta a guidare al limite e nel box cerchiamo risposte e spingiamo per migliorare. Con Alex ci confrontiamo per fare dei passi avanti con la moto, perché è evidente che dobbiamo migliorare se vogliamo lottare. Chiaramente il limite dei giri motore fa la differenza, ma noi dobbiamo migliorare la moto in altre aree. Tutto il pacchetto deve migliorare”.

I due contendenti al titolo sono separati da pochissimi punti e la situazione cambia in ogni round. Il prossimo appuntamento sarà Barcellona, gara di casa del team, che ha il quartier generale proprio nella capitale catalana. Rea è pronto a lottare: “Il campionato è molto serrato! Così vicino, si vede da come vince, qui è velocissimo. Lo è stato in tutta la sua carriera, lo sono anche io, ma lui ci ha battuti. Ora andiamo su circuiti dove sono andato benino, Barcellona e Jerez, dobbiamo mettere tutto insieme e provare a lottare. Non ci arrenderemo mai, spingeremo al massimo e vedremo cosa succederà. Toprak è un bravo ragazzo, ho un grande rispetto per lui e bisogna portare rispetto. È chiaro che se vince lui io non sono contento, ma bisogna togliersi il cappello, perché sto guidando molto molto bene, ma lui mi batte! Sta facendo un gran lavoro e mi sta spingendo a lavorare ancora più duramente”.

L’idea di arrendersi non è assolutamente contemplata per il sei volte campione del mondo, che rivela di avere un sogno. Vorrebbe vincere il mondiale proprio come fece Colin Edwards nel 2002 quando batté Troy Bayliss alla fine della stagione: “Il mio sogno è di vincere il campionato all’ultimo giro dell’ultima gara. Il mondiale di Troy Bayliss contro Colin Edwards è il più iconico e ricordo di aver visto la gara in ufficio di mio padre. Mi ricordo le mie sensazioni e quindi voglio questo, ma non voglio quello stress. Non sarà facile, mi preparo a lottare con Scott e Toprak. Siamo in un combattimento con tre costruttori diversi, è bello!”.

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