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Intervista

Rea: "Toprak duro, ma sono le gare. Noi fatichiamo a superarlo"

Due cadute hanno caratterizzato Gara 1 di Jonathan Rea, che vede il suo distacco assottigliarsi fino ad arrivare a 12 punti. Il pilota Kawasaki vede la grande crescita di Yamaha e cerca un modo per continuare a difendere il titolo, che con questo zero pesante diventa un'impresa ancora più complicata.

Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WorldSBK after the crash

Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WorldSBK after the crash

Alexander Trienitz

Non è una Gara 1 da incorniciare quella di Jonathan Rea, che si trova costretto a inseguire nella giornata di domenica. La prima manche di Most gli riserva una doppia caduta, la prima avvenuta quando era in lotta per le prime posizioni e la seconda quando stava tentando una disperata rimonta. Il pilota Kawasaki ha cercato di fare il possibile per limitare i danni della scivolata, rientrando in pista in 11esima posizione ma chiudendo la sua gara nella ghiaia qualche giro dopo.

Rea sottolinea come la differenza tecnica tra Kawasaki e Yamaha si sia ridotta drasticamente, tanto da portarlo a cercare modi e strategie diverse per poter far fronte alla competitività di Toprak Razgatlioglu, oggi vincitore e ora a 12 punti di distacco nella generale: “Mi sentivo bene in moto, Toprak mi era vicino, ma non riuscivo a passarlo sul rettilineo né in frenata, dovevo inventarmi qualcosa di diverso. Sono andato un po’ largo alla curva 13 e Toprak è passato, ho commesso qualche errore. La Kawasaki 2021 è buona, sto tirando fuori il 110% dal pacchetto e la competizione è molto, molto alta. È stato un errore mio, ma volevo combattere per il podio”.

Il campione del mondo in carica spiega poi le dinamiche delle cadute: “Fisicamente sto bene, sono solo frustrato da come è andata oggi. Nella prima caduta, alla chicane ero sulla traiettoria, ma sono caduto sulla buca. È stata una caduta simile a quella di Donington Park, quando abbiamo un po’ di chattering all’anteriore, il freno motore toglie peso davanti e ho perso l’anteriore. Quando sono tornato in sella ho visto che ero 11esimo, guidavo normalmente e non so cosa sia successo alla penultima curva. Ero concentrato su quello che stavo facendo, non stavo spingendo troppo, ma sono caduto. Quando ero nella ghiaia Folger mi ha chiesto ‘hai preso l’olio? La mia moto era rotta’, ma non lo so. Stava andando tutto bene e sono finito nella ghiaia. Non ricordo se ci fosse l’olio, ero arrabbiato, non esiste una service road qui, ho dovuto guardare tutta la gara da bordo pista e non hanno mandato una macchina”.

Proprio l’assenza della service road (il tema sicurezza a Most è stato ampiamente discusso da Redding nella giornata di venerdì)  ha permesso a Rea di vedere la gara da bordo pista e commenta così il sorpasso di Razgatlioglu sul pilota Ducati, troppo duro secondo quest’ultimo: “È una curva così complessa, ho visto che Scott l’ha affrontata con molta determinazione, poi Toprak si è inserito all’interno. Non mi aspettavo nulla di diverso da parte di Toprak all’ultimo giro. È stato sicuramente un sorpasso duro, soprattutto se si guarda la natura di quella curva. Immagino che Scott non sia particolarmente contento. Ma Toprak stava lottando per la vittoria, sono le gare dure”.

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