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Intervista

Rea sollevato per la vittoria: “Ho imparato dai miei stupidi errori”

Jonathan Rea conclude il round di Portimao con una vittoria, che lo riporta in corsa per il mondiale. Ora il pilota Kawasaki ha un ritardo di 24 punti nella classifica e rivela di aver cambiato mentalità dopo i due errori commessi il sabato e la domenica mattina.

Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WorldSBK

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Quando tutto sembrava ormai perduto, ecco che il Cannibale tira di nuovo fuori gli artigli e si riappropria di Portimao. Dopo due cadute, una in Gara 1 e una in Superpole Race, Jonathan Rea trionfa in Gara 2, tornando a essere padrone del Circuito dell’Algarve, dove non ha mai avuto rivali. La vittoria della seconda manche è fondamentale per il pilota Kawasaki, sia in ottica morale sia in quella iridata. Il campione in carica infatti si presentava a Gara 2 con 49 punti di distacco dal leader Toprak Razgatlioglu e lascia il Portogallo a 24 lunghezze dal pilota Yamaha, caduto nel pomeriggio.

“Volevo vincere questa gara dal semaforo! – ha dichiarato Rea, decisamente sollevato dal trionfo in Gara 2 – Forse ho fatto la migliore partenza della mia stagione e ho subito recuperato posizioni. La mia moto lavorava davvero bene. La portavo dove volevo. Il vento era molto più forte rispetto a sabato e quindi facevo più fatica sul rettilineo. Toprak inizialmente ha un po’ disturbato il mio ritmo perché era davvero forte questo weekend, ma oggi ho un po’ cambiato la strategia, cercando di impostare da subito il mio ritmo una volta avuta pista libera. Poi ho avuto la segnalazione della caduta di Toprak e ho cambiato ancora la strategia, perché a quel punto non avevo bisogno di spingere troppo”.

La vittoria della seconda manche chiude un weekend in cui la situazione mondiale sembrava davvero precipitare e il pilota Kawasaki riconosce i propri errori: “Ho imparato tanto questo weekend perché ho commesso molti errori stupidi, sono stato troppo impaziente. Devo accettare di aver commesso degli errori e imparare da essi. Ovviamente le mie due cadute sono frutto di un mio errore. In Gara 1, quando ero in testa, per cercare di imporre il mio ritmo sono andato troppo pesante sul freno e sono caduto. Nella Superpole Race invece faceva freddo e sono scivolato. Nella prima caduta ho accettato la situazione, ma dopo la Superpole Race ero molto arrabbiato con me stesso. È stata una giornata emozionante, perché quando sei a -50 punti e mancano sei gare è dura, ma oggi è stata la prova che può succedere qualsiasi cosa ogni weekend”.

“Ho iniziato Gara 2 con un gran sorriso – rivela Rea, che si proietta già al prossimo round – Ho avuto un messaggio sul dashboard. Noi ce li mandiamo sempre, sono parole divertenti, altre motivazionali. Oggi il mio meccanico ha messo ‘enjoy’ (divertiti). Quindi ho pensato ‘è il momento di divertirsi, non può andare peggio questo wekeend’. Ora andiamo in Argentina andiamo con la stessa mentalità, non posso rilassarmi e corro sempre al limite, perché questi ragazzi ti portano al limite. Sto facendo fatica in alcune aree, non c’è margine di rilassamento o di adagiarsi. Ad ogni curva devi dare il 100%”.

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