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Intervista

Rea si conferma campione: “Adesso non ho più obiettivi”

Jonathan Rea conquista il sesto titolo mondiale consecutivo e batte un nuovo record. Il pilota Kawasaki sente di aver raggiunto i propri obiettivi, ma vuole continuare a lavorare per migliorare ancora.

Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team festeggia il sesto Titolo Mondiale

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Il Mondiale Superbike ha una nuova leggenda: dopo Gara 1 ad Estoril, Jonathan Rea ha dimostrato ancora una volta di essere il grande fuoriclasse di questa categoria. Al termine della prima manche dell’ultimo round di questa stagione, il campione del mondo in carica si è confermato per la sesta volta consecutiva, battendo un nuovo record, che gli apparteneva già.

Al pilota Kawasaki è bastato un quarto posto in gara per assicurarsi la sesta corona, dopo una splendida rimonta. In Superpole infatti ha commesso un errore che lo ha costretto a scattare dalla 15esima casella. Rea spiega così l’errore commesso in qualifica: “È stato un mio grosso errore. Mi sentivo molto motivato. Il feeling con la moto era molto buono. Non sapevo che Scott Redding fosse caduto, ma ho visto lo sporco sulla pista. Quando sono caduto, mi sono subito reso conto che la moto era distrutta. Devo scusarmi con la mia squadra e i miei meccanici per questo. Non stavo pensando al campionato. Dopo quattro giri ero così avanti che pensavo di poter vincere la gara. Ma poi ho avuto molti problemi”.

In gara però ha recuperato, complice anche la rottura del motore di Scott Redding, che così ha perso ogni possibilità di frenare la rincorsa al titolo di Rea. Il nordirlandese si conferma per la sesta volta, ma è ancora concentrato sul weekend: "Non sono stato informato del ritiro di Scott. L'ho scoperto solo dopo la gara. Non ho molte sensazioni, devo dire la verità. È difficile essere emotivi perché mi concentro già sul domani e voglio migliorare la moto. Sono grato di essere qui e di avere questa possibilità di guidare con Kawasaki".

"Non potevo immaginare di essere qui sei o sette mesi fa dopo essere caduto nella prima gara della stagione – prosegue parlando poi dello sviluppo di questo 2020 così particolare - Non sapevo se avremmo gareggiato di nuovo. Non avrei scelto queste sette piste perché non erano le migliori per me o per la moto. Ma abbiamo lavorato incredibilmente come una squadra e abbiamo sfruttato al meglio ogni opportunità. Ma adesso non ho più obiettivi, voglio solo continuare a migliorare”.

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