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Intervista

Rea: “Non ci servono le ali di Ducati, ma i cavalli”

Secondo in Gara 2, il pilota Kawasaki perde l’egemonia sul tracciato di Portimao ma mantiene un distacco importante in classifica. Nonostante il dominio in campionato analizza i problemi della sua moto e ammette che debba essere migliorata.

Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

In Gara 2 Alvaro Bautista ha espugnato Portimao, storico fortino di Jonathan Rea, che qui vinceva ininterrottamente dal 2014. Dopo le due vittorie conquistate nella prima manche e nella Superpole Race di stamattina, il Campione in carica si è dovuto piegare allo spagnolo, che ha ricucito, seppur di poco, il distacco nella classifica generale.

Il pilota Ducati si è imposto a metà gara mettendo un margine relativamente buono, che ha perso negli ultimi due giri per via della stanchezza. Il leader del mondiale però non ha mai mollato e si è portato a pochissimi decimi quando mancavano poche curve al termine, dovendosi però accontentare di una seconda posizione alle spalle di un Bautista stoico.

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Questo però non l’ha intaccato particolarmente e commenta così la seconda manche del weekend: “In Gara 2 mi sono sentito forte con la moto, dietro Alvaro spingevo dove lui guadagnava, cioè nei rettilinei. Alla curva 5 rischiavo di cadere ogni volta e lui riusciva sempre ad aumentare il gap. Ha commesso alcuni errori ma non riuscivo comunque a raggiungerlo. Stamattina ho vinto la Superpole Race con il setup che avevamo nelle FP3, quindi, quando ho visto che il margine su Toprak cresceva sempre di più, ho cercato di conservare le gomme e la strategia è cambiata. Ieri avevo gomma all’inizio ma poi è crollata. Questo setup ci ha permesso di andare più lisci senza stressare troppo il posteriore. Il team ha lavorato bene per tutto il fine settimana ed ogni sessione è stata positiva. Mi sono divertito nella lotta”.

La differenza di motore si è notata molto sul rettilineo di Portimao, una pista particolare ed unica. Nonostante le innumerevoli vittorie, il leader del mondiale sa di cosa ha bisogno per migliorare ulteriormente una moto che considera non ancora perfetta: “Le ali hanno aiutato Ducati? Non so, ma non ci servono le ali, abbiamo bisogno di cavalli. Non so delle ali sinceramente, sono sicuro che la nostra velocità di punta è minore, ma nel loro caso questo potrebbe avere degli impatti negativi. Se vinciamo perché la Kawasaki è migliorata? Non credo, penso che questa pista sia molto particolare e che il pilota faccia la differenza per quanto riguarda il setup, ma sui circuiti classici credo che abbiamo ancora molto lavoro da fare”.

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“Ad inizio stagione ho detto che la nostra moto è un riferimento in SBK, dobbiamo reagire, continuare a lavorare. Ma è chiaro che tiriamo fuori dalla moto il meglio ogni fine settimana ed il team lavora benissimo, con una mentalità positiva. Quando c’è un’occasione la sfruttiamo e dobbiamo continuare a fare quello che abbiamo fatto oggi. Il mio team manager mi ha tolto la pressione dalle spalle dicendomi di rilassarmi. Sono orgoglioso di me perché ho lottato, le altre volte siamo stati battuti malamente, ma stavolta abbiamo perso per pochi millesimi”.

Rea mantiene comunque un vantaggio importante, ben 91 punti di distacco. Inoltre è sempre più vicino al titolo, pur guidando una Kawasaki ad inizio stagione decisamente inferiore rispetto alla Panigale V4 R. Per questa ragione si sente fiero del lavoro svolto da lui e dal team, in una progressione incredibile: “Conquistare il titolo a Magny-Cours è un obiettivo poco realistico al momento. Siamo vicini, abbiamo fatto tutto nel modo giusto fino ad ora. Dipende da noi, abbiamo molto da perdere, ma anche per questo motivo questo weekend non ho voluto pensare troppo a gestire. Vincere il campionato è bello, non importa su quale pista. È una conseguenza di tutte le battaglie che abbiamo fatto, quello che importa è dove eravamo a maggio e dove siamo ora. Non ci credo, all’inizio della stagione era un obiettivo irreale. La forza della nostra squadra ci ha portati qui. In Francia possiamo essere veloci, ma potremmo anche perdere qualcosa sul lungo rettilineo. Proveremo a fare il massimo, ma sempre facendo attenzione, perché potrei cadere o avere un guasto meccanico”.

Informazioni aggiuntive di Sebastian Fränzschky

Alvaro Bautista, Aruba.it Racing-Ducati Team, Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team, Toprak Razgatlioglu, Turkish Puccetti Racing
Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team
Alvaro Bautista, Aruba.it Racing-Ducati Team, Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team over the line
Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team
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