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Rea duro: “È sempre lo stesso pilota che commette questi errori”

Jonathan Rea è molto duro con Garrett Gerloff, reo di aver buttato fuori Toprak Razgatlioglu in Gara 2. Il pilota Kawasaki riflette sulla recidività dello statunitense e chiede maggior calma nei primi giri. Ma con la vittoria, Rea torna leader e amplia il vantaggio sul turco.

Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WorldSBK

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Il Circuito di Assen è feudo di Jonathan Rea, che si conferma padrone anche questo fine settimana. La Superbike è tornata in Olanda dopo un anno di assenza dal calendario e il pilota Kawasaki non ha perso occasione per battere nuovi record e ricordare a tutti per quale motivo viene definito ‘Cannibale’. Tre vittorie su tre gare disputate sono il bilancio del weekend olandese, che riconsegna al campione in carica il comando della classifica generale con un ampio margine sul primo degli inseguitori, Topral Ragzatlioglu.

Il mondiale sembra ancora una lotta a due, anche se in questo fine settimana è tornato prepotentemente anche Scott Redding, tuttavia la fortuna è dalla parte di Rea, o forse è il caso di dire Garrett Gerloff. Già, perché in Gara 2 è lo statunitense a decidere le sorti della classifica iridata, buttando fuori al primo giro un incolpevole Razgatlioglu e stendendo un tappeto rosso alla vittoria di Rea, che gli permette di arrivare a +37 sul turco.

Nonostante l’occasione d’oro saputa sfruttare alla perfezione grazie alla manovra andata a suo favore, Rea riconosce che Gerloff abbia esagerato: “Ad essere onesti, è successo tutto talmente tanto velocemente che non posso dare un’opinione. Ero più preoccupato di dove fossi io, perché avevo fatto una partenza molto brutta. Alla prima curva è successo quel che è successo ed ero molto concentrato su me stesso. Non ho visto il contatto, ma ho visto Toprak andare lungo”.

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“Non voglio parlare della situazione, è stato chiaramente un errore – prosegue – Però nelle prime fasi di gara ci sono molti piloti che devono capire che si devono calmare. Le gare sono di 20 giri e le prime tre curve si possono sfruttare per le posizioni, ma non si decidono lì. Non voglio dire troppo, perché non è bello attaccare qualcuno, ma chiaramente è lo stesso pilota che commette queste cose. Si può commettere un errore una o due volte, ma ripeterlo così è rischioso. Ci sono molti ragazzi aggressivi, come Rinaldi e Toprak, se vuoi rischiare con loro devi essere più intelligente o essere ugualmente aggressivo. Mi dispiace per Toprak, perché è stato una vittima, ma purtroppo le gare sono così”.

Rea dunque non assolve Gerloff, anzi. Dall’alto della sua esperienza spiega che il talento non basta, ci vuole anche controllo: “Siamo tutti intelligenti, perché siamo tutti nel mondiale. Siamo tutti veloci, non c’è dubbio su questo. Ma deve esserci un elemento che ti porta a prendere delle decisioni in gara. Alcuni prendono delle decisioni peggiori rispetto ad altri. Le gare sono le gare, ma bisogna essere rispettosi. Credo che il modo in cui corro è lo stesso con cui voglio essere trattato dagli altri piloti. Non voglio lasciare nessuno sulla ghiaia a Navarra o sorpassare qualcuno in maniera eccessiva alle Acque Minerali, per esempio. Le gare sono rischiose, combattute, serrate, ma rispettose. Non si possono prendere decisioni stupide”.

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Archiviato il capitolo incidenti, è il momento di festeggiare per Jonathan Rea, che torna a fare una tripletta a quasi un anno di distanza. L’ultima volta che ha vinto tre gare è stato a Portimao lo scorso agosto e questo weekend ad Assen è diventato il pilota più vincente su una singola pista, un altro record che il pilota Kawasaki porta a casa.

Ma il segreto del suo trionfo in Olanda è nei piccoli dettagli, che secondo lui hanno fatto la differenza: “Abbiamo cambiato la gomma, il grip e la temperatura era un po’ più basso dopo la pioggia. Ma abbiamo vinto in tutte le condizioni, questo era un test importante per i ragazzi del box, hanno fatto un lavoro enorme. Questo weekend abbiamo aggiustato un po’ il telaio, la geometria della moto, ed è sembrata più facile da guidare, potevo portarla dove volevo. Non vedo l’ora di andare a Most e anche a Navarra, dove serviranno molto queste modifiche”.

Rea e la Kawasaki si sono mostrati imbattibili in ogni condizione e, come sempre, Assen ci regala un meteo pazzo. Anche questo weekend il sole e la pioggia si sono alternati, creando situazioni surreali, come l’allagamento della Curva 5. Il britannico però loda il lavoro degli addetti del circuito, che hanno risolto il problema in poco tempo, consentendo il regolare svolgimento del weekend nella giornata di domenica: “Sono andato a vedere la Curva 5 questa mattina per capire come fossero le condizioni e ho trovato un lago. Quindi ho il massimo, massimo rispetto per l’impianto, perché hanno fatto un gran lavoro. Hanno usato tanti mezzi e abbiamo ritardato l’attività in pista di circa 45 minuti, ma se pensiamo a quanta acqua c’era, hanno fatto un lavoro incredibile”.

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