Portimao, Gara 2: Rea, non ce n’è per nessuno. Cade Davies, Melandri 3°
Il campione del mondo centra la doppietta e diventa il pilota più vincente con la Kawasaki. Grande secondo posto per Van der Mark, un Melandri battagliero fa suo il terzo gradino del podio.
Jonathan Rea, Kawasaki Racing
Gold and Goose / Motorsport Images
Se qualcuno non l’aveva ancora capito, in questo weekend Jonathan Rea ha fatto davvero un altro mestiere. Magari non ha dominato come in gara 1 però è bastato un giro e mezzo aggressivo “Rea style” per prendere il largo e volare verso l’undicesimo successo in campionato, con un importante record raggiunto: diventare il pilota Kawasaki con più vittorie in SBK, 34, scavalcando Tom Sykes, che proprio in queste ore si sta facendo operare a Barcellona al mignolo della mano sinistra fratturato in due punti. Il campione del mondo ormai è ad un passo dal terzo titolo iridato consecutivo, visto che potrà anche perdere fino a 20 punti da Sykes e 36 da Davies per chiudere i conti già fra due settimane in Francia a Magny Cours.
Il canovaccio di gara 2 è stato ovviamente diverso nell’esecuzione ma non nel risultato, dimostrando che per il fuoriclasse della Kawasaki scattare dalla terza fila o dalla prima poco cambia. Qualche brivido almeno l’ha provato, prendendo un paio di imbarcate ma soprattutto accusando un problema di elettronica della sua Ninja, che singhiozzava un po’ in accelerazione. Un problema che si è stabilizzato ma che ha tenuto Rea sul chi va là fin sotto la bandiera a scacchi.
Un brivido, però di rabbia, lo ha provato anche Chaz Davies, quando si è sdraiato alla curva 2 mentre veleggiava tranquillo in seconda posizione. Un errore, è il quinto zero stagionale, che ovviamente non lo può fare felice ma che non inficia quanto fatto fino ad ora, se non che lo costringerà ad andare all’attacco per prendersi la seconda posizione in campionato, dopo questo gentile regalo all’infortunato Sykes.
La scivolata del compagno di squadra ha spianato la strada al terzo gradino del podio per Melandri. Aver adottato una gomma anteriore più dura gli ha dato più confidenza in staccata e Marco è apparso battagliero e determinato. Peccato per il problema al freno a pollice posteriore, che gli fatto commettere un errore facendogli perdere il contatto con Davies; e per il tempo perso duellando con Laverty, che gli ha fatto vedere i sorci verdi prima di cedere. Le due cose unite gli hanno impedito di prendere Michael van der Mark, che ha conquistato meritatamente il suo primo podio in questa stagione.
L’olandese era già stato molto consistente ieri, oggi, partendo dalla prima fila, ha potuto sfruttare al meglio la situazione, dimostrando che tra le sue mani la Yamaha può ambire a lottare per il vertice. Miglior viatico non ci poteva essere per questo talentuoso olandese, che nel prossimo weekend di Aragon avrà la possibilità di gareggiare con la M1 di Valentino Rossi…
Aveva una voglia matta di podio Eugene Laverty, e ce l’ha messa davvero tutta per portarlo a casa, arrivandogli molto vicino. Un Laverty grintoso, anche troppo, che ha regolato i conti con Melandri in pista dopo averlo accusato ieri di essere stato scorretto. Eugene ha guidato sopra i problemi di un’Aprilia che quando va in crisi di gomme i piloti non riescono a frenare in staccata, allargando costantemente in percorrenza di curva, come ha dimostrato anche la gara di Lorenzo Savadori, sesto, sempre in difesa. La giornata di test di domani sarà molto importante per cercare di risolvere questi problemi.
Oggi è stata anche la giornata delle occasioni perse per due dei possibili protagonisti. Il rammarico più grosso ce l’ha senza dubbio Leon Camier che, dopo il quarto posto di gara 1, puntava con decisione al podio. Scattato in testa, sembrava nelle condizioni giuste per centrare il grande risultato ma il fumo uscito dal suo motore è calato sulla sua testa come una mannnaia, e dopo qualche giro in costante retrocessione di posizioni, si è dovuto mestamente ritirare, seconda rottura del weekend. Ci si aspettava qualcosa di più anche da Jordi Torres e non tragga in inganno il risultato, quinto, comunque positivo: l’inizio gara è sempre bestiale per il simpatico spagnolo, che poi recupera ma sciupa energie e gomme, privandosi di risultati più importanti.
A Portimao punti iridati per Takahashi, unico pilota del team Honda Red Bull visto che Stefan Bradl non ha preso il via della gara per la botta al polso destro causato dalla caduta di ieri.
Cla | # | Pilota | Moto | Giri | Tempo | Gap | Distacco | Ritirato | Punti | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 1 | Jonathan Rea | Kawasaki | 20 | 34'40.917 | 25 | ||||
2 | 60 | Michael van der Mark | Yamaha | 20 | 34'46.751 | 5.834 | 5.834 | 20 | ||
3 | 33 | Marco Melandri | Ducati | 20 | 34'50.118 | 9.201 | 3.367 | 16 | ||
4 | 50 | Eugene Laverty | Aprilia | 20 | 34'53.709 | 12.792 | 3.591 | 13 | ||
5 | 81 | Jordi Torres | BMW | 20 | 34'56.860 | 15.943 | 3.151 | 11 | ||
6 | 32 | Lorenzo Savadori | Aprilia | 20 | 35'00.276 | 19.359 | 3.416 | 10 | ||
7 | 36 | Leandro Mercado | Aprilia | 20 | 35'04.203 | 23.286 | 3.927 | 9 | ||
8 | 13 | Anthony West | Kawasaki | 20 | 35'17.899 | 36.982 | 13.696 | 8 | ||
9 | 86 | Ayrton Badovini | Kawasaki | 20 | 35'29.461 | 48.544 | 11.562 | 7 | ||
10 | 72 | Takumi Takahashi | Honda | 20 | 35'30.917 | 50.000 | 1.456 | 6 | ||
11 | 37 | Ondřej Ježek | Kawasaki | 20 | 35'32.861 | 51.944 | 1.944 | 5 | ||
12 | 121 | Alessandro Andreozzi | Yamaha | 20 | 35'37.622 | 56.705 | 4.761 | 4 | ||
13 | 12 | Javier Fores | Ducati | 20 | 35'48.435 | 1'07.518 | 10.813 | 3 | ||
14 | 84 | Riccardo Russo | Yamaha | 19 | 1 lap | 1 giro | 1 giro | 2 | ||
15 | 40 | Roman Ramos | Kawasaki | 16 | 4 laps | 4 giri | 3 giri | 1 | ||
dnf | 7 | Chaz Davies | Ducati | 17 | 3 laps | 3 giri | Accident | |||
dnf | 2 | Leon Camier | MV Agusta | 9 | 11 laps | 11 giri | 8 giri | Mechanical | ||
dnf | 22 | Alex Lowes | Yamaha | 7 | 13 laps | 13 giri | 2 giri | Accident / injury | ||
dnf | 35 | Raffaele De Rosa | BMW | 3 | 17 laps | 17 giri | 4 giri | Accident |
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