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Phillip Island, Gara 2: Laverty risponde a Guintoli

L'Aprilia stavolta fa doppietta ed uno stoico Melandri completa il podio. Seguono Fabrizio e Sykes

Cambia l'ordine dei fattori, ma il risultato finale è sempre lo stesso: anche in gara 2 del Mondiale Superbike a Phillip Island ci sono le due Aprilia ufficiali davanti a tutti. Questa volta però Eugene Laverty e Sylvain Guintoli si sono scambiati le parti, con il francese a fare da "lepre" fin dall'inizio ed il britannico che gli è balzato davanti nel finale di corsa, andando a pareggiare il conto anche in campionato, a quota 45 punti. Memore di quanto successo in gara 1, questa volta Laverty ha evitato di chiedere troppo alle sue gomme nella prima parte della gara ed è venuto fuori alla distanza: al 20esimo giro ha trovato in un colpo solo il sorpasso sulla BMW di Marco Melandri ed il giro veloce della gara, presentandosi sul rettilineo di partenza nella scia della RSV4 gemella e sfilandola alla prima staccata. Una volta preso il comando delle operazioni, Eugene ha poi messo subito qualche metro tra sé e Guintoli, precedendo il compagno di squadra sotto alla bandiera a scacchi. La Casa di Noale, dunque, dimostra di aver reagito alla grande alla decisione di Max Biaggi di dire basta alla corse, affidando una RSV4 davvero super ai propri piloti, che sono stati i grandi protagonisti di questa prima tappa iridata. Si potrebbe definire quasi eroico invece Marco Melandri, salito sul podio dopo essere rimasto in dubbio per gara 2 fino a pochi minuti dal via. Il pilota della BMW ha corso convivendo con il dolore alla spalla destra dovuto all'incidente di gara 1 con Carlos Checa, ma ha lottato alla pari con le due Aprilia praticamente per tutta la gara e nel finale ha resistito colpo su colpo ai tentativi di attacco di Michel Fabrizio. Questa volta il romano del Team Red Devils è riuscito a sfoderare una buona partenza dalla prima fila, ma gli è sempre mancato qualcosa per entrare nel terzetto di testa e quindi si è dovuto accontentare della "medaglia di legno" davanti alla Kawasaki di Tom Sykes, che ha portato a casa un altro quinto posto, rimanendo ancora un po' al di sotto delle aspettative anche a causa di un infortunio al polso sinistro rimediato nei test della scorsa settimana. Dietro al vice-campione del mondo troviamo Davide Giugliano, che è riescito quindi a riscattare almeno in parte il ritiro di gara 1 con la sua Aprilia del Team Althea, precedendo il rookie Jules Cluzel ed il veterano Jonathan Rea, che non è riuscito ad ottenere un risultato degno di nota per festeggiare la sua 100esima partenza nel Mondiale Superbike. La top ten poi si completa con Leon Camier e Leon Haslam, la cui corsa è stata rovinata nel corso del primo giro, quando sono rimasti coinvolti nell'incidente di Chaz Davies e Loriz Baz. Ad avere le peggio in questa carambola è stato il francese della Kawasaki, portato via in barella e parso dolorante ad una gamba. Una foratura ha invece costretto il pilota della BMW ad un pit stop, che poi gli è costato anche un ride through, visto che i suoi meccanici hanno lavorato in quattro sulla moto, quando il limite consentito dal regolamento è solamente di tre. Bisogna ricordare, infine, l'assenza sullo schieramento di partenza delle due Ducati ufficiali: Carlos Checa è stato trasportato all'ospedale di Melbourne per accertamenti dopo il brutto incidente di gara 1, ma fortunatamente le sue condizioni sembrano essere buone. Ayrton Badovini invece era out già da ieri a causa della frattura dell'astragalo del piede destro. Un inizio decisamente in salita per gli uomini diretti da Francis Batta, che però proveranno a riscattarsi tra un mese e mezzo a Motorland Aragon, forti anche di una 1199 Panigale che ha già mostrato un potenziale superiore alle aspettative.

World SBK - Phillip Island - Gara 2

World SBK - Classifica campionato

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