Melandri: “Sono deluso, non riesco a guidare la moto come vorrei”
Il pilota Ducati fatica a trovare fiducia con l’anteriore e questo non gli permette di spingere. La situazione preoccupa ma il team lavora duro per risolvere il problema.
Marco Melandri, Ducati Team
Gold and Goose / Motorsport Images
Melandri ha l’espressione identica al colore delle nubi che oggi hanno ridato la giusta connotazione “english” al meteo di Donington. Grigio, tendente al nero. A Marco non brucia tanto aver perso il podio a due curve dalla fine.
Certo, portarlo a casa avrebbe dato una piccola spinta in alto ad un morale che sta scendendo precipitosamente verso lo sconforto. Ma il problema non sta lì. Allo stato attuale il ravennate non riesce a guidare la Panigale per puntare a quei risultati che sono il suo obiettivo e non si vede la luce alla fine del tunnel.
“Perdere un podio non fa mai piacere – racconta Marco – ma non è questa la cosa che mi preoccupa. Non riesco a trovare confidenza con l’anteriore e questo non mi dà sicurezza per poter spingere. Già ero in difficoltà, ci si è messo anche il vento a complicare le cose. Venerdì mattina non era iniziata male, ma ogni volta che proviamo a modificare qualcosa, invece di migliorare peggioriamo”.
Non si nasconde Melandri. C’è bisogno di serrare le fila e lavorare all’unisono perché c’è ancora più di mezzo campionato da completare. “E’ inutile giraci attorno, non guido la moto come è il mio potenziale. Ho impiegato quattro, cinque giri per passare Laverty e Mercado, in passato quando decidevo di passare lo facevo e basta, adesso non ho fiducia per farlo. La squadra sta lavorando duro per cercare per trasferire sulla moto le mie sensazioni”.
L’inversione della griglia, che lo porta in pole postion, potrebbe aiutare a rendere più agevole gara 2? Melandri ne è poco convinto. “Mah, secondo me cambia poco se la situazione non si modifica. Non ho il ritmo per stare davanti, partire dalla pole o dalla terza fila alla fine dei conti è la stessa cosa”.
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