Il gradino più alto del podio ritrovato a
Donington Park, appena alla sua terza gara in
Superbike, ha fatto di
Marco Melandri l'uomo del momento del Mondiale riservato alle derivate di serie. Nonostante qualche dissapore con
Max Biaggi affiorato proprio nel round britannico, l'impatto con questa nuova realtà è stato decisamente positivo per il pilota ufficiale della
Yamaha.
Ecco una breve intervista che ha concesso al sito ufficiale della serie organizzata da
Infront Motor Sports:
Per più di un decennio hai corso in sella a moto appositamente costruite per le corse ed a prototipi. Quanto è stato difficile il passaggio alle derivate dalla serie e fino a che punto hai dovuto adattare il tuo stile di guida alla Yamaha YZF R1?
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Le differenze maggiori tra le moto Superbike e quelle della MotoGP riguardano il peso e la frenata, mentre tutto il resto è più o meno simile e non ho trovato difficoltà ad adattarmi. Ciò che davvero fa la differenza è lo stile di guida da adottare in relazione alle gomme, nel passaggio dalle coperture Bridgestone MotoGP ai pneumatici Pirelli Superbike".
Nei primi due round di questa stagione, in più di un'occasione sei apparso il pilota migliore in ingresso di curva. Puoi spiegarci il motivo di questa superiorità mostrata in sella alla tua Yamaha?
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Penso sia solo una questione di stabilità della moto e di feeling all'anteriore. Sento che la mia R1 si combina perfettamente al mio stile di guida, mi fa sentire a mio agio in sella e mi dà molta fiducia in ingresso di curva".
Pensi che la tua lunga esperienza nel mondiale 250cc sia stata un vantaggio o uno svantaggio per l'adattamento alla guida della derivata dalla serie di casa Yamaha?
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Penso sia stata un vantaggio. Credo che la moto a due tempi rappresenti l'esperienza ideale per imparare una corretta gestione del gas e per questo motivo credo che mi abbia aiutato molto".
Ora che hai disputato due round nel mondiale Superbike, dopo sette anni spesi in MotoGP, spiegaci quali sono i livelli di competitività dei due campionati.
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La competizione in Superbike è più elevata. Ci sono diverse moto, costruttori e piloti che hanno la possibilità di vincere una gara, e questo rende il tutto più spettacolare. In MotoGP invece, solo 2 o 3 piloti sono in grado di lottare per il successo, quindi ogni gara finisce per somigliare a quella precedente. Anche se scendi in pista e dai il massimo, alla fine della giornata sei solo un numero".
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