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Laverty: "Mi sono sentito intrappolato in un incubo dopo l'incidente"

Eugene Laverty ha raccontato di sentirsi come intrappolato in un incubo dopo il terribile incidente di cui è stato vittima nella tappa di Buriram del Mondiale Superbike, venendo colpito da Jordi Torres.

Eugene Laverty, Milwaukee Aprilia

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Eugene Laverty, Milwaukee Aprilia
Eugene Laverty, Milwaukee Aprilia
Eugene Laverty, Milwaukee Aprilia
Eugene Laverty, Milwaukee Aprilia
Eugene Laverty, Milwaukee Aprilia
Eugene Laverty, Milwaukee Aprilia
Eugene Laverty, Milwaukee Aprilia
Eugene Laverty, Milwaukee Aprilia

Il nordirlandese stava battagliando per la zona punti nelle prime fasi di gara 2 in Thailandia, quando ha iniziato ad accusare qualche problema con la gomma anteriore.

Come conseguenza, Laverty ha perso l'anteriore della sua Aprilia alla curva 6 ed è stato successivamente travolto dalla MV Agusta di Jordi Torres che lo seguiva, patendo una frattura al bacino ed alcune lesioni interne.

A preoccuparlo però è stata la perdita di sensibilità alle gambe patita nell'immediato, che lo ha anche costretto a rimanere un paio di settimane in Thailandia prima di fare ritorno a casa.

I primi attimi dopo l'incidente, dunque, sono stati veramente spaventosi, perché Eugene non capiva quanto fosse grave il suo infortunio, inoltre il personale medico che lo ha soccorso a bordo pista non parlava la sua lingua.

"E' stato tutto bizzarro" ha detto in un'intervista rilasciato a BBC Sport. "Subito dopo l'incidente pensavo che la gara sarebbe stata fermata, ma non è stato così. E questo è un qualcosa di cui dobbiamo discutere per il futuro".

"Subito dopo ho capito che dovevo prendermi cura di me stesso, perché purtroppo c'era una barriera linguistica tra me ed il personale medico: nessuno poteva capire cosa stesse succedendo".

"Mi sentivo un po' come se fossi intrappolato in un incubo, quindi ho dovuto provare a proteggermi perché non riuscivo a muovere le gambe e loro continuavano a girare intorno alla barella".

"E' stato un momento molto spaventoso, quindi è stato bello arrivare al centro medico e trovare alcune persone che parlavano inglese, oltre ad avere mio fratello John e mia moglie Pippa a prendersi cura di me".

Riguardo alle sue condizioni, Laverty ha aggiunto che l'obiettivo sarebbe quello di rientrare a Donington Park a fine maggio, ma che non è ancora chiaro se ce la farà o meno, soprattutto per questioni legate alle lesioni interne per cui è stato anche operato.

"Abbiamo fissato Donington come obiettivo, alla fine di maggio" ha detto. "Ma è molto difficile dire quando sarò di nuovo in forma, perché in questo caso devo ascoltare i consigli dei dottori".

"Con le ossa rotte non ho mai avuto paura di tornare in moto, ma le lesioni interne richiedono sempre tempo e voglio essere sicuro di essere pronto".

"Dopo la mia carriera voglio essere sicuro che funzioni ancora tutto al meglio".

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