La situazione dei vari costruttori nella storia del Gran Premio tailandese
In attesa che la pista ci dia il responso definitivo circa la situazione dei vari team nei confronti del Gran Premio del prossimo fine settimana, andiamo a vedere chi in passato ha fatto bene e chi no.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Tra poche ore andranno in scena le prime prove libere del secondo round del mondiale Superbike 2018 (alle nostre 4:25 della notte fra Giovedì e Venerdì le FP1, alle 7:10 le FP2 ed alle 10:45 le FP3) e finalmente sapremo - o quantomeno avremo un assaggio - se lo strapotere della Kawasaki sarà confermato o se, finalmente, vedremo un campionato più combattuto ed incerto.
Ad ogni modo, giusto per avere una maggiore idea di cosa ci aspetta, andiamo a vedere da vicino chi, nella storia di questo caldo ed umido gran premio, ha fatto bene e chi, invece, ha fatto peggio.
Aprilia
Il team italiano ha collezionato due podi a Buriram nel 2015 tutti e due ad opera di Leon Haslam, tutti e due ottenuti partendo dalla seconda posizione. Lo scorso anno invece entrambe le gare sono state concluse solo da una moto. Quella di Savadori tredicesima in Gara 1 e quella di Laverty in Gara 2. Due ritiri invece lo scorso anno.
BMW
La casa tedesca non ha mai brillato particolarmente in Thailandia. Lo scorso anno il miglior piazzamento ottenuto è stato un quinto posto ad opera di Markus Reiterberger in Gara 1, bissato da Jordi torres in Gara 2.
Ducati
Nonostante una invidiabile lista di vittorie lungo tutti i tracciati del mondo, questo è l'unico (dell'attuale calendario) sul quale Ducati non ha mai vinto. Il miglior piazzamento è stato un secondo posto nella gara dello scorso anno ad opera di Chaz Davies, mancano poche ore per scoprire se quest'anno si riuscirà a far di meglio e mettere un po' i bastoni fra le ruote allo strapotere Kawasaki, vedremo.
Honda
La pole position di Michael van der Mark (l'ultima ottenuta dalla Honda) ed il suo arrivo in terza posizione in Gara 1 del 2016 (quarto in Gara 2) sono il miglior risultato di Honda in Thailandia. Nel 2017 invece il miglior risultato venne ottenuto da Nicky Hayden classificandosi nono in Gara 1 e settimo in Gara 2. Honda ha vinto su 30 differenti tracciati nella sua storia in SBK ma quello tailandese è uno dei dieci sul quale non ci è ancora riuscita.
Kawasaki
Negli ultimi anni il team delle verdone ha dominato in lungo ed in largo questo campionato ma se c'è un circuito sul quale questo dominio è stato ancor più evidente questo è proprio quello del Buriram. Sei vittorie su sei gare disputate in Thaliandia la dicono lunga sullo strapotere Kawasaki e sulla capacità delle ZX-10RR di adattarsi al meglio a questo tracciato ed alle sue particolari condizioni climatiche. L'unico neo nell'incredibile palmarès Kawasaki qui in Thaliandia è dato dal non aver fatto il giro veloce in Gara 2 lo scorso anno (fatto da Marco Melandri su ducati).
Yamaha
Il miglior risultato ottenuto dalla casa dei tre diapason risale allo scorso anno con un quarto posto ottenuto da Lowes in Gara 2 ed un quinto ottenuto da Van der Mark in Gara 1. Risultati un po' sottotono ma comunque meglio di quanto fatto nel 2016 con una coppia di sesti posti ottenuti da Lowes e Guintoli.
MV Agusta
Risultati sempre a punto per la piccola casa italiana grazie al loro pilota Leon Camier: due undicesimi posti nel 2016 ed un ottavo in Gara 1 nel 2017.
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