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Kawasaki, Rea: "L’importante è trovare il giusto modo di guidare"

Il campione del mondo è convinto che la differenza la farà chi saprà adattarsi meglio alle condizioni meteo. Per Tom Sykes grande lavoro sul set up in ottica gara.

Jonathan Rea, Kawasaki Racing

Jonathan Rea, Kawasaki Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Jonathan Rea, Kawasaki Racing
Tom Sykes, Kawasaki Racing
Tom Sykes, Kawasaki Racing
Jonathan Rea, Kawasaki Racing
Jonathan Rea, Kawasaki Racing
Tom Sykes, Kawasaki Racing

Veloce più del vento che batteva forte sulla pista di Portimao. Jonathan Rea non si è scomposto minimamente, non ha accusato alcuna sbandata, preciso come un orologio svizzero nel portare avanti la sua preparazione ad un week end che lo vede grande favorito.

Il campione del mondo è tranquillo e determinato, vuole infliggere un’altra lezione ai suoi avversari e aver trascorso qualche giorno in Algarve con la famiglia magari lo ha anche aiutato ad assorbire meglio le condizioni atmosferiche. Il risultato è stato che oggi nessuno ha potuto stargli davanti.

"Il test che abbiamo effettuato qui ad aprile sicuramente ci ha aiutato a partire con un set-up di base ma non c’era vento e le temperature erano diverse – commenta Jonathan Rea – e quindi oggi ci siamo dovuti adattare. In particolare nel pomeriggio tirava davvero forte".

Più che intervenire sulla moto, il campione del mondo ha lavorato su se stesso. "In queste condizioni, su questa pista, più che provare a modificare qualche cosa, bisogna trovare il giusto modo di guidare: come spostare il peso del corpo, come accelerare, o come e quanto staccare, sono i punti chiave per essere performanti. Così oggi pomeriggio, dopo un paio di giri sono rientrato e ho detto a Pere: montiamo un paio di gomme e facciamo un long run. Sono sicuro che mi sarà di grande aiuto per la gara di domani".

Fa un po’ specie vedere invece Tom Sykes così indietro nella graduatoria tempi a fine della prima giornata, lui che in prova è sempre più consistente che in gara… L’inglese, che sta cercando disperatamente la soluzione per sfruttare meglio la Ninja, per provare soluzioni migliorative senza soluzione di continuità, ha finito per arrivare lungo.

"Purtroppo non siamo arrivati in tempo per montare gomme “fresche” – racconta Tom -. Abbiamo avuto un fitto programma di lavoro da fare a livello di set-up e abbiamo pensato che questo fosse più importante del dedicarci alla prestazione pura. Oltretutto non abbiamo finito e nella FP3 dovremo dedicarci anche a trovare la giusta soluzione di pneumatici. Oggi pomeriggio alla fine dei conti bastava rientrare nei primi dieci e così è stato. Domani ovviamente ci sarà spazio anche per la prestazione pura ma, lo ripeto, quello che conta sarà essere pronti per la gara".

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