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Kawasaki, Rea: "A Magny-Cours correrò senza pensare al titolo mondiale"

Il nord-irlandese può vincere il terzo titolo mondiale della sua carriera nel corso del fine settimana di gara in Francia, ma proverà a dare il massimo per conquistare le gare.

Jonathan Rea, Kawasaki Racing

Jonathan Rea, Kawasaki Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Jonathan Rea, Kawasaki Racing
Podio: il vincitore della gara Jonathan Rea, Kawasaki Racing
Jonathan Rea, Kawasaki Racing
Il vincitore della gara Jonathan Rea, Kawasaki Racing
Podio: Jonathan Rea, Kawasaki Racing
Il vincitore della gara Jonathan Rea, Kawasaki Racing
Tom Sykes, Kawasaki Racing
Tom Sykes, Kawasaki Racing
Tom Sykes, Kawasaki Racing
Tom Sykes, Kawasaki Racing
Tom Sykes, Kawasaki Racing

E’ iniziato ufficialmente il count-down per l’assegnazione della corona iridata dell’edizione 2017 del
Campionato Mondiale Superbike. A Magny-Cours, Jonathan Rea si gioca il suo primo match-point e, salvo eventi impronosticabili, chiuderà i conti in terra di Francia, a suggellare una stagione a dir poco trionfale.

Se già quella 2016 era sembrata superba, anche se nel finale al pilota nordirlandese era venuto un po’ di “braccino”, in quella 2017 Rea ha decisamente esagerato. Raffrontandole, si scopre che a tre round dalla fine ha già totalizzato 34 punti in più, vinto 2 gare in più (11 contro 9), sempre sul podio ad eccezione dello zero rimediato in gara 1 a Donington per i problemi alla gomma posteriore, e soprattutto con un vantaggio di 120 punti (47 nella stagione 2016) sul suo più immediato inseguitore, il compagno di squadra Tom Sykes.

Un ruolino di marcia impressionante che gli permettono di chiudere con due round di anticipo il discorso titolo, che sarebbe il suo terzo consecutivo. Le combinazioni che passo farlo vincere a fine gara 2 sono ovviamente più probabili: può permettersi di perdere complessivamente fino a 20 punti nei confronti di Tom Sykes e 35 punti nei confronti di Chaz Davies (34 se il gallese dovesse vincere entrambe le gare). Un’enormità. Più complicato ma non impossibile chiudere la pratica già al termine di gara 1. In questo caso a Rea deve guadagnare 5 punti a Tom (vincendo sarebbe a posto) e può concedere fino a 10 punti a Davies (9 se il pilota Ducati dovesse vincere) e quindi con un terzo posto comunque lo metterebbe definitivamente fuori gioco.

Tutto pronto per la festa, dunque, anche perché Rea vorrà suggellare il titolo con una vittoria, una
”vendetta” dopo la doppia sconfitta che gli impartì Davies lo scorso anno. “E’ eccitante affrontare questo weekend, specialmente dopo quello che abbiamo fatto a Portimao, dove siamo rimasti per una giornata di test – racconta Jonathan Rea -. Abbiamo trovato soluzioni che forse testeremo nelle FP per vedere se riusciamo ad avere maggiore confidenza in entrata di curva. Magny Cours è un gran bel circuito e nel passato sono stato competitivo".

"Il tracciato richiede un po’ di compromessi nella ricerca del giusto set-up della moto, e bisogna tenere in considerazione anche le condizioni meteo perché in questo periodo dell’anno può capitare di tutto. Questo weekend è la prima possibilità che abbiamo di vincere il titolo. Voglio tenere questo pensiero fuori dalla mia mente e scenderò in pista per dare il meglio in entrambe le gare: con la moto che ho sono fiducioso di poter lottare per la vittoria”.

Dopo l’intervento chirurgico al mignolo e al radio della mano sinistra, infortunati a Portimao, dove era stato costretto a saltare entrambe le gare, Tom Sykes arriva a Magny-Cours con l’obiettivo di tenere aperta la lotta per il titolo, impresa ancora più ardua visto che non potrà essere al 100% della condizione fisica, con i medici che dovranno dare il via libera alla sua partecipazione.

“L’operazione è andata bene – commenta il pilota inglese – e mi sto sottoponendo a terapie per far sì che io riesca a guidare nel modo più confortevole possibile, e dal venerdì cominceremo a costruire il weekend. Quello di Magny-Cours è un tracciato che sostanzialmente mi piace. Non è scorrevole, un circuito dove si usa poco angolo di piega ma pieno di cambi di direzione e ha alcuni punti dove quasi ci si ferma per poi accelerare repentinamente”.

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