Kawasaki, Jonathan Rea: “Il vero rischio era deconcentrarsi"
Il due volte campione del mondo ha tenuto sempre alto il ritmo per non commettere errori. Le gomme diverse hanno funzionato ma Rea è stato attento a non sollecitarle troppo.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
La vittoria in gara 1 a Portimao è stata soltanto l’apice (fino ad ora) di una stagione al limite della perfezione per Jonathan Rea. Basta scorrere la classifica di campionato per rendersene conto: in nove round e mezzo, diciannove gare, il due volte campione del mondo ha totalizzato 406 punti, frutto di 10 vittorie, 7 secondi posti e 1 terzo posto e un solo zero, quando gli è scoppiata la gomma posteriore a Donington mentre stava avviandosi verso l’ennesimo successo. In pratica non è mai sceso dal podio per tutta la stagione. Impressionante, tanto quanto lo è stato oggi a Portimao, dove ha impartito a tutti una severa lezione.
“Centrare questa decima vittoria è motivo di grande soddisfazione perché ho già migliorato lo score dello scorso anno – è il commento del prossimo tre volte campione del mondo -. Così come sono soddisfatto del mio primo giro in gara, non riuscivo a credere di essere stato subito così veloce. E’ incredibile come sembra di guidare la moto sui binari quando abbiamo grip totale ma quando cala tocca a me compensare con il mio stile di guida, cambiando modo di frenata e percorrenza di curva. Oggi sono stato attento a preservare le gomme nei venti giri perché non sapevamo il comportamento delle gomme, diverse da quelle che avevamo utilizzato nelle prove, e su questo dovremo lavorare”.
Rea ammette che il vero avversario di oggi è stato il rischio di perdere concentrazione, tanto era il
vantaggio nei confronti degli avversari.
“Sembrerà strano ma è stata una gara difficile perché c’era il rischio di deconcentrarsi, quando non hai qualcuno con cui duellare. Con un gap simile a quello di oggi è facile commettere un errore, compromettendo tutto. Sapevo il rischio ho cercato sempre di tenere il ritmo alto e alla fine è andato tutto nella direzione voluta”.
Rea chiude parlando di Davies.
“Chaz è il mio avversario principale. In alcuni round è più forte lui, in altri io. Oggi gli è andata male in Superpole perché è scivolato ed è stato costretto a partire dalla terza fila. Sapevo di dover sfruttare questo vantaggio e ho spinto subito per mettere un gap importante tra me e lui, anche perché non avevo dubbi che sarebbe risalito fino al secondo posto. Il fatto di averlo dietro mi ha aiutato a non perdere la concentrazione e solo all’ultimo giro ho chiuso il gas”.
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