Jonathan Rea ed il suo 2019… Mondiale
Ha iniziato la stagione in sordina per poi rendersi protagonista di una grande rimonta che l’ha portato a conquistare il quinto titolo consecutivo e battere nuovi record. Ecco i momenti chiave della stagione di Jonathan Rea, che a Magny-Cours si è riconfermato Campione del mondo.
Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team festeggia il suo quinto titolo
Gold and Goose / Motorsport Images
Nel 2018 aveva frantumato ogni record, diventando il pilota più vincente di sempre nella storia del Mondiale Superbike e conquistando il quarto titolo consecutivo. Non era facile ripetere l’impresa, ma Jonathan Rea è riuscito a migliorarsi, diventando Campione del mondo per la quinta volta di seguito a Magny-Cours. Nella stagione più strana degli ultimi anni, il pilota Kawasaki è riuscito a riconfermarsi vincendo in maniera gloriosa e sconfiggendo rivali e pregiudizi.
Se fino allo scorso anno infatti era sembrato tutto “facile”, il 2019 ha posto una grande sfida al Campione in carica, chiamato a riconfermare la propria supremazia contro il nuovo binomio formato da Alvaro Bautista e dalla Ducati Panigale V4 R, apparsi da subito competitivi e veloci. Con l’arrivo dello spagnolo e della neonata di Borgo Panigale l’asticella si è alzata ed il britannico ha dovuto dimostrare di poter vincere anche contro gli rivali più efficaci.
Il grande dominio di inizio stagione dell’esordiente che proveniva dalla MotoGP sembrava aver fatto vacillare Rea, costretto ad inseguire ed a raccogliere quello che poteva, mentre Bautista si faceva largo con 11 vittorie consecutive ed un margine in classifica di 60 punti. Ma “Il Cannibale” non ha mai perso la propria mentalità, accontentandosi dei piazzamenti e rimanendo sempre in scia ad un rookie che sembrava lanciato verso il titolo.
Uno dei momenti peggiori per il suo campionato è arrivato ad Assen, storicamente favorevole a Rea ed alla sua moto. Eppure il campione in carica ha lasciato l’Olanda da sconfitto, dopo aver subìto attacchi ed aver assistito ad un dominio imperioso della Panigale V4 R #19. Una doppietta relativamente semplice quella di Bautista, che ha riaffermato la propria egemonia nel feudo Kawasaki. Non solo, proprio sulla pista olandese Rea ha ottenuto il peggior risultato della stagione fino a quel momento, un terzo posto anche alle spalle di Michael van der Mark.
Ma la storia è cambiata ad Imola, dove abbiamo assistito al primo inciampo di Alvaro Bautista. È bastato un piccolo errore dell’avversario per far tornare in auge Rea, che ha conquistato il primo successo stagionale rientrando prepotentemente in lotta in un campionato che sembrava ormai saldamente nelle mani dello spagnolo.
Il round Jerez doveva rappresentare la conferma, ma si è rivelato il momento più buio della stagione: Bautista è tornato sul gradino più alto del podio in Gara 1, mentre alle sue spalle si consumava un duello per la terza posizione tra Rea e Lowes che avrebbe lasciato il segno anche nelle successive gare su suolo spagnolo. Un contatto tra i due ha fatto terminare la gara del pilota Yamaha nella ghiaia, così al Campione in carica è stata inflitta una penalità che lo ha costretto a partire dal fondo della griglia nella Superpole Race. Rea non si è perso d’animo e si è reso protagonista di una grande rimonta, mentre Bautista iniziava pian piano a fare il gioco del rivale: arrivava la prima caduta dell’anno, a cui ne hanno fatto seguito molte altre.
A Donington Park c’è stata la definitiva inversione di rotta. Sulla pista di casa Jonathan Rea si è riaffermato con una splendida doppietta che lo ha rilanciato nella lotta per il titolo. L’inglese ha lasciato la Gran Bretagna alla volta di Laguna Seca, ultimo appuntamento prima della pausa estiva, da leader del mondiale. Per la prima volta quest’anno, il pilota Kawasaki tornava davanti a tutti nella generale.
Dal round britannico, non ha più ceduto la leadership e ha continuato ad inanellare successi, mentre si assisteva al repentino declino di Bautista e della Ducati. Cadute ed errori hanno caratterizzato la seconda metà di campionato, fino ad arrivare alla rottura definitiva che ha portato lo spagnolo a decidere di lasciare Borgo Panigale a fine anno. Rea è sempre rimasto lucido, riuscendo ad accontentarsi quando la vittoria era impossibile. Da 61 punti di distacco è passato ad averne quasi 100 alla vigilia dell’ultimo appuntamento europeo, disputato a Magny-Cours questo fine settimana.
Proprio sulla pista francese Rea aveva conquistato il mondiale già nel 2016, il secondo della carriera. La storia si è ripetuta e, complice l’ennesima caduta di Alvaro Bautista in Gara 2 (a causa di un contatto con Toprak Razgatlioglu), è salito per la quinta volta consecutiva sul tetto del mondo. L’inglese ha così conquistato il titolo con due round d’anticipo rispetto alla fine della stagione ed ora vola verso l’Argentina con un bottino pesante e le spalle leggere.
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