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Gara 1 boicottata, la FIM risponde: “Cancellazione ingiustificata”

A seguito del boicottaggio di Gara 1 da parte di sei piloti e delle polemiche scaturite a seguito dell’episodio, la FIM ha risposto sostenendo che nessuna motivazione potesse essere valida per la cancellazione della prima manche, come richiesto da chi non è sceso in pista.

Spazi vuoti in griglia di partenza

Spazi vuoti in griglia di partenza

Gold and Goose / Motorsport Images

Il round argentino del mondiale Superbike lascia una scia di numerose polemiche, anche piuttosto accese, sull’organizzazione e sulla messa in sicurezza del circuito. Le condizioni dell’asfalto non ottimali hanno portato i piloti a riunirsi prima di Gara 1 e ben sei hanno deciso di non schierarsi in griglia di partenza. Da lì si è innescato un botta e risposta tra i piloti che hanno incrociato le braccia e quello che invece hanno disputato la gara.

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Eugene Laverty, Chaz Davies, Marco Melandri, Sandro Cortese, Leon Camier e Ryuichi Kiyonari non hanno preso parte alla prima manche lunga del weekend a San Juan Villicum, chiedendo di spostare Gara 1 alla domenica mattina, in cui le condizioni della pista sarebbero state migliori. Successivamente hanno pubblicato sui propri profili social un comunicato in cui spiegavano le ragioni del boicottaggio, mettendo la sicurezza in cima a tutto. La risposta della FIM però non si è fatta attendere e, al termine del penultimo round della stagione, ha diramato un comunicato di risposta in cui si difende e che riportiamo di seguito.

A seguito della decisione di sei piloti di non partecipare a Gara 1 del round argentino del Mondiale Superbike a San Juan il giorno 12 ottobre, la FIM vuole chiarire alcuni aspetti.

Da richiesta della FIM nel 2018, il circuito di San Juan è stato riasfaltato per ospitare il Mondiale Superbike nel 2019. Mercoledì 9 ottobre, durante l’ispezione della pista, gli addetti alla sicurezza FIM hanno richiesto agli organizzatori del circuito di pulire il tracciato per rimuovere la polvere che si era accumulata nei giorni precedenti in modo da avere le condizioni di sicurezza necessarie per il corretto svolgimento del round argentino.

Dopo un’intensa pulizia della pista, giovedì è stata data l’omologazione a seguito di una nuova ispezione. Questa procedura di omologazione, valida dal venerdì alla domenica, è identica per ogni evento del campionato e ha luogo il giovedì prima di ogni gara, secondo il regolamento FIM.

Venerdì sera, durante la riunione della safety commission, i rappresentanti dei piloti hanno espresso la loro preoccupazione per le alte temperature dell’atmosfera e l’effetto che queste potevano creare sul nuovo asfalto. In accordo con gli stakeholders (piloti, rappresentanti FIM e Dorna), è stato deciso di organizzare un’altra riunione il sabato alle ore 12 dopo la terza sessione di prove libere per fare il punto della situazione. In questa riunione tutti i piloti erano contenti del miglioramento delle condizioni della pista ed è stato deciso all’unanimità di proseguire con la sessione di qualifica e con la gara. Tuttavia, dopo la Superpole, sei piloti hanno deciso di non prendere parte alla gara che sarebbe stata disputata due ore dopo.

La FIM vuole ricordare che la sicurezza di tutti i piloti è la priorità e sottolinea che né le alte temperature né le condizioni dell’asfalto in quel preciso momento giustificavano la cancellazione della gara.

Inoltre, per assicurare un alto livello di assistenza in pista, la FIM il giovedì ha provveduto ad incrementare i marshal per arrivare a 150 al circuito San Juan, con il sostegno della federazione nazionale CAMOD.

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