Ducati, Melandri: "Non siamo così lontani da Rea"
Il pilota della Ducati ha ammortizzato alla grande aver perso tutta la prima sessione, dimostrandosi subito veloce. E se riesce a risolvere le difficoltà all’ultima curva…
Marco Melandri, Ducati Team
Gold and Goose / Motorsport Images
Diciamo pure che Marco Melandri se l’è vista brutta. Perché quando perdi un intero turno di prova, anche se su una pista che ti piace da matti e dove hai vinto due volte, qualche cattivo pensiero può insinuarsi nel cervello. Invece Marco è rimasto concentrato, non si è fatto prendere dal panico, e nella sessione del pomeriggio ha fatto vedere quello che è capace.
"Correre qui è sempre fantastico, la pista è una delle più belle della stagione,mi diverte sempre tanto – sono le parole a freddo del ravennate -.Non è stata una giornata facile, abbiamo perso in pratica tutta la sessione per un problema tecnico. I ragazzi hanno fatto, come sempre, un grande lavoro e in FP2 siamo partiti molto bene e rimesso in buona parte le cose nella giusta direzione".
In effetti quando Marco è sceso in pista nella sessione del pomeriggio, ha dato subito l’impressione di essere a posto. Quasi a posto, perché osservando con attenzione i vari settori, si scopre il punto debole nell’ultimo, e in particolare in un’ultima curva decisamente indigesta.
"La moto lavora bene e mi sento a mio agio su quasi tutto il tracciato. C’è però l’ultima curva dove faccio tanta fatica e perdo un sacco di tempo. E’ un punto particolare dove non è facile migliorare, però sono fiducioso".
Aggiungiamo noi, sperando di non pagare quel turno a sedere su una sedia invece che sulla sella della sua Panigale. E forse il problema non risiede tanto in quella “sporca” ultima curva ma in quel signore vestito di verde che risponde al nome di Jonathan Rea. Al riguardo Melandri ha le idee chiare.
"Johnny è il riferimento, qui poi è sempre stato molto rapido con tutte le moto che ha guidato, quindi non è una sorpresa vederlo davanti. Ha fatto due giri molto veloci, è vero, però non è la prima volta che mette in mostra qualcosa in più sul giro singolo rispetto al passo gara. Che è comunque molto competitivo, visto che gira costante sull’1’43”5, che è un bell’andare. Onestamente non so se siamo in grado di tenere il suo ritmo per tutta la gara, però il gap tra noi e lui non è quello che si può desumere dai tempi di questa sessione.Non siamo così lontani e domani lavoreremo per provare ad avvicinarci ancora".
Bene, quando ha cominciato a martellare, ha martellato con molta decisione in effetti nell’ultima curva perdeva un po' quello che guadagnava, ma c’è un gap importante rispetto a Jonny.
"Ha fatto due giri molto veloci. Tante volte sul giro ha ancora qualcosa in più rispetto al passo ha fatto vedere un passo molto importante gira sotto al 3,5 di passo, non so se siamo in grado di farlo per tutta la gara comunque di passo siamo meno lontani che sul giro".
La pista gli piace ma ci sono buche, è sconnesso, quindi è molto diverso rispetto al Lausitzring.
"Sicuramente qui è molto su e giù c’è molta pendenza, Lausizring è piatto ci sono comunque tante buche anche qua rispetto a Lausizring in zone diverse mi danno un po' meno fastidio, per me c’è il fattore vento ultima curva molto in difficoltà e perdere un turno non ci ha aiutato".
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