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Ducati, Davies: “Mi cadevano tutti davanti, che faticaccia il podio”

Una partenza non eccezionale e un po’ di sfortuna non hanno fermato il gallese, costretto ad una forsennata rimonta. Resta il rammarico per non aver potuto lottare per la vittoria.

Chaz Davies, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Chaz Davies, Ducati Team
Chaz Davies, Ducati Team
Xavi Fores, Barni Racing Team, Chaz Davies, Ducati Team
Chaz Davies, Ducati Team
Chaz Davies, Ducati Team, Jonathan Rea, Kawasaki Racing
Chaz Davies, Ducati Team
Chaz Davies, Ducati Team
Chaz Davies, Ducati Team
Eugene Laverty, Milwaukee Aprilia, Chaz Davies, Ducati Team

Chaz Davies pensa sempre positivo. E’ un po’ quello che differenzia i latini dagli anglosassoni, con i primi che tendono a piangersi addosso un po’ troppo e i secondi che preferiscono cogliere il lato positivo della situazione. Con il senno di poi, se Chaz fosse riuscito a partire meglio, se fosse riuscito a non far scappare Rea, se non gli fossero caduti davanti piloti costringendolo ad andare per i prati, se…

La realtà è che non è successo e il gallese ha rimediato a tutto questo con una prestazione di grande orgoglio e determinazione, conclusa con il sorpasso a van der Mark un terzo posto per niente disprezzabile, tutt’altro. Anche perché non è stata proprio una passeggiata.

“Non c’è che dire, non stato molto fortunato. Sembrava che facessero apposta a cadermi davanti, era come se fossi dentro Mario Kart – scherza Davies -. Peccato perché avevo davvero un bel passo ed ero convinto di poter lottare per la vittoria. Purtroppo non sono neanche partito troppo bene e mi sono trovato nella bagarre mentre Johnny se ne andava. Già da ieri ero competitivo e la scivolata ha impedito di portare a casa un risultato importante. Oggi ero pronto a lottare con i due Kawasaki perché la moto era a posto, anche dove bisogna piegare molto, che è un po’ il nostro tallone d’Achille”.

Eppure, guardando i tempi sul giro di Rea e Sykes, viene il dubbio che Davies avrebbe potuto infastidirli. Ma lui non concorda su questa analisi.

“Non ho guardato il cronologico di Johnny e Tom. Quello che posso dire è che trovandomi in mezzo a tanti piloti non ho potuto fare il mio ritmo al massimo. Quando ho trovato strada più libera ho fatto vedere cosa era nelle mie possibilità. Non siamo mai stati così competitivi a Donington come in questo weekend, le Kawasaki erano davvero molto, molto vicine”.

C’è voluto una bella cattiveria agonistica per andare a prendere van der Mark e conquistare un podio che comunque fa morale.
“E’ stato difficile riuscire a colmare il gap con van der Mark, aveva davvero un bel passo, anche Lowes andava forte. Però non ho mollato di un centimetro e sono riuscito a passarlo. Bene così”.

E ora arriva Misano, altra pista di casa della Ducati. Per cercare di tenere accesa la fiammella del campionato bisogna andare là per togliere punti al “cannibale”.
“Correre in Italia mi dà sempre una grande carica, perché c’è un gran tifo per la Ducati. Partiamo sempre con l’obiettivo di vincere, ci sono ancora tanti punti in palio, il campionato per me è ancora aperto. Lo scorso anno chiusi quarto e poi non fui fortunato ma la pista mi piace e sono pronto alla sfida”.

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