Ducati, Davies: "Nel 2018 serve pazienza. Abbiamo carte da giocare..."
Il pilota gallese della Ducati non ha ancora un'idea precisa sul nuovo regolamento: "A oggi non so se sarà a noi favorevole o meno". Poi aggiunge: "Per Phillip Island avremo aggiornamenti. Non abbiamo mostrato il nostro vero potenziale".
Chaz Davies, Aruba Racing Ducati, Marco Melandri, Aruba Racing Ducati
Chaz Davies si appresta a prendere parte alla sua quinta stagione da pilota ufficiale Ducati nella World Superbike, in quello che sarà anche l'ultimo anno d'impiego della Panigale R bicilindrica. Il gallese, pur non in perfette conzioni fisiche dopo un infortunio a una spalla e a un ginocchio che risale all'anno passato, pensa che, nonostante l'introduzione di una regola che limiterà i giri motore e che sembra penalizzare in maniera significativa Ducati, lottare per il titolo possa essere possibile.
L'ottimismo non ha mai fatto difetto a Chaz, anche alla presentazione del team 2018 si è mostrato in grande forma, tirato a lucido e sorridente come solitamente capita anche nel corso della stagione. Forse è anche questo il motivo che lo rende fiducioso nonostante la stagione che è ormai alle porte sembri più ardua rispetto alle ultime.
Al termine della presentazione di livrea, piloti e team avvenuta a Ponte San Pietro - provincia di Bergamo - Chaz si è concesso alla stampa. Motorsport.com era presente e ha potuto toccare con mano l'ottimismo e la fiducia della punta di diamante del team Ducati Superbike.
Chaz, come sono andati i tuoi test pre-stagionali svolti a Jerez prima e a Portimao poi?
"I test di inizio stagione non sono stati particolarmente facili, soprattutto a causa delle mie condizioni fisiche. Ho lavorato duro sulla preparazione fisica nel corso dell'inverno ma non sono ancora in ottime condizioni a causa dell'infortunio patito l'anno scorso. Era importante comunque fare i test, prepararci, ma non subire altri guai".
Come ti è sembrata la Ducati Panigale R? Sappiamo che avete lavorato per cercare di ovviare alla riduzione di giri motore...
"Per quanto riguarda la moto, non abbiamo mostrato tutto il suo potenziale. Allo stesso tempo dobbiamo lavorare per cercare di migliorarla. Abbiamo lavorato sul ritmo gara, non dovevamo dimostrare assolutamente nulla riguardo le prestazioni delle moto perché dovremo far fronte alla mancanza di giri motore. Sarà complicato anche trovare la giusta rapportatura del cambio in tutte le piste che affronteremo, ma credo in Ducati e so che avremo nuove componenti in Australia da provare. Di quello che invece abbiamo provato nei test dovremo ancora raccogliere dati per arrivare alla prima gara con il miglior pacchetto possibile a nostra disposizione".
Cosa pensi del nuovo regolamento che è stato introdotto a partire da quest'anno?
"Al momento è davvero difficile capire il nuovo regolamento legato ai giri motore. Da quello che ho capito i commissari potranno fare ciò che vogliono e quando vogliono riguardo la riduzione di giri. Questo potrebbe essere positivo per noi, ma potrebbe anche essere l'esatto contrario. Ora è difficile tirare le somme di questo cambiamento. Abbiamo visto fare passi avanti alla Honda, anche alla Yamaha. Ma non mi sono concentrato molto sugli altri. Penso proprio che mai come in questo caso vedremo solo in gara ciò che porterà questo nuovo regolamento. Se sarà buono o cattivo per Ducati".
Quanto sarà importante per te e Ducati partire bene sia a Philli Island che a Buriram, gare in cui Rea e la Kawasaki sono molto forti?
"Il campionato è lungo. Quest'anno per noi sarà molto importante essere vicini alle Kawasaki nelle prime due gare. Ci sono circuiti nella seconda parte del Mondiale in cui noi possiamo centrare ottimi risultati, lo abbiamo dimostrato anche nelle ultime stagioni. Credo che la pazienza sia la chiave. Credo che vedremo i veri valori in pista a Phillip Island. Potrà essere lo specchio della prima parte della stagione".
Serafino Foti ha affermato che, pur essendo a fine ciclo, la Panigale R bicilindrica non ha ancora mostrato il suo vero potenziale in questo 2018. Sei d'accordo?
"Sì, credo che Ducati non abbia mostrato il suo vero potenziale nelle prime due sessioni di test. Il test sono i test. Abbiamo visto fare ottimi tempi da piloti che li hanno cercati. Ma la maggior parte delle volte questi non determinano la realtà. C'è ancora da fare un'intera stagione, 26 gare, e sarà molto differente da quello che abbiamo potuto vedere nei test. Credo che ci sia da lavorare sulla moto, ma abbiamo qualche carta da giocare a Phillip Island con l'introduzione di nuove componenti, e altre che abbiamo già provato a Portimao. Ora abbiamo solo bisogno di tempo per analizzare i dati e fare in modo di arrivare all'inizio della stagione con un buon pacchetto e sono sicuro ci riusciremo".
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