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Ducati brilla per incostanza, i piloti lamentano scarso sviluppo
Al termine del round di Assen, i volti di Redding e Rinaldi sono tutt’altro che distesi. L’incostanza è il comune denominatore di una stagione che prende una piega sempre più ‘nipponica’, e i due portacolori ufficiali chiedono un maggiore sviluppo se vogliono continuare a lottare per il titolo.
Quella che doveva essere la stagione della rivalsa si sta trasformando in un incubo: Ducati arrivava al 2021 con l’ombra della doppia cifra, quest’anno ricorre il decimo anniversario dall’ultimo titolo mondiale vinto dal Costruttore bolognese e Scott Redding e Michael Ruben Rinaldi erano chiamati ad interrompere questo digiuno, o almeno provare a farlo.
I due piloti stanno lavorando duramente insieme alla squadra per poter invertire la rotta di una stagione che quest’anno parla giapponese; Kawasaki e Yamaha stanno dominando praticamente su ogni pista, mentre Ducati vanta solo quattro vittorie nelle quindici gare disputate. Un bottino magro se pensiamo alle ambizioni iridate di Scott Redding al termine del 2020, anno del suo debutto in Superbike proprio in sella alla Panigale V4 R.
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