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Di.Di. ha realizzato il sogno di Emiliano Malagoli

Ieri a Vallelunga è diventato il primo amputato a guidare una moto campione della Superstock 1000

Quella di ieri è una data che rimarrà impressa nella storia della Onlus Di.Di. ma anche come contributo al superamento delle barriere sociali nei confronti delle persone diversamente abili. Sul circuito di Vallelunga, infatti, oggi, in sella ad una Ducati 1098R vincitrice del mondiale Superstock è sceso in pista il pilota toscano Emiliano Malagoli, amputato alla gamba destra, nonché presidente dell’associazione no profit: il primo pilota diversamente abile al mondo a provare in circuito una moto iridata.

Il team della Superbike Althea Racing ha infatti messo a disposizione di Emiliano la moto con cui ha conquistato il campionato mondiale Superstock 1000 nel 2011 con Davide Giugliano. All’evento era presente il team principal Genesio Bevilacqua, che quest’anno è impegnato nel Mondiale Superbike con Niccolò Canepa.

"Per me è stato un grande piacere rendere possibile questo sogno di Emiliano Malagoli", ha commentato Genesio Bevilacqua. "Ne parlavamo da tempo, ma non c’era mai stata l’occasione. Lui è stato audace e tenace ad insistere e oggi abbiamo trovato lo spazio giusto. A parte l’adrenalina e l’emozione che aveva in corpo, e lo capisco, mi ha sorpreso veramente la sua mentalità di autocontrollo. Ho visto dei ragazzini che durante i test nei primi due giri volevano far vedere chissà cosa e hanno fatto solo danni. Avevo capito che Emiliano meritava la fiducia e ne ho avuto conferma. Ha girato da professionista. Sicuramente è un’esperienza che si potrà ripetere: è stato bello vedere la sua felicità quando è tornato al box".

"Oggi abbiamo dimostrato che noi piloti disabili abbiamo sia il coraggio che la capacità di guidare una moto che metterebbe a disagio anche un normodotato, soprattutto a livello emozionale", ha detto Emiliano Malagoli. "Quando ci sali e avvii il motore, ti vengono i brividi. Noi disabili siamo più abituati a gestire le emozioni. D’altra parte, per noi è più impegnativo guidare una moto, e per questo siamo molto più attenti ad ogni particolare. I nostri corsi di guida puntano proprio a questo: a guardare i dettagli, sia nell’adattare la moto, sia nella posizione di guida, riguardo alle nostre protesi. Io sono molto più attento e scrupoloso di quando ero normodotato, e questo mi permette di andare anche più forte".

Non a caso, Emiliano Malagoli ha perso la gamba destra in un incidente in moto dovuto proprio ad una sua disattenzione. E proprio su una Ducati, anche se allora era una Hypermotard. La sua rivincita se l’è presa oggi, domando una 1098R iridata.

"E’ una moto molto diversa da quelle con cui corriamo noi, anche se mi era stata descritta meno ‘cattiva’ come mappatura", ha commentato Malagoli. "Ma ti fa sentire un pilota vero. Devi dosare molto il freno perché non ha niente ha che vedere con quello delle nostre moto, ha la frizione dura, la posizione in sella è più raccolta e caricata in avanti. Il controllo di trazione si sente, e rispetto ad una 1099 stradale va forte anche agli alti e non solo ai bassi regimi. Ho dovuto imparare velocemente il cambio rovesciato e poi ho dosato il gas con parsimonia perché la moto tende ad alzarsi e alleggerirsi: i 190 cavalli si sentono tutti!".

Un’altra soddisfazione per Emiliano Malagoli è stata quando è rientrato ai box: "In un’intervista Genesio Bevilacqua mi ha definito un pilota per come mi sono comportato, migliorando giro dopo giro. E questo per me è un traguardo e al contempo un nuovo punto di partenza".

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