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Davies: "Ora raccogliamo i frutti di un lavoro lungo due anni"

Chaz Davies entusiasta dopo la strepitosa doppietta colta a Imola, quinto round del Mondiale Superbike 2016. "Ora possiamo vincere ovunque. Il pubblico è stato fantastico!", ha ammesso il gallese a fine gara.

Il vinciotre Chaz Davies, Aruba.it Racing - Ducati Team

Il vinciotre Chaz Davies, Aruba.it Racing - Ducati Team

Chaz Davies, Aruba.it Racing - Ducati Team
Chaz Davies, Aruba.it Racing - Ducati Team
Chaz Davies, Aruba.it Racing - Ducati Team
Chaz Davies, Aruba.it Racing - Ducati Team
Il vinciotre Chaz Davies, Aruba.it Racing - Ducati Team
Chaz Davies, Aruba.it Racing - Ducati Team
Il vincitore Chaz Davies, Aruba.it Racing - Ducati Team
Chaz Davies, Aruba.it Racing - Ducati Team e Davide Giugliano, Aruba.it Racing - Ducati Team
Tifosi Aruba.it Racing - Ducati Team
Chaz Davies, Aruba.it Racing - Ducati Team
Chaz Davies, Aruba.it Racing - Ducati Team
Chaz Davies, Aruba.it Racing - Ducati Team

Siamo nel retropodio e stiamo aspettando il vincitore della seconda manche della World Superbike a Imola, Chaz Davies. Il ducatista si presenta da noi ancora in gran forma, nonostante 19 giri in cui ha annichilito ogni avversario. L'odore di champagne è forte - passano infatti accanto anche Rea e Sykes - ma è un buon segno, perché il gallese di Borgo Panigale ha colto una doppietta entusiasmante sul tracciato che sorge a pochi metri dalle sponde del fiume Santerno.

Chaz, a quanto pare, anno nuovo vita nuova...
"Il 2016? E'una nuova era, sì, ma già iniziata anno scorso, con un grande lavoro da parte della squadra. Questi risultati non li ottieni in un giorno, ma con il lavoro e la passione, la Panigale oggi può vincere ovunque".

Cosa è cambiato rispetto a 12 mesi fa?
"Sono cambiate tante piccole cose, tanti particolari, tanti piccoli dettagli, ma la mentalità e la voglia di vincere non sono mai mancate. Abbiamo trovato la giusta strada per sviluppare la nostra Panigale R".

Non c'è un bel clima tra Tom Sykes e Jonathan Rea. Può essere un vantaggio per te in ottica campionato?
"Di certo se loro continuano a battibeccare non è uno svantaggio per noi, ma non è affar mio. Non ci devo pensare, penso soltanto a fare il mio lavoro e a prendere più punti possibile, il campionato è lungo, mancano ancora molte gare al termine, siamo solo nella prima parte".

Prima Fogarty, poi Bayliss e Stoner. Poi ora sembra il tuo turno. Voi piloti anglofoni siete molto amati dai tifosi Ducati...
"Non so, diciamo che quando vinci è più facile farsi preferire e amare... Scherzi a parte, italiani sono tifosi particolari, pazzi per Ducati. Nel 2016 in Ducati tutto sta andando per il verso giusto. In MotoGP è diverso. Certo, Ducati è Ducati, stessa famiglia, le due parti crescono di pari passo".

"Con questo pacchetto siamo in grado di vincere di ovunque, non siamo più soltanto specialisti di Aragon, o di Laguna Seca. La differenza si è vista a Imola, dove l'anno scorso ci ritirammo due volte, mentre quest'anno abbiamo vinto due gare in questo modo, è davvero un passo avanti incredibile rispetto a dove eravamo due anni fa ma anche dove eravamo nel 2015 quando non eravamo ancora con questo passo e questo ritmo, siamo cresciuti tanto. Devo inoltre dire che da quest'anno possiamo contare su un cambio differente, che di dà una mano non indifferente nella gestione della moto e nella guida".

Rea e Sykes sembrano avere due stili di guida piuttosto differenti. Questo può svantaggiarli nello sviluppo della moto e al contempo essere un buon aiuto per voi?
"Non penso a Kawasaki ma questo può non essere uno svantaggio, io e Giugliano siamo piloti di caratteristiche differenti ma diamo indicazioni simili e questo aiuta e fa crescere in fretta la moto".

"A Imola non sentivo pressione, sentivo eccitazione semmai, con le tribune piene di gente che tifava per me. C'era pressione solo per non deludere le loro aspettative, ma la carica che mi hanno dato è stata incredibile e il risultato che abbiamo portato a casa è frutto anche della passione del pubblico".

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