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Davies: "C'è ancora tanto da capire della Panigale V4. Rea non mi fa paura, per ora"

Il gallese rappresenta uno dei punti fermi del team Ducati Superbike, che in questo 2019 avrà in seno numerose novità come la Panigale V4 e Alvaro Bautista. "La moto ha potenziale, ma dobbiamo lavorare molto, ha detto Chaz.

Chaz Davies, Ducati Team

Foto di: Ducati Corse

In una Ducati che in questo 2019 presenta tra le sue fila numerose e importanti novità come la Panigale V4 e Alvaro Bautista, il segno di continuità con il passato ha un nome e un cognome: Chaz Davies.

Il pilota gallese è stato confermato nel team ufficiale di Borgo Panigale e avrà il compito di continuare nel suo inseguimento al titolo iridato Superbike, aiutando il team a battere la corazzata Kawasaki che ormai domina la categoria regina delle moto derivate di serie da ormai 4 anni.

Al termine della presentazione del team, avvenuta ieri in una struttura adiacente all'avveniristica sede Aruba di Ponte San Pietro (Bergamo), Davies si è concesso ai microfoni della stampa, tra cui Motorsport.com, per parlare della sua stagione e di cosa si aspetta in questo anno pieno di cambiamenti, in cui lui rappresenta uno dei punti cardine.

Chaz, che impressione hai avuto da questa nuova Ducati Panigale V4?
"Questa moto è davvero una Ducati. E' molto bella ed è sicuramente molto veloce. Abbiamo fatto 4 giorni di test a Portimao. Ha un gran potenziale ma c'è ancora tantissimo da estrarre da questa Panigale V4. La V2 e la V4 sono difficili da comparare, perché sono completamente differenti. La V4 è nata per la pista, ma conferisce grande confidenza al pilota. Non vedo l'ora di portarla in pista per riuscire a estrarre dalla moto ancora di più. Per ora farò in modo di arrivare al 100% dal punto di vista fisico. Abbiamo una base molto forte quest'anno. Avremo in realtà poco tempo per imparare bene a usare questa moto, è presto per dire se vinceremo il titolo, ma a Borgo Panigale abbiamo tanti ingegneri fantastici che hanno fatto un lavoro eccezionale con questa moto".

Sappiamo che hai avuto difficoltà dal punto di vista fisico. Come ti senti? Stai recuperando dalla contrattura alla schiena?
"Sto pian piano migliorando dal punto di vista fisico. Avevo una contrattura molto forte al muscolo e ci vuole un po' di riabilitazione per tornare al 100%, ma di sicuro sto già meglio. Direi che a oggi sono all'80%. Non so ancora come arriverò a livello fisico alla prima gara della stagione a Phillip Island. Manca ancora un po' di tempo, un paio di settimane prima di iniziare il mondiale. Ma non sto poi così male".

Come sono andati i test svolti sino a ora?
"I test avrebbero potuto andare meglio, ma dal punto di vista fisico. Il problema alla schiena mi ha limitato un po'. I test di Portimao non sono stati eccellenti dal punto di vista dei tempi, ma dal punto di vista della conoscenza della moto sono stati davvero buoni. Tutte le informazioni che raccogliamo sono molto importanti perché la moto è molto giovane, è nuova".

Alcuni dicono che avete scelto di nascondervi per non far capire determinate cose alla concorrenza...
"Non è stata questione di nasconderci o meno. Stavamo solo lavorando con una moto completamente nuova. Gli altri possono pensare quello che vogliono, che ci siamo nascosti o altro. Semplicemente abbiamo lavorato e stiamo lavorando su una moto tutta nuova. Stiamo cercando di capire come funziona, e come ho detto la cosa più importante è capirla in questi test invernali, dunque ora abbiamo un'idea più precisa dei cambiamenti che dobbiamo fare e in quale aree lavorare prima dell'inizio della stagione".

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Qual è la tua opinione riguardo il tuo nuovo compagno, Alvaro Bautista?
"Alvaro è un grande pilota che merita di essere titolare nel team ufficiale Ducati. Sarà un compagno di squadra molto duro. Il primo obiettivo è sempre quello di battere il tuo compagno di squadra, ma spero che sia un ottimo compagno di squadra perché così si alzerà il livello di Ducati, io cercherò di spingere lui a fare meglio e di sicuro lui farà così con me. Poi sarà sicuramente un'ottima cosa perché dobbiamo sviluppare la moto. E' una cosa buona per il team e per i piloti la situazione che abbiamo ora in Ducati. Io e lui abbiamo stili di guida molto differenti, ma anche di statura. Un po' com'è accaduto negli ultimi due anni con Melandri. Ci sono differenze, ma penso che per noi sia una cosa buona".

Pensi che le alette possano apportare miglioramenti significativi per l'handling della moto?
"Chiaramente non ho esperienza con la Panigale V4 senza le alette perché quella stradale è omologata così. Non avrebbe alcun senso provarla senza e provarla con le ali, tanto la useremo dotata di appendici aerodinamiche. Però posso dire che stando ai dati raccolti dagli ingegneri a Borgo Panigale sono la massima espressione aerodinamica possibile, ricavata dall'esperienza fatta in MotoGP. Questo è un progetto di altissimo livello sia dal punto di vista della progettazione di costi. Questo ha spinto tutti noi ad avere le alette sulla moto perché ci sono tante ragioni positive che portano a montarle e a non fare a meno di queste. Purtroppo non riesco a dirti quali siano i reali benefici che le alette hanno su questa moto perché non l'ho mai provata senza. Siamo però certi che queste rappresentino un upgrade certo rispetto al passato".

Che risultato ti aspetti dalla prima gara della stagione?
"Non riesco a dire con precisione per quale risultato lotteremo a Phillip Island o se riusciremo a vincere. Certo ci aspettiamo di essere in lotta per farlo. Dovremo fare ottimi test su quella pista per raccogliere altri dati, capire meglio la moto. Non sarà facile perché non abbiamo così tanto tempo prima di iniziare la stagione, ma è un nostro obiettivo a lungo termine".

Cosa pensi del nuovo format gare della Superbike?
"Credo che il nuovo format di gare della Superbike sia sicuramente un vantaggio per il pubblico, una cosa positiva, mentre per i piloti potrebbero esserci difficoltà in caso di incidenti. Ci sono un sacco di cose positive, ma anche negative che arrivano con l'introduzione del nuovo regolamento. Alla fine penso che il pubblico sarà comunque felice di questo cambiamento. Penso che all'inizio l'idea fosse di fare una sorta di Qualifying Race prima della terza gara del weekend, ma alla fine questa assegna tanti punti. 12 per il vincitore. Per questo deve essere considerata molto di più di una Qualifying Race".

Sarebbe importante per te essere il primo pilota a portare al successo la Panigale V4?
"Penso che se riuscissi a vincere la prima gara con la Panigale V4 R proverei le stesse sensazioni avute quando ho portato la Panigale V2 alla prima vittoria ad Aragon qualche anno fa. Una grandissima sensazione. Quando porti una moto nuova al vertice è sempre una delle sensazioni più belle possibili per un pilota. Dunque sarebbe davvero molto importante".

E se riuscissi a vincere il Mondiale 2019, penseresti a un approdo in MotoGP?
"Al futuro per ora non penso. Sono focalizzato al 100% sulla nuova stagione, ai prossimi test di Phillip Island e all'inizio della nuova stagione. Sono concentrato su questi piccoli obiettivi e nulla di più".

Chi saranno i rivali di Ducati in questa stagione 2019 di SBK?
"Credo proprio che i nostri rivali nel 2019 saranno sempre i soliti. Tutti i piloti e i team che hanno fatto bene nella passata stagione saranno sicuramente grandi protagonisti anche nel 2019. Non credo ci saranno stravolgimenti da questo punto di vista".

Dopo gli ottimi risultati ottenuti nei test, ti spaventa Rea?
"No, Jonathan non mi spaventa. Per ora".

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