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Camier: “Devo cambiare tanto la moto, c’è molto lavoro da fare”

Il pilota del team Barni è sceso in pista a Portimao per completare qualche giro in sella alla Panigale V4 R nonostante il dolore alla spalla. Dalle prime prove evidenzia le differenze con la Honda ed inizia a capire la strada da percorrere.

Leon Camier, Barni Racing Team

Leon Camier, Barni Racing Team

WSBK

I test di Portimao della Superbike hanno portato conferme e riservato piacevoli sorprese: una di queste è il ritorno in pista di Leon Camier. Il pilota del team Barni sarebbe dovuto rimanere a riposo fino all’inizio della stagione, ma si è recato sulla pista portoghese per mettersi alla prova e completare almeno un giro in sella alla Panigale V4 R.

Il britannico sta recuperando pian piano dall’infortunio alla spalla che ha richiesto l’intervento chirurgico a fine dicembre e la squadra bergamasca aveva deciso di proseguire il lavoro di sviluppo durante i test invernali con Sandro Cortese. Il campione Supersport 2018 è sceso in pista sia a Jerez sia in Algarve, ma nel pomeriggio dell’ultima giornata ha ceduto la moto al pilota titolare, che ha messo a segno qualche giro per capire quali fossero le sue reali condizioni di salute.

Non ancora al 100%, inizialmente Camier aveva affermato di non voler prendere rischi e continuare con la fisioterapia per poter arrivare pronto all’inizio della stagione. Ma il lavoro sulla spalla lo ha portato a pensare di poter almeno provare le prime sensazioni in sella alla V4 del team Barni, per capire la strada da intraprendere: “Non era programmato che girassi in questo test, ma abbiamo lavorato proprio qui con il fisioterapista e mi sono sentito meglio da subito. Quindi ho pensato che potessi provare la moto ed andare con molta, moltissima calma per provare a capire la posizione sulla moto, l’elettronica. Sicuramente non ero forte, il giro è stato lungo. Ma è stata solo una prova per capire qualcosa. C’è molto lavoro da fare con l’elettronica, ma è normale. Inoltre bisognerà lavorare su aree specifiche per me. Devo cambiare molto la moto, poi vedremo se continuerò a migliorare per andare veloce. La prima cosa da fare è tornare in forma ed in salute, poi si vedrà”.

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Il rientro in pista, il primo dopo i test di Aragon dove si è lesionato la spalla, non è stato semplice. Camier però è soddisfatto della sua prima uscita ed è contento di aver provato, anche se per poco: “Sulla moto ho sentito dolore, ero molto debole in frenata e nel cambio di direzione. Però sono stato cauto, non ho preso rischi e ho provato a capire la moto spingendo di più sul rettilineo. È stato buono fare questa prova, sicuramente ha giovato al 100%. Ora dobbiamo capire molte cose ed andare in Australia con un piano chiaro del lavoro che vogliamo fare e della direzione che vogliamo prendere”.  

Già dai primi riscontri, il pilota inglese ha capito le enormi differenze tra la Honda, moto con cui ha guidato durante il 2019, e la Ducati. Per questo motivo considera importanti i pochi giri completati, pur affermando di non avere troppa fretta nell’adattamento e dello sviluppo: “Il telaio è molto diverso rispetto alla Honda, è molto rigido. È molto più nervosa, dà un feeling più da gara. Questa moto usa di più l’elettronica, c’è molto lavoro da fare in questo senso e devo capire come trarre il meglio da questo aspetto. Al momento è molto difficile da dire fino a che non ho un’idea chiara di cosa si debba fare. Il controllo di trazione sembra giocare un ruolo fondamentale in questo senso, se si ha troppa potenza potrebbe creare dei problemi con questo telaio rigido. Mi prenderò del tempo per imparare, ma poi dovremmo essere in grado di compiere qualche progresso”.

Informazioni aggiuntive di Lewis Duncan

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