Bautista: “Se non avessi alzato la moto io e Chaz saremmo caduti”
A Portimao Davies sale sul podio in Gara 1, mentre Bautista rimonta ed è quarto. I due sono stati vicini al contatto in partenza, che ha portato lo spagnolo a finire nelle retrovie. Alvaro critica la posizione troppo interna del compagno di squadra, che risponde: “Sono le gare”.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Gara 1 a Portimao ha riservato brividi e sorrisi per il team Ducati, che ha ritrovato il podio con Chaz Davies, secondo, e conquistato una preziosa quarta posizione con Alvaro Bautista. Il risultato finale ha fatto tirare un sospiro di sollievo dopo i primi attimi concitati della gara, in cui i due portacolori del team Aruba hanno evitato per poco un contatto che avrebbe potuto mettere fine alla gara di entrambi.
Bautista interno e Davies ancora di più, così i compagni di squadra sono entrati alla prima curva, da cui il gallese ne è uscito senza conseguenze per andare a prendere una splendida seconda posizione alle spalle di Rea. Ma lo spagnolo ha evitato per un soffio il disastro, rialzando prontamente la moto. Un contatto con Alex Lowes però lo ha portato ad andare largo, rientrando così nelle retrovie.
Costretto a ricostruire la sua gara, Bautista è stato autore di una grande rimonta, che lo ha portato dalla 14esima alla quarta posizione finale. Un risultato da incorniciare se si pensa al fatto che sia stato ottenuto su una pista impegnativa come quella di Portimao ed in uno stato fisico non ideale. Il contatto con Davies sembra inoltre non lasciare strascichi di polemica e, una volta chiarita la dinamica, i due piloti sono già proiettati verso le due gare di domenica.
Bautista dà la sua versione di quanto avvenuto alla prima curva: “Alla partenza ero all’interno della curva, Chaz è arrivato più interno e mi ha toccato. Sono stato fortunato a non toccare Lowes perché saremmo potuti cadere insieme. Poi ho provato a fare il mio ritmo ed a dare il meglio, ma all’inizio facevo molta fatica a superare gli altri piloti. Questo perché la nostra moto quando giri da solo ha più velocità, più trazione in uscita di curva, ma quando sei con gli altri piloti non hai molta trazione. L’unica opportunità che avevo di superare era l’uscita dell’ultima curva, in cui ero più rapido. A volta ho dovuto aspettare un giro per effettuare il sorpasso all’ultima curva e questo mi ha fatto perdere tanto tempo ad inizio gara. A metà invece ero solo ed il mio passo era anche più veloce di altri. La nostra moto è veloce, ma per un motivo o per un altro il risultato non rispecchia le nostre potenzialità”.
“Non so se ci siamo toccati, ma ho sentito la moto interna e ho dovuto tirare su per evitare il contatto. Dall’altra parte c’era Lowes. Chaz troppo aggressivo? Partiva davanti a me, ha fatto una bella partenza, ma alla prima curva è entrato troppo interno, senza seguire la traiettoria normale di tutti gli altri piloti. Se non avessi sollevato la moto saremmo caduti. Per me era nella linea sbagliata”.
Chaz Davies, entusiasta del podio e soddisfatto dei miglioramenti con la Panigale V4 R, spiega l’accaduto dal suo punto di vista: “Non credo ci sia stato un contatto tra noi, potrei sbagliarmi, ma io non ho sentito niente. Non ero aggressivo, stavo fermando la moto Alvaro era praticamente accanto a me. Non so cosa sia successo dopo, ma mi dispiace per quanto accaduto. Credo che comunque questo faccia parte delle gare”.
“Considerando che Johnny qui va forte, non è andata male – continua parlando della gara – ma il vero problema per me è stato nei primi quattro giri, che non sono mai stati il mio punto forte. Il suo passo era troppo superiore al mio, ma sono stato il migliore degli altri. La moto andava bene e sono piuttosto contento. Domani il problema sarà la Superpole Race, che per me è troppo breve, ma la cosa buona è che posso ottenere una buona posizione in vista di Gara 2. Comunque il setup è giusto, è la cosa di cui sono più contento. L’avevo già trovato nei test, il feeling era buono, anche se nonnon perfetto, ma andiamo molto meglio rispetto a prima, soprattutto su un circuito molto impegnativo come Portimao”.
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