Bautista promuove Honda: “Grande lavoro anche senza riferimenti”
Nella prima uscita ufficiale ai test di Jerez, Honda va al comando con Leon Haslam, mentre Alvaro Bautista resta più indietro e scivola. Ma lo spagnolo promuove il lavoro di HRC.
La moto di Alvaro Bautista, Team HRC
Gold and Goose / Motorsport Images
Sulla pista di Jerez de la Frontera ha esordito ieri la Honda HRC che prenderà parte alla stagione 2020 del Mondiale Superbike. Progetto totalmente nuovo e line-up d’eccezione si sono mostrati per la prima volta in un test ufficiale, dopo varie prove a porte chiuse effettuate durante l’inverno. La Fireblade CBR1000RR è balzata subito al comando della classifica dei tempi, chiudendo la prima giornata con il miglior crono, firmato da Leon Haslam.
Le condizioni del meteo però non hanno permesso di esprimere al massimo il potenziale delle squadre: la pioggia che si è abbattuta sul circuito andaluso ha condizionato la prima giornata di test e costretto i team a modificare i piani di lavoro. Sotto l’acqua Alvaro Bautista, neo arrivato Honda, è scivolato dopo qualche giro, assaggiando subito l’asfalto dopo pochi chilometri con la nuova moto. Caduta senza conseguenze per lo spagnolo, che però è rimasto più attardato nella classifica dei tempi alla fine della giornata.
Come per ogni test, i tempi non sono ciò su cui si focalizza l’attenzione e, nonostante l’ex pilota Ducati paghi più di due secondi dal compagno di squadra e leader del Day One, è soddisfatto del lavoro svolto. Il progetto è ancora all’inizio, ma Bautista, che si sta adattando alla nuova moto dopo un anno a Borgo Panigale, è positivo in vista della seconda giornata e del futuro prossimo.
“Giornate così non sono semplici – dichiara Bautista alla fine della prima giornata di test – soprattutto in situazioni come la nostra, in cui abbiamo in una moto completamente nuova. Stiamo facendo un lavoro di sviluppo ed in queste condizioni è sicuramente più difficile. Tutto sommato però sono contento, perché Honda sta lavorando molto bene e durante l’inverno si è impegnata moltissimo. Ieri era la prima volta per noi sul bagnato, quindi era importante raccogliere qualche informazione. Sicuramente dobbiamo fare più chilometri sull’asciutto per poter continuare a sviluppare la moto”.
Team e pilota stanno costruendo una base di partenza, ma il lavoro è tutt’altro che semplice: “È difficile da dire quali sono le aree dove bisogna migliorare, perché abbiamo iniziato senza avere riferimenti. In passato ho guidato moto diverse, quindi ora devo anche adattare il mio stile di guida e capire quale sia il punto forte di questo tipo di motore. Ma in generale dobbiamo trovare una base buona per poter poi avere delle vie su cui lavorare. Ora è complicato comparare le moto, siamo solo all’inizio di questo progetto. La differenza più grande è il motore. Ma siamo al principio e stiamo spingendo molto per arrivare alle nostre migliori performance il prima possibile.
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