WRC, Tanak: "Non faccio gare virtuali. Per i rally non servono!"
Il campione del mondo della Hyundai racconta come sta passando il periodo lontano dalle gare: "Mi alleno, ma non faccio gare virtuali. Non vedo l'ora di tornare a correre con Hyundai".
Ott Tänak, Hyundai Motorsport
McKlein / Motorsport Images
A tutti i piloti, professionisti o meno, manca correre. Figurarsi un ragazzo che da pochi mesi ha realizzato il sogno di diventare campione del mondo Rally per la prima volta in carriera. Ott Tanak, così come tutti i suoi colleghi, è fermo ormai dalla fine del Rally del Messico, terzo e per ora ultimo atto del WRC 2020 a causa della pandemia da COVID-19.
Tanak, forte di una consapevolezza acquisita negli ultimi 3 anni che lo ha portato al titolo nel 2019 con la Toyota, è ansioso di tornare a correre e cercare di difendere l'iride, pur sapendo di dover conoscere meglio la realtà Hyundai, il suo nuovo team, che lo ha strappato alla Toyota per formare un dream team con Neuville, Loeb e Sordo.
"Mi mancano tanto le gare, la competizione e la famiglia (il team) al Parco Assistenza. Ma sono piuttosto rilassato ed è il periodo più lungo che ho trascorso con la famiglia. E questa è la parte buona".
"Mi piace la pressione che dà la competizione e mi piace lavorare. Mi piace davvero il mio lavoro! Sono stato in contatto con alcuni del team, ma è un momento piuttosto strano e certamente è un periodo di stop molto lungo".
"In Hyundai sto bene. Non ho corso tanto con il team e ho fatto appena un paio di test, ma sono riuscito a conoscere tante persone e a vedere quanto sia professionale il mio team. La squadra ha sempre lavorato e sta lavorando molto duro per rendere le cose facili per Martin Jarveoja (il copilota di Tanak) e me".
Interessante inoltre il punto di vista del nuovo campione del mondo riguardo gli eSport, che in questo periodo stanno spopolando tra i piloti. Le gare virtuali - ha detto Tanak - ai rallisti non serve e ha spiegato per quale motivo.
"Non faccio gare virtuali. Per noi piloti rally non sono così realistiche. E' un po' diverso per piloti che corrono in pista, perché loro possono almeno imparare il tracciato. Ma per noi non può essere così. Le mie giornate sono state piuttosto impegnate da altre cose, come l'allenamento".
"Non vedo l'ora di tornare al volante della mia Hyundai e tornare a correre. Non sappiamo quando riusciremo a tornare a correre. Dobbiamo solo aspettare e vedere quando riusciremo a riprendere. Prima di fare quello, sarà importante ascoltare quello che i governi ci diranno e rispettare le regole imposte. E' tutto ciò che possiamo fare. So che ai fan manca lo sport ed è così anche per noi. Possiamo cercare di porre rimedio a questa mancanza lavorando assieme nella giusta direzione".
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