WRC, Tanak: “Hyundai 'regno' di Neuville, ma trattati alla pari”
Il campione del mondo WRC racconta come viene trattato in Hyundai: “E’ un team molto professionale. Avere una buona relazione pagherà dividendi”.
2020 FIA Ott Tänak, Hyundai Motorsport, Andrea Adamo, Team principal Hyundai Motorsport
Fabien Dufour / Hyundai Motorsport
Ott Tanak è arrivato in Hyundai Motorsport da campione del mondo in carica dopo aver vinto con merito l'iride WRC 2019, ma con addosso i colori del team Toyota Gazoo Racing. A dispetto del curriculum, l'estone ha cercato di ambientarsi al meglio nel nuovo team, ma senza protagonismi.
Anzi, proprio Tanak ha ammesso di aspettarsi all'inizio un trattamento meno attento rispetto a quello che il team avrebbe dato a Neuville, pilota ormai da tanti anni con il team di Alzenau e più volte unico esponente di Hyundai capace di avvicinarsi all'iride, pur senza mai afferrarlo.
"L'inizio della mia avventura con Hyundai Motorsport è stato migliore di quanto mi aspettassi", ha dichiarato Ott Tanak. "Tutti sappiamo che Thierry è nel team da tanto tempo. E' stato la star della squadra. Arrivando in un ambiente come quello non ti aspetti di avere lo stesso tipo di attenzioni, ma questo team è maturato e ha iniziato a essere davvero competitivo negli utimi anni".
"Sono stato molto sorpreso, in maniera positiva, di vedere l'approccio che hanno avuto, e penso che questo si mosrterà nei nostri risultati quandi torneremo a correre dopo la sosta forzata. Se hai una buona relazione con il team, potrai raccoglierne i frutti".
Viaggiare con un click
Il campione del mondo in carica ha anche parlato della sosta forzata dovuta alla pandemia da COVID-19 che ha costretto anche il WRC a sospendere la stagione 2020. Queste settimane le ha passate con la sua famiglia, capendo cosa significhi una vita quotidiana certamente più standard rispetto a quella che fa di solito.
I rally, il WRC, è molto impegnativo anche per una questione di tempistiche. trovare momenti liberi è raro, figurarsi passare settimane intere - se non mesi - con la propria famiglia senza viaggiare, correre, e preparare le gare.
"La sosta, a oggi, non è poi così male. Sono stati capace di vedere cosa accade nella vita di tutti giorni, in privato con la mia famiglia. I rally sono molto impegnativi, dunque non ti lasciano tanto tempo libero".
Poi, Tanak, sottolinea come vorrebbe poter migliorare il fattore viaggi, un aspetto per lui evidentemente deleterio e poco apprezzato: "E' viaggiare che non mi manca poi così tanto. Dobbiamo trovare una soluzione riguardo dove potremmo competere, ma senza i viaggi. Dunque, voglio dire con uno schiocco di dita essere da qualunque altra parte. Portogallo, Spagna, ovunque sia il rally da disputare!".
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