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WRC | Nuovi sistemi di sicurezza promossi dopo il crash di Fourmaux

Il terribile incidente di Adrien Fourmaux e Alex Coria al Rallye Mote-Carlo ha portato subito all'attenzione di tutti la questione sicurezza, con i nuovi strumenti inseriti sulle Rally1 che hanno subito fatto egregiamente la loro parte.

Adrien Fourmaux, Alexandre Coria, M-Sport Ford World Rally Team Ford Puma Rally1

Adrien Fourmaux, Alexandre Coria, M-Sport Ford World Rally Team Ford Puma Rally1

Red Bull Content Pool

Il Rallye Monte-Carlo non ha sancito solo il duello strepitoso tra i due piloti più vincenti degli ultimi 20 anni del Mondiale Rally, ma anche l'inizio di una nuova era, quella della propulsione ibrida, composta da un motore turbo 1.6 da 380 cavalli e da un motore elettrico da 100 kW, circa 134 cavalli, e delle vetture Rally1.

Attorno a queste vetture c'era grande curiosità. I team, per motivi diversi, hanno avuto non tanto tempo per realizzarle, provarle, ed eventualmente apporre cambiamenti - che in alcuni casi sono stati enormi, come in quello di Hyundai Motorsport - per arrivare pronti alla nuova stagione.

Monte-Carlo, dunque, è stato il primo palcoscenico della storia per le nuove Rally1, vetture molto più pesanti delle WRC Plus per via della dotazione del pacchetto elettrico formato da una scatola di carbonio posta sopra l'assale posteriore e contenente il motore elettrico, un inverter e il pacco batterie, ma anche nuovi sistemi di sicurezza adottati per cercare di rendere le vetture ancora più sicure.

Le Rally1 si sono mostrate vetture più lente rispetto alle WRC Plus, come da previsioni iniziali, anche a causa di un'aerodinamica meno spinta (assenti profili aerodinamici anteriori e abolizione del diffusore posteriore, oltre a quella delle finestre aerodinamiche poste appena dietro i passaruota posteriori.

Senza contare l'utilizzo di una trasmissione a 5 marce più retromarcia, non più a 6 marce com'è avvenuto sino all'anno scorso; e il cambio tornato a leva, abbandonando il paddle dietro il volante. Una rivoluzione non da poco, che ha costretto i piloti a rivedere il proprio stile di guida anche per ciò che concerne il recupero d'energia sfruttando la modalità "Regen".

 

L'attenzione di tutti, però, si è quasi subito rivolta ai nuovi sistemi di sicurezza a causa del terribile incidente che ha visto protagonista Adrien Fourmaux, uno dei quattro piloti ufficiali schierati da M-Sport Ford. Il francese, mentre era intento a firmare un ottimo tempo nella PS3 Roure/Beuil 1 di 18,33 chilometri, ha approcciato troppo rapidamente una curva destrorsa, finendo per centrare la roccia all'interno della curva per poi venire catapultato fuori dalla sede stradale, finendo in un profondo dirupo.

 

La Ford Puma numero 16 è uscita letteralmente demolita dal molteplici impatti con la roccia, l'asfalto e ancora la roccia. Ma sia Fourmaux che il suo navigatore Alexandre Coria sono usciti incolumi dalla tremenda carambola, solo tanto frustrati per l'errore commesso. Sulla scena dell'incidente c'erano parti della Ford Puma Rally1 Hybrid EcoBoost, ed erano ovunque.

Ma la cella di sopravvivenza dell'abitacolo ha retto alla perfezione. Non è un aspetto insignificante, perché la cella è stata rinforzata proprio in questa stagione. Come potete vedere dalla foto che trovate poco sopra, sono state aggiunte nuove barre di protezione per l'equipaggio. Due alle spalle del pilota e del navigatore e altre due accanto a loro, con due tubi orizzontali, per cercare di parare meglio gli urti laterali.

Queste precauzioni sono state prese per cercare di rendere più sicure le vetture in caso di capottamento ad alta velocità. Queste misure avrebbero certamente fatto comodo anche nel terribile incidente che coinvolse Ott Tanak nel 2020.

Un altro aspetto molto importante è legato non solo alla resistenza della cellula di sopravvivenza dell'equipaggio, ma anche per ciò che riguarda la scatola in carbonio che ospita il pacchetto elettrico di supporto al motore termico 1.6 turbo da 380 cavalli.

 

 

Una volta uscito l'equipaggio di M-Sport dal rottame della Puma numero 16, le luci verdi sul parabrezza e sui finestrini dietro a quelli dell'equipaggio (dove sono collocati i cognomi e le bandiere legate alla nazionalità di pilota e navigatore, foto sopra) erano regolarmente verdi.

Ricordiamo che quando le luci sono verdi indicano che è possibile toccare la vettura, che l'impianto elettrico legato alla propulsione ibrida non è stato in alcun modo danneggiato e non è pericoloso. Le persone sono autorizzate a toccare la vettura solo con le luci verdi. Con le luci rosse o l'assenza di luci nei punti suddetti, è vietato toccarle perché indice di malfunzionamento e di guasti all'impianto.

La Ford Puma, invece, presentava ancora luci verdi, sintomo che motore elettrico, inverter e pacco batterie non hanno subito alcun danno nonostante i numerosi e terribili impatti contro le rocce e l'asfalto. Anche questo un ottimo segnale non solo legato all'incidente in questione, ma anche ai possibili incidenti che potrebbero avvenire nel corso della stagione.

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