C'è anche un po' di Italia in Hyundai Motorsport
Abbiamo scambiato due chiacchiere con Lorenzo Borghini, che coordina i meccanici di Dani Sordo
Il Rally Italia Sardegna ha regalato grandi soddisfazioni al team Hyundai Motorsport, con il doppio podio formato da Hayden Paddon e Thierry Neuville. Tutto lo staff della scuderia coreana ha potuto festeggiare questo grande risultato, frutto dell'integrazione di ben 65 persone che provengono da 27 paesi differenti.
Tra questi sono presenti anche alcuni italiani, uno di questi è Lorenzo Borghini. Il nostro connazionale ha un ruolo molto importante all'interno dell'assistenza ai tre piloti ufficiali Hyundai, ovvero il coordinamento dei meccanici che sono chiamati a seguire la i20 WRC numero 8, quella di Daniel Sordo. Nell'ultimo giorno di gara abbiamo avuto modo di incontrarlo e di conoscere meglio quello che è il suo lavoro all'interno di un fine settimana di gara tipo, ma anche sensazioni, gioie e obiettivi futuri.
Lorenzo, partiamo da quanto avvenuto in questo Rally, non proprio fortunato Dani...
“Non è stato un rally semplice per noi. Abbiamo dovuto utilizzare per due volte la formula del Rally2 per rientrare in gara. La prima volta siamo stati frenati dalla rottura di una sospensione, mentre la seconda volta da un problema di pressione della benzina. Devo però ammettere che, una voolta risolto tutto, è tornato a staccare tempi veloci. Siamo soddisfatti di lui”.
Che tipo è Daniel nei momenti prima e dopo una speciale o dopo una tappa?
“Daniel è un ragazzo latino e come tutti i latini è spesso estroverso e simpatico, assomiglia molto a noi italiani. Certo, ci sono però situazioni in cui non lo è affatto, ma dipende da cosa è accaduto ne corso della gara. Di sicuro posso dire che è uno dei più forti asfaltisti che abbia visto di recente e sulla terra è migliorato molto nel corso di questa stagione”.
Hai un ruolo importante nella gerarchia dei box Hyundai. Raccontaci come sei arrivato nel team coreano
“Molto semplice. Lavoravo ne team Skoda ufficiale e, al suo ritiro, sono rimato in contatto con alcuni colleghi e come spesso accade alla prima opportunità sono rientrato e son divenuto parte di Hyundai Motorsport”.
Ci racconti il tuo fine settimana tipo di gara?
“La preparazione al fine settimana di gara parte addirittura la domenica prima, per preparare la struttura, l'attrezzatura e il service. Prima dello Shakedown facciamo un'ultima rifinitura alla vettura, togliendo alcune componenti o aggiungendone a seconda del percorso previsto. Portiamo la vettura alle verifiche tecniche e poi parte lo shakedown. Rialzo della vettura pre gara, mentre alla domenica al termine della gara smontiamo tutto e torno in Germania, ad Alzenau, che è divenuta casa mia proprio da quando lavoro in Hyundai e ci vivo bene”.
Qual è stata la tua più grande soddisfazione con il team coreano?
“Senza dubbio la vittoria ottenuta in Germania lo scorso anno, anche se colta in maniera particolare, con il ritiro delle Volkswagen e la nostra doppietta dopo il disastro nello Shakedown di Thierry. Ma anche riuscire a terminare due vetture pronte per il Rally di Monte-Carlo del 2014, ovvero l'inizio della nostra avventura nel World Rally Championship”.
Per concludere, che genere di pressione mette al team Michel Nandan? Entro quanto dovrete cercare di vincere il titolo?
“Con Michel c'è un rapporto fantastico. Lui è una persona molto tranquilla e disponibile. Lo hai visto prima? Lui è come appare. Una persona molto serena, ma allo stesso tempo concentrato sui propri obiettivi. Il rapporto con lui è molto friendly. Se ho bisogno di lui mi basta andare nel suo ufficio e si discute del problema davanti a un caffè. Certo, a volte si discute, ma sempre con grande profitto. Lui non ci mette pressione. Fa di tutto per cercare di far girare al meglio il team e di raccogliere i migliori risultati possibili, ma non abbiamo alcuna scadenza. Sappiamo però cosa dobbiamo fare e vogliamo raggiungere i nostri obiettivi”.
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