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Ecco com'è organizzata la hospitality Hyundai

Un vero e proprio castello la base mobile Hyundai, con una voragine al primo piano per seguire i meccanici

Lungomare di Alghero, 34 i gradi segnati da un classico termometro digitale di una farmacia. Il cielo è terso e siamo a un passo dal mare – piatto – che delimita l'orizzonte. Il sono delle onde non si sente. E' sopraffatto dal rombo dei 1.6 turbo delle World Rally Car che scaldano i motori prima del consueto controllo orario in vista della partenza per la prima speciale dell'ultima tappa del Rally Italia Sardegna. Il paddock è proprio sul porto e a svettare è un'avveniristica struttura azzurro pastello, con vaga intrusione di grigio che attenua la brillantezza del colore. E' la hosputality del team Hyundai Motorsport. Il castello della casa coreana. 

UN CASTELLO A DUE PIANI
Non notarla è impossibile: nel suo genere e nella sua forma è una struttura unica. Nemmeno la superpotenza Volkswagen può vantare un punto di riferimento così. Arriviamo nel paddock e ci dirigiamo subito verso la base Hyundai. I box sono aperti e i meccanici sono intenti a pulire le postazioni adibite per le vetture di Thierry Neuville, Dani Sordo e Hayden Paddon. Il piano terra è dedicato a loro, mente il piano superiore è a disposizione del resto del personale del team, ma anche di ospiti, V.I.P. e giornalisti.

IL PRIMO PIANO HA UNA “VORAGINE”
Una delle caratteristiche più interessanti dell'imponente “castello” è il primo piano, che presenta una sorta di voragine al centro che permette a chi si trova lì in quel momento di vedere in tempo reale e a pochi metri il lavoro dei meccanici sulle tre i20 WRC. Una soluzione ben lontana dall'ambiente chiuso che presentano altre serie del Motorsport, perché rende davvero protagonisti gli appassionati che hanno l'opportunità di poter varcare la soglia della base della casa coreana.

DODICI MECCANICI IN TUTTO. QUATTRO IN ESCLUSIVA PER PADDON
Tornando al piano terra, si può vedere ancor più da vicino il lavoro dei meccanici in arancio e azzurro. In tutto sono dodici (quattro italiani) e tra le tre postazioni non vi sono barriere e nemmeno segreti. Otto dei dodici sono dedicati alle vetture di Thierry Neuville e Dani Sordo, ma di questi solo due sono dedicati esclusivamente a uno dei due piloti, ovvero i capi meccanici, il resto della crew è in comune. Hayden Paddon, invece, ha quattro meccanici dedicati a lui perché, pur essendo un pilota del team ufficiale, corre comunque sotto una realtà differente, seppur direttamente dipendente dalla Hyundai.

65 GLI UOMINI PER LE TRASFERTE EUROPEE
Il team coreano, oltre a spostare la hospitality in ogni appuntamento del mondiale 2015, ha un vero e proprio “esercito” che forma la scuderia Hyundai. 65 le persone che compongono il gruppo di lavoro nelle trasferte europee, mentre per quelle intercontinentali scendono a 50, ma il numero di uomini rimane comunque ragguardevole.

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