WRC, Paddon sul crash: "Terribile, ma non potevo farci nulla"

Hayden Paddon sembrava essere arrivato alla fine del tunnel in cui era entrato al termine del 2018, quando la strada che lo univa a Hyundai Motorsport si è divisa in due tronconi e le parti hanno preso due direzioni diametralmente opposte. Il neozelandese è rimasto a piedi e Hyundai si sta godendo il primato nel Mondiale Costruttori del WRC.

Paddon, però, ha continuato a credere in se stesso, trovando l'opportunità di correre con M-Sport al Rally di Finlandia. Ieri, però, è sprofondato nuovamente nel baratro. Mentre era intento a svolgere la prima giornata di test con la Fiesta è stato protagonista di un tremendo incidente, in cui ha letteralmente distrutto la sua vettura da gara.

Fortunatamente sia lui che il navigatore John Kennard non hanno subito alcuna lesione fisica, ma la Fiesta è stata giudicata irreparabile. Per questo motivo non correrà in Finlandia, gettando tutti gli sforzi fatti negli ultimi mesi per rientrare nel WRC.

"Sono distrutto moralmente perché sono venuto in Finlandia per correre, è un luogo stupendo. Non mai stato così bene sia dal punto di vista fisico che da quello mentale. Tutto era giusto e al posto giusto. Ci eravamo preparati benissimo. Posso solo dire di essere distrutto", ha detto il 32enne a WRC.com.

"Dopo tutti gli sforzi fatti da tante persone, non so proprio cosa dire. E' lo sport, e lo sport a volte può essere anche così. Lo sappiamo. Non puoi avere soddisfazioni tutti i giorni. Per fare in modo che i risultati migliori abbiano un significato enorme, devi anche avere giornate pessime, al minimo assoluto. E questo è uno dell'ultima categoria".

Paddon ha poi cercato di spiegare per quale motivo abbia usato la vettura da gara nel test e, subito dopo, la dinamica dell'incidente, provocata da una pietra rimasta in mezzo alla sede stradale e letteralmente in traiettoria.

"Quando si arriva a un test è necessario provare la macchina, bisogna spingere per capire come farla funzionare. Non puoi semplicemente usarla per fare un giro. Detto questo, dopo l'incidente, ho pensato: 'Cosa aver potuto far diversamente?'. E la risposta è molto semplice: nulla. Questa è una delle cose che è molto complicato da accettare".

"La curva era abbastanza piatta, ma l'ingresso era cieco a causa di un piccolo avvallamento del percorso. Abbiamo colpito la roccia proprio con il centro della vettura. Questa si è sollevata e non abbiamo potuto fare altro che finire fuori strada, contro gli alberi. A quella velocità, su una strada così stretta, non c'è nulla che tu possa fare".

"E' stato l'incidente più brutto che abbia mai avuto. Sicuramente quello a velocità più alta. Quando siamo usciti dalla vettura, abbiamo trovato la protezione della coppa divisa a metà e la roccia era ancora in mezzo al percorso, ma circondata da pezzi d'alluminio".

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