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Østberg: "Voglio essere lo sfidante di Ogier!"

Il norvegese svela come è stata cambiata la filosofia di approccio della Citroen alla DS3 WRC

Østberg:
Ha lo sguardo maledetto, che sarebbe adatto a interpretare l’attore dannato di certi film impegnati. In realtà Mads Østberg, norvegese di 26 anni, è un protagonista del mondiale rally. Un tipo molto schietto e diretto, che non fa troppi giri di parole e bada al sodo. Ha cominciato a correre giovanissimo, ma nel suo palmares finora ha infilato solo una vittoria nel WRC 2012 con la Ford Fiesta RS di un team privato. Approda al Citroen Total Abu Dhabi World Rally Team con l’ambizione di riportare alla vittoria la DS3 WRC. È consapevole che l’impegno prioritario della Casa francese diventerà il debutto nel WTCC, ma per la prima volta in carriera si sento coccolato come una prima guida e non vuole gettare alle ortiche la grande occasione che Yves Matton gli ha offerto. Mads sta scoprendo gli uomini, la squadra e la macchina: per lui è tutto nuovo, ma il nordico è entusiasta dell’opportunità Citroen. La DS3 sembra la stessa dello scorso anno: non sarà facile sfidare le favoritissime Vw Polo WRC. Che sensazioni hai avuto nei primi test? “Sono state molto positive, perché in realtà disponiamo di una… nuova DS3 WRC. Direi che è proprio cambiata la filosofia di approccio alla macchina…”. Nuova filosofia di approccio: cosa vuoi dire? ”La DS3 WRC ora è molto più stabile e mi verrebbe da dire anche più facile da guidare al limite. Pur essendo molto reattiva sull’asfalto, adesso è meno nervosa. Posso dire, quindi, di averne apprezzato il comportamento più progressivo e prevedibile, per cui ci si può avvicinare meglio al limite. La vettura dello scorso anno era piuttosto imprevedibile, mentre questa sembra seguire meglio la traiettoria ideale”. Questo importante cambiamento nel comportamento della vettura quali aree di intervento ha richiesto da parte dei tecnici di Citroen Racing? ”Gli interventi hanno riguardato le diverse aree della vettura: i tecnici hanno lavorato molto sui differenziali, ma anche sulla distribuzione dei pesi e sulla taratura delle sospensioni. Anche se da vedere non sembra, direi che è una macchina completamente rivista…”. Su quale fondo si dovrebbero apprezzare di più queste novità? ”Certamente sull’asfalto. La sensazione è che si possa sfruttare il 97% del potenziale correndo in piena sicurezza. Poi sta a noi piloti aggiungerci quello che manca, quando serve…”. Si può quantificare quale sarà l’incremento di prestazioni della DS3 WRC 2014: un paio di decimi al chilometro? ”Davvero non lo so, perché non abbiamo mai fatto delle prove comparative, ma ci siamo dedicati sempre allo sviluppo delle nuove soluzioni. Proprio non saprei dire: un fatto è certo la versione 2014 sarà più veloce di quella dello scorso anno!”. Che differenza hai trovato rispetto alla M-Sport, la squadra dello scorso anno che ti aveva messo a disposizione la Ford Fiesta WRC? ”L’approccio è molto diverso perché è differente l’approccio dei tecnici ed è molto diverso il comportamento della macchina. Anche l’atteggiamento delle persone non è comparabile: in Citroen sono più latini, più passionali. Qui non ho solo la sensazione di fare parte di una squadra, ma di un grande gruppo che rappresenta un marchio. Tengo a chiarire che alla M-Sport ho trovato una squadra forte e preparata, ma in Citroen c’è un approccio diverso: ora credo di aver capito cosa significhi lavorare per un factory team”. Qual è l’obiettivo della stagione 2014? ”Vincere delle gare, soddisfando quelle che sono le aspettative della squadra: il team ha dominato per anni e, dopo un anno difficile come quello scorso quando si è fermato Loeb, c’è la volontà di lottare per il successo”. Ci sono gare dove potreste essere competitivi contro le favorite Vw Polo? ”Spero in Svezia, dove mi trovo molto a mio agio. Mi piacerebbe essere competitivo in tutte le prove del mondiale, ma sono sicuro che potremo dare del filo da torcere alle Polo in otto o nove appuntamenti del calendario…”. Così dicendo ti senti lo sfidante di Sebastien Ogier nel mondiale piloti? ”Sì, è il mio obiettivo: sono pagato per questo…”. Questa è la stagione più importante della tua carriera? ”Certo, ma è giusto dire che ogni campionato nuovo che inizia rappresenta una sfida che impatterà sul futuro. Con questo non mi voglio nascondere: so di avere a disposizione il materiale per fare bene, per cui sono consapevole delle mie responsabilità all’interno della squadra”. Senti la pressione di essere l’uomo di punta, visto che Kris Meeke si vuole dare un po’ di tempo per ambientarsi nel mondo del WRC. Ti tocca la difficile eredità del dopo Loeb? ”La pressione ci vuole per ottenere buoni risultati. E se devo essere sincero posso dire che quest’anno era molto maggiore, perché le aspettative della Citroen era superiori ai risultati che poi sono arrivati. Ciascun elemento del team deve sentire l’importanza del suo ruolo, dall’ultimo meccanico al team principal, perché dovremo essere protagonisti nel mondiale rally. Io sono un tipo che la pressione me la metto anche da solo perché ho bisogno di essere carico per dare il meglio…”.

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