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WRC | Morte Breen: la FIA studia soluzioni su vetture e test

La FIA, assieme a Hyundai, sta ancora facendo valutazioni sull'incidente mortale di Craig Breen. L'attenzione è posta sulle velocità, ma anche come migliorare la sicurezza su vetture e percorsi dei test.

Car of Craig Breen and James Fulton, Hyundai World Rally Team Hyundai i20 N Rally1

Foto di: Jakub Pojmicz

A quasi 2 settimane dalla tragica scomparsa di Craig Breen, avvenuta per le ferite riportate in un incidente durante un test pre-evento del Rally di Croazia, nei pressi di Lobor lo scorso 13 aprile, FIA e Hyundai Motorsport stanno ancora lavorando per cercare di capire come la i20 N Rally1 dell'irlandese sia potuta uscire di strada, ma anche come sia potuto entrare un palo di una staccionata nell'abitacolo rivelatosi fatale per il 33enne di Slieverue.

La dinamica dell'incidente è stata parzialmente raccontata nei giorni scorsi da Cyril Abiteboul, ma solo per ciò che riguarda cosa e come abbia potuto ferire mortalmente Breen nell'incidente di Lobor.

Il direttore del dipartimento rally della FIA, Andrew Wheatley, conferma che la Federazione abbia già ricevuto tante informazioni dall'inizio dell'indagine sull'incidente di Craig e che l'organo di governo del motorsport sta valutando tutti gli aspetti nella speranza di migliorare la sicurezza.

"L'indagine sull'incidente è in corso e continuerà. Non siamo in grado di dire oggi se ci saranno azioni future da intraprendere. Posso assicurarvi che c'è un team FIA dedicato che sta indagando su ogni opportunità per capire come andare avanti".

"Le caratteristiche dell'incidente di Breen sono molto particolari e non sono sicuro che ci sia una soluzione semplice. Abbiamo molte informazioni, ma non siamo ancora in grado di condividere i risultati. Non possiamo riportare indietro Craig, ma possiamo cercare di fare in modo di prendere tutte le precauzioni possibili".

Rally1: la FIA sorveglia l'aumento delle velocità

Esapekka Lappi, Janne Ferm, Hyundai World Rally Team Hyundai i20 N Rally1

Esapekka Lappi, Janne Ferm, Hyundai World Rally Team Hyundai i20 N Rally1

Photo by: Fabien Dufour / Hyundai Motorsport

All'inizio dell'anno passato il WRC ha preso atto dell'introduzione del regolamento Rally1. Questo prevede che le vetture della classe più elevata del Mondiale corrano con un motore termico, coadiuvato in determinati frangenti da uno elettrico, per una somma di 500 cavalli complessivi.

Sebbene l'incidente di Breen sarebbe avvenuto a velocità relativamente contenute, Wheatley ha confermato che l'aspetto legato alla velocità è a oggi sotto la lente d'ingrandimento della FIA: "Assolutamente sì, la velocità è oggetto di attenzione costante da parte nostra, perché la realtà dei fatti è che ogni anno le velocità aumentano".

"Non è certo una cosa programmata, ma è perché abbiamo un Parco Assistenza pieno di ingegneri di talento che stanno rendendo ogni parte della vettura più prestazionale e il ruolo costante della FIA, che si tratti di sicurezza, tecnica e questioni sportive, è quello di arrivare a un punto in cui dobbiamo bilanciare la sicurezza rispetto alla velocità".

"Abbiamo avuto tutti una settimana molto difficile, perché abbiamo perso un amico come Craig. Ed è molto raro perdere piloti ai vertici di questo sport. Parlando con i piloti, loro amano le auto che hanno a disposizione al momento, sono entusiasmanti da guidare e nessuno vuole dire che sia sufficiente. Come parte di un processo continuo e costante, stiamo valutando a che punto siamo".

La sicurezza nei test è oggetto di valutazioni

Ecco come si presentava, nel giugno 2019, la curva in cui ha perso la vita Craig Breen

Ecco come si presentava, nel giugno 2019, la curva in cui ha perso la vita Craig Breen

Migliorare la sicurezza generale non significa solo rendere più sicure le vetture, ma anche concentrarsi sui percorsi. In particolare, dopo l'incidente di Breen, anche ciò che riguarda i test pre-evento.

Breen ha perso la vita proprio in un incidente nel corso dei test di preparazione al Rally di Croazia, e il suo decesso è stato causato da un palo di una staccionata posta non prima del 2019. Basta infatti trovare la curva fatale su Google Maps per notare come, nel giugno di quell'anno, non vi fosse alcuna staccionata (foto sopra, ndr). Anzi, la zona era molto più brulla dell'attuale, senza pali della luce, senza paletti di segnalazione a bordo strada e con tanta vegetazione in più.

"Credo che la realtà sia che abbiamo dei controlli abbastanza sevveri sui test, ma anche che abbiamo un numero limitato che i team possono utilizzare e devono fare richiesta agli organizzatori e alla FIA per pianificare questi giorni".

"Ci sono una serie di linee guida per la sicurezza nei test, ma ovviamente il livello di sicurezza dei test privati non è lo stesso di un evento WRC, che viene pianificato con anni di anticipo".

"L'insegnamento di questo tragico incidente è che dobbiamo capire cosa si possa fare per abbassare la percentuale di incidenti di questo tipo, portarla anche solo dal 10% all'8, o al 6%. Non smetteremo mai di imparare e spero che potremo utilizzare l'esperienza e le informazioni per capire quali piccoli cambiamenti poter apportare".

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