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Intervista

WRC | Kalle Rovanpera: la genesi del campione svelata da Testoni

Kalle Rovanpera è diventato per la prima volta in carriera campione del mondo Rally all'età di 21 anni, infrangendo ogni tipo di record durante le sue prime stagioni nel WRC. Terenzio Testoni, rally activity manager di Pirelli lo segue sin da quando il finnico era piccolissimo e lo ha accompagnato nella sua carriera. Ecco il profilo del nuovo campione WRC fatto da chi lo conosce bene.

Podio: Kalle Rovanpera, Jonne Halttunen, Toyota Gazoo Racing WRT Toyota GR Yaris Rally1

Foto di: McKlein / Motorsport Images

Chi, appassionato di rally, non ha mai visto il video divenuto virale di un Kalle Rovanpera - ad appena 8 anni - infilare casco, tuta ignifuga e guanti guidare una vettura da rally sulla neve, nei boschi adiacenti la città natale di Jyvaskyla?

Un filmato che racconta della passione di un padre, l'ex pilota WRC Harri Rovanpera, trasmessa al figlio, ma anche di doti già spiccate di un biondo, algido, finlandese in tutte le sue accezioni, di nome Kalle. Per anni il figlio d'arte è stato conosciuto per quel video che ha spopolato su YouTube. Poi, dal 2015, il filmato di poco più di 5 minuti è stato soppiantato anno dopo anno da risultati sportivi sorprendenti, poi divenuti piacevoli conferme, sino ad arrivare al titolo iridato WRC colto poche settimane fa al Rally Nuova Zelanda.

Una scalata fulminea, durata appena 7 anni, in cui Kalle ha letteralmente divelto, infranto, smaterializzato ogni record WRC segnato in precedenza in quanto a precocità di successo. Non solo podi, ma anche vittorie di rally e, infine, quel titolo iridato che ha spostato dalla casella numero 1 della graduatoria dedicata al campione del mondo più giovane di sempre nientemeno che il leggendario Colin McRae.

 

Su ciò che Rovanpera ha fatto nel corso degli ultimi 3 anni - quelli passati a correre da titolare in Toyot Racing - sappiamo pressoché tutto. Ma nelle fondamenta che hanno creato il fenomeno Rovanpera c'è molto di più. E' per questo che, a pochi giorni dalla vittoria del suo primo titolo mondiale, abbiamo interpellato una persona che lo conosce bene e, soprattutto, lo ha seguito sin dagli albori della sua già sfolgorante carriera nel motorsport: Terenzio Testoni.

Testoni, rally activity manager di Pirelli - azienda che ha seguito Kalle per quasi tutta la sua carriera, come avrete modo di leggere - ha svelato aspetti di Rovanpera non certo noti. Si sa, il ragazzo è un vero finlandese. Poco loquace. Ecco perché la testimonianza di Testoni e la ricostruzione dei primi passi del talento biondo che mostra tutti i pochi anni che ancora ha è a dir poco preziosa.

Kalle Rovanpera: un bambino prodigio

"Conosco Kalle da quando era piccolo. Tra noi c'è un rapporto famigliare. Mi faceva vedere le macchine con cui correva, c'è un bel rapporto. Lo vedi molto chiuso, riservato. Ha un carattere molto finlandese. E' così con gli altri, ma con chi conosce, in realtà, è molto più aperto".

"Conosco il padre di Kalle, Harri, dal 1998/1999, quando correva per la Seat, aveva fatto il suo esordio nel WRC e Pirelli gli forniva le gomme. All'epoca, non era certo come oggi, si facevano tanti giorni di test e in quegli anni l'ho visto poi quando Kalle aveva circa 4-5 anni. Ci siamo un attimo persi di vista, ma poi, poco dopo, con Harri ci siamo risentiti. Kalle aveva 7 anni e Harri ci aveva chiesto di fornire delle gomme al piccolo, che stava compiendo i primi chilometri al volante di una vettura. Si trattava di una vettura a trazione posteriore, all'epoca modificata perché Kalle ai pedali non arrivava".

"Era una macchina da corsa vera e propria, ma modificata per lui con cui si allenava nelle foreste vicine a Jyvaskyla. Con la scusa di andare a vederlo, Harri ci ha poi chiesto di supportarlo con la fornitura di pneumatici. Dunque Pirelli lo ha supportato dai 7 anni sino a quando poi non ha corso una stagione in Skoda, perché costretto a utilizzare per contratto le Michelin. In pratica siamo stati con lui dall'esordio, quando poi ha vinto il titolo R2 in Lettonia con una C2 sino al Mondiale WRC, a parte l'anno in Skoda che dicevo".

Dal 2015 subito lampi di talento inequivocabili

 

"Ricordo molto bene quando nel 2015 prese parte un rally in Estonia, gara che faceva parte del campionato europeo ma lui correva iscritto nel campionato nazionale, partiva in fondo, ma si ritrovò nelle prime posizioni. Addirittura alcune prove le vinceva lui, sebbene poi le classifiche fossero separate. Ecco, quello fu un segnale molto chiaro del suo talento. Quello è stato il primo, vero segnale in cui tutti hanno potuto apprezzare la sua velocità".

L'anno al CIR: difficoltà e apprendimento fondamentali

"Dopo il campionato vinto in Lettonia, Harri mi parlò asserendo che la loro volontà fosse quella di andare a correre nel campionato francese per far migliorare Kalle sull'asfalto. Gli dissi: 'Guarda, correre va sempre benissimo, ma in Francia non riesco a seguirlo bene. Se viene a correre in Italia, invece, posso seguirlo in maniera molto più approfondita perché siamo presenti anche in via ufficiale. Noi, a quei tempi, avevamo un contratto con Peugeot Italia e anche per noi era tutto molto più semplice'. Così mi ascoltarono e Kalle venne a correre in Italia".

"Parlarono con Peugeot, anche perché loro avevano già Andreucci, e trovarono l'accordo anche per correre le gare su terra. Ai Rovanpera interessava fare solo su quelle su asfalto, ma alla fine l'accordo finale consentì a Kalle di disputare tutti i rally della stagione. Le gare su terra fatte da Kalle tornarono comodo a Peugeot, quelle su asfalto al pilota. Ci fu questa situazione. Poi devo sottolineare come la Federazione, nella persona di Angelo Sticchi Damiani (Presidente ACI, ndr), fornì un supporto molto importante per questo programma".

"La crescita di Kalle in stagione fu esponenziale. Mi ricordo bene come partì al Ciocco. Kalle all'inizio prendeva 2 secondi al chilometro. Nel passaggio successivo sulla stessa speciale aveva già dimezzato lo svantaggio. Questo mi aveva già mostrato che a mancargli fosse solo l'esperienza, non certo il talento. Avevamo visto una progressione molto importante nel ragazzo. Era la conferma, per noi, che fosse destinato al Mondiale. Infatti passo subito nel WRC2 con Skoda".

 

"Però in quella stagione Kalle ha dovuto far fronte a diversi problemi, diverse difficoltà. Prima tra tutte, non aveva la patente di guida, per cui non poteva assolutamente guidare la vettura delle ricognizioni. Doveva farle il navigatore con Kalle che era seduto a destra. Lui dettava le note da destra ed è anche stato uno dei motivi per cui spesso ha forato. Non aveva le giuste traiettorie. Verso la fine della stagione ha usato una vettura con la guida a destra, una vettura inglese, proprio per ovviare al problema".

"Ma non è tutto. Un altro problema, sempre legato alla mancanza della patente di guida per motivi anagrafici, era legato ai trasferimenti. Tra una prova e l'altra la vettura doveva essere guidata dal navigatore, e lui non si fidava a scaldare le gomme facendolo con il traffico. In Italia il traffico è un fattore da tenere in considerazione e non se la sentiva. Così Kalle prendeva il via con le gomme non in temperatura. Spesso ci siamo accorti come perdesse tanto tempo nella prima parte delle speciali. Questo era dovuto al fatto che le gomme non venivano scaldate adeguatamente e Kalle era molto penalizzato".

"Un altro evento in cui Rovanpera mi ha davvero sorpreso? Direi il Rally di Roma Capitale 2017. Kalle non conosceva le strade, non poteva fare le ricognizioni e non poteva scaldare bene le gomme. Eppure si permise di vincere addirittura delle prove speciali. Certo non ci saremmo mai aspettati che potesse andare così forte".

I pregi: sensibilità di guida e un aneddoto eloquente

"Nonostante non abbia tanta esperienza, Kalle è molto sensibile. Nell'anno in cui correva in Italia mi scontrai anche con lui in qualche occasione. Nei test su neve, lui aveva già una marcia in più già all'epoca su quel fondo, tant'è che quando fece gare in Finlandia quella stagione non solo le vinse, le stravinse. Mi rimase impresso quel test, perché pensavo, avendo davanti a me un 17enne: 'Cosa può saperne delle gomme? Cosa può sapere di cosa va e cosa non va?'".

"A un certo punto, non fidandomi di lui, gli feci provare una seconda volta alcune cose che aveva già provato nel corso della giornata di prove. Eppure lui ci prendeva sempre. A un certo punto gli dissi: 'Kalle, dobbiamo riprovare delle cose'. La giornata di test partiva alle 6 di mattina e si concludeva alle 4 di pomeriggio. Quella volta continuammo fino a mezzanotte e lui si addormentò sul tavolo. Non voleva più provare. Io gli dissi che doveva riprovare le cose già provate al mattino. Lui mi disse: 'Allora non ti fidi...". Gli risposi: 'Kalle, lo sto facendo anche perché dobbiamo essere più sicuri. Lui capì la situazione, ma non volle comunque più provare".

 

"Dormiva appoggiato al tavolo, ma ebbe ragione lui. E' un ragazzo molto sensibile dal punto di vista tecnico. Per quanto riguarda le gomme, ci diede tante informazioni preziose sia su terra che su neve. Era tutta questione di sensibilità e non certo d'esperienza. Ha una sensibilità altissima. A tal proposito, spesso in quella stagione negli Shakedown Kalle faceva solo 2 passaggi. Andreucci, invece, spesso ne faceva molto di più. Anche tre volte in più di lui. Ma Kalle era sicuro della sua vettura. Controllava che tutto fosse in ordine, che la vettura gli piacesse e basta".

"Alcuni piloti fanno modifiche sulle vetture nello Shakedown, ma non è una cosa giusta. Spesso il percorso utilizzato è diverso dalle prove che poi i piloti affrontano successivamente. Kalle segue quella che è la scuola scandinava: controlla che la vettura gli piaccia a prescindere dal percorso. Se ha confidenza, è a posto. Andreucci, invece, passava tante volte in più di lui. Sono approcci diversi, ma sicuramente la sensibilità di Rovanpera è altissima".

"Una delle sue caratteristiche migliori è l'interpretazione dei fondi scivolosi, bagnati. In Croazia, in Portogallo, ovunque sia venuto a piovere è andato molto forte. Riesce a capire bene il limite, a sfruttare perfettamente le gomme dure sui fondi scivolosi e bagnati. Questa è la conferma che Kalle è tanto sensibile. Noi abbiamo visto che con basso grip e gomma dura montata è il migliore di tutti".

I difetti: serve una comunicazione migliore e... più freddezza

"Cosa può migliorare? Fare qualche sorriso in più! A livello comunicativo, sorridere di più. Migliorare per il resto è una prova difficile. Le vetture resteranno queste per un po', per cui sarà difficile vedere cambiamenti drastici. Magari lui si è rilassato troppo quest'anno in una determinata parte della stagione e ha commesso qualche errore. Questione di esperienza e sente ancora la pressione. Guardate le gare che ha disputato in casa: è andato sempre male. Sente ancora molto la pressione. Poi, per carità, è normale. Alla sua età, ha 21 anni, ha fatto già tantissimo. Non gli manca nulla se non l'esperienza, ma quella è una cosa che farà con il passare del tempo, andando avanti".

 

Il suo momento chiave del WRC 2022

"Se vi ricordate a Monte-Carlo, prima gara di questa stagione, non c'era verso che riuscisse ad andare. Al venerdì era completamente perso. Non riusciva a far funzionare la vettura in alcun modo. Non sembrava che avesse tutto sotto controllo e in effetti era così. Stava faticando enormemente. Alla prima sembrava un'altra storia. Al venerdì non sapeva dove sbattere la testa. A fine giornata fecero un briefing tra venerdì e sabato e risolsero tutto facendo un reset nella testa del ragazzo. Non riusciva a capire come far funzionare l'ibrido. Ci fu un reset, lavorarono su quello alla sera e il giorno dopo riuscì addirittura a vincere qualche prova. E' stato molto bravo a capire cosa non stesse funzionando e a reagire, cambiando tutto e capendo come sfruttare la novità di questa stagione, ovvero la presenza dell'ibrido. Fare un test è un conto. Fai pochi chilometri, ma in prova speciale è differente".

La capacità di leggere la situazione ha fatto la differenza

"Mi aspettavo che diventasse così forte. Ha vinto il titolo anche perché Toyota si è rivelata più avanti nella preparazione della vettura e, soprattutto, sulla gestione dell'ibrido. Quello va detto. Hyundai è partita molto in difficoltà, ma poi ha recuperato. Era partita malissimo, ma poi ha recuperato. Kalle è stato molto bravo a sfruttare i momenti della stagione e a capire le difficoltà altrui per aprire il divario".

In questa intervista, che vi abbiamo proposto a capitoli per cercare di definire un quadro più completo possibile che delinea il nuovo campione del mondo WRC, non abbiamo toccato il tema del futuro. Tante cose possono accadere e ci sono troppi fattori esterni per poter fare previsioni tali da garantire risposte sensate. Ciò che però è oggettivo, è che Kalle Rovanpera, 21 anni, ha ancora tutta la carriera davanti e, i pochi difetti mostrati sino a ora, sono quasi tutti legati alla mancanza d'esperienza. Ecco perché potremmo essere agli albori di un talento epocale, un ragazzo che ha doti e avrà il tempo per poter riscrivere tutti i libri di storia del WRC. Non ci resta che aspettare e osservare.

 

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