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WRC: i Rally Nuova Zelanda e Giappone rischiano la cancellazione

La crisi delle Case e questioni di logistica hanno messo a serio rischio le due gare che previste in Oceania e in Asia.

Thierry Neuville, Nicolas Gilsoul, Hyundai Motorsport Hyundai i20 Coupe WRC

Foto di: Fabien Dufour / Hyundai Motorsport

La FIA e i promotori del WRC sono al lavoro per cercare di comporre un nuovo calendario 2020 del Mondiale Rally con il preciso obiettivo di concludere la stagione nel migliore dei modi dopo la pausa forzata dovuta alla pandemia da COVID-19. Per loro, in questo momento, è tempo di fare valutazioni precise e, soprattutto, scelte.

E' notizia delle ultime ore che il Rally di Finlandia stia andando verso il rinvio, con una nuova data che potrebbe essere fissata a settembre, o, al più tardi, a ottobre. La scelta definitiva sarà presa a inizio giugno, mentre qualche giorno prima - verso la fine del mese di maggio - sarà il turno del Rally di Nuova Zelanda.

Automotive in crisi, i team di riflesso

La gara che si tiene nell'isola che fa parte dell'Oceania è a serio rischio cancellazione. Una situazione molto simile a quella del Safari Rally: l'evento è al rientro nel WRC dopo diversi anni e l'attesa è molto alta pur non avendo piloti di spicco impiegati regolarmente nel WRC (sarebbe lecito aspettarsi la partecipazione di Hayden Paddon), ma la distanza dall'Europa e i costi da sostenere per i team sono esosi, specialmente in questo periodo.

La pandemia da COVID-19 ha messo in grave difficoltà anche, se non soprattutto, il settore dell'Automotive in tutta Europa. Anche per questo motivo i team sono reticenti a fare trasferte così lunghe, impegnative dal punto di vista economico e logistico.

Per questo, alla fine di questo mese, è lecito attendersi la cancellazione del Rally di Nuova Zelanda che, così come il Safari Rally, tornerebbe in calendario nel 2021.

Anche il Giappone in dubbio

In bilico, sul filo del rasoio, c'è anche un'altra gara che si tiene al di fuori del Vecchio Continente e che, sulla carta, chiuderà il Mondiale 2020. Si tratta del Rally del Giappone. Anche in questo caso si tratta di una gara rientrata quest'anno nel Mondiale dopo qualche anno d'assenza.

La gara asiatica è entrata in calendario quest'anno per sfruttare il grande successo che ha avuto negli ultimi anni Toyota. Dal 2017, anno di rientro nel WRC del marchio giapponese, il team diretto da Tommi Makinen ha subito vinto due gare, poi 2 titoli: il Costruttori nel 2018 e quello Piloti nel 2019 con Ott Tanak.

Per questo i promotori hanno fatto di tutto per accaparrarsi l'ultimo slot del calendario. Anche in questo caso, così come in quello del Rally Nuova Zelanda, a frenare i team dal prendere parte alla corsa sono motivi economici e logistici. Il futuro del Rally del Giappone 2020 si deciderà più avanti nell'anno, ma anche la sua sorte - per questa stagione - sembra segnata. Il WRC va verso un Mondiale sempre più... Europeo, così come sta accadendo in tante altre serie del motorsport.

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