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I promotori WRC vogliono un rally in Cina nel 2016

L'evento avverrebbe nelle strade vicine a Pechino, per un ritorno in Oriente che manca dal 2010

I promotori del World Rally Championship stanno discutendo per preparare il grande rientro di un Rally nell'estremo Oriente dopo l'ultimo disputato nel 2010, in Giappone. La priorità dei vertici della serie mondiale sarebbe aggiungere una gara in Cina, principale candidata a inserirsi nel calendario 2016.

A quanto pare, negli ultimi tempi i costruttori che animano la lotta per i titoli mondiali del WRC avrebbero espresso un parere positivo riguardo l'introduzione di un rally in Cina e non ci sarebbe nulla di strano se queste richieste venissero confermate. Molte case vedono infatti nel mercato cinese una grande opportunità per allargare i propri orizzonti di vendita delle auto di serie e il WRC è e sarebbe una bella vetrina per tutte le realtà impegnate nel mondiale. 

"La Cina è uno dei nostri principali obiettivi, aiutando la federazione investendo per renderlo appetibile e per fare in modo che entri nel calendario a breve", ha ammesso Oliver Ciesla, promotore WRC. "Il nostro obiettivo è quello di renderlo candidabile già questa stagione per poi inserirlo dall'anno prossimo. Certo, se dovessimo riuscirrvi il nostro sarebbe un calendario ambizioso, ma questa è una delle nostre priorità".

L'obiettivo dei promotori WRC sarebbe quello di avere un evento distante circa 45 chilometri da Pechino, da disputare su differenti superfici (asfalto e terra). Ricordiamo che la Cina ha già avuto uno slot nel calendario WRC, ma ormai nel lontano 1999, in cui trionfò Didier Auriol.

Stando a quanto affermato da Ciesla, anche il giappone avrebbe grosse possibilità di tornare nel calendario WRC nel 2016. Il rientro nella serie della Toyota richiamerebbe un grande interesse per il mondiale Rally nel paese del "Sol Levante", ecco dunque il progetto orientale promosso anche dalla Federazione Internazionale, che spera di allargare gli orizzonti di pubblico sfruttando i nuovi ingressi dei costruttori e piloti in grado di gareggiare l'uno contro l'altro sul fino dei secondi come accaduto in Svezia poche settimane fa.

"Il presidente Toyoda vorrebbe un evento in Giappone, anche se non è così semplice perché a pochi chilometri da Tokyo non ci sono sterrati ideali per affrontare un rally di caratura mondiale", ha proseguito Ciesla, "Tornare nelle vecchie zone non è fattibile perché troppo lontani dal centro, mentre spostarci verso Sapporo non avremmo una copertura di interesse tale da giustificare la tappa mondiale. E' però vero che anche questo appuntamento è una delle nostre priorità perché è molto attraente. potrebbe rientrare nel 2017 o nel 2018". 

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