La
FIA ha modificato ancora il sistema che attribuisce l'ordine di partenza per le gare del
Mondiale Rally, con l'intento di aumentare lo spettacolo e di ridurre l'uso eccessivo della tattica nei finali di tappa. La novità più significativa riguarda il fatto che il leader della classifica iridata dovrà sempre scattare per primo nella tappa di apertura, sia nelle gare su terra che in quelle su asfalto.
Questo vuol dire che dall'anno prossimo nelle gare su terra non ci saranno più le
Qualifying Stage, ovvero le prove cronometrate che servivano per designare l'ordine di scelta della posizione di partenza della prima tappa.
Per le due tappe rimanenti invece l'ordine di partenza sarà stilato in base all'inversione delle posizioni di classifica dei piloti che hanno priorità 1 e 2. Per quanto riguarda gli equipaggi che ripartono con la formula del
Rally2, questi si dovranno accodare a quelli con priorità 1 e 2 che hanno concluso la tappa precedente.
Apportate anche alcune piccole modifiche al format dei weekend di gara, che ora prevede la cerimonia di partenza nella giornata di giovedì e l'ultima prova intorno alle 12 per gli appuntamenti europei. La prova conclusiva dovrà avere una lunghezza di almeno 10 km e sarà indicata come
Power Stage.
Per favorire una maggiore flessibilità ai contratti tra le case ai piloti, è stato inoltre deciso che i costruttori non sono obbligati ad indicare un pilota permanente per l'intera stagione, ma che devono solamente garantire la presenza di esso in almeno dieci degli eventi in calendario.
Per riconoscere i concorrenti delle differenti classi (
WRC, WRC2, WRC3 e Junior WRC) verranno poi applicati degli sticker colorati sul parabrazza, in modo che anche per gli spettatori sia facilmente identificabile la categoria di appartenenza di ogni vettura.
Infine, è stata modificata la data del
Rally d'Italia, portandola al weekend dell'8 giugno (inizialmente era previsto nella settimana successiva).
Top Comments