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WRC | Ben Sulayem: "2 costruttori e mezzo non bastano!"

Il nuovo presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem ha intenzione di rilanciare il WRC. Ecco i punti criticati che dovranno essere rivisti nel corso dei prossimi mesi per avere più Case all'interno del Mondiale Rally.

Gus Greensmith, Stuart Loudon, M-Sport Ford WRT Ford Fiesta WRC

Foto di: M - Sport

La FIA ha un nuovo presidente dopo tanti anni di dirigenza firmata Jean Todt. Si tratta di Mohammed Ben Sulayem, ex rallysta e oggi nuovo vertice della Federazione Internazionale dell'Automobile, l'organo che, tra i tanti compiti in suo possesso, ha quello di dare la linea presente e futura dei principali campionati mondiali dell'automobilismo.

Tra questi c'è anche il WRC, reduce da una reggenza di Yves Matton appena terminata con l'addio di quest'ultimo dopo il naturale termine del mandato presidenziale di Jean Todt. Questo stravolgimento porterà certamente a novità importanti per ciò che riguarda il futuro delle corse off-road.

Ad annunciarlo, e nemmeno in maniera troppo velata, è stato proprio il neo presidente della FIA, Ben Sulayem, il quale avrà certamente un occhio di riguardo per le categorie più seguite, ma ha tutta l'intenzione di ridare lustro anche al WRC. Non si sta parlando di mancanza di appassionati, ma di Case costruttrici coinvolte.

Dalla fine del 2019, con l'uscita di Citroen Racing, il WRC è conteso da 2 Case e mezza. Stiamo parlando di Toyota, Hyundai e, in parte, Ford, coadiuvata dalla presenza di M-Sport che, in realtà, ha spesso fatto la parte più importante del lavoro di preparazione e sviluppo delle vetture dell'ovale blu.

"Parliamo spesso di Formula 1, ma non possiamo dimenticare le altre discipline. Dobbiamo, ad esempio, guardare al WRC. Sono un uomo che viene dai rally, quindi dobbiamo guardare anche quello".

"Non basta avere 2 costruttori e mezzo in un campionato importante come questo. non possiamo sederci e pensare che la gente venga da sola, da noi. Sento che dovremo andare a bussare alle porte dei costruttori e fare in modo di rendere il nostro sport attraente per loro".

"Posso dire che ci sono dei costruttori che stanno guardando i regolamenti, li stanno studiando e valutando", aveva detto Matton (l'allora responsabile del dipartimento Rally della FIA) lo scorso giugno.

"Non stanno progettando un'auto, stanno più cercando di capire come queste nuove auto potrebbero inserirsi nel loro piano di marketing. Direi che per me il 2023 è troppo vicino. Credo che il tempo minimo e la finestra necessaria per fare qualcosa siano due anni".

La pandemia da COVID-19 prima e la direzione presa dalla FIA nel corso degli ultimi 24 mesi, ha però portato a uno stallo. Per questo motivo Ben Sulayem ha intenzione di mettere mano in prima persona a ciò che sono i regolamenti del WRC per riportarlo ai fasti di un tempo.

"È una questione di costi", ha aggiunto il presidente della FIA Ben Sulayem. "Sai, iniziamo con auto da rally con un tetto di costo di 100.000 dollari e poi sono saltati a 200.000 dollari. Sì, c'è quando si parla di inflazione, ma non può raddoppiare".

"Dobbiamo controllare il costo. Ho guidato la Rally3 recentemente e può fare il lavoro di una World Rally Car, non è la stessa velocità, ma il costo è molto più basso. In secondo luogo, veicoli accessibili a livello introduttivo".

"Dobbiamo coinvolgere le persone dall'area stessa all'amore del motorsport e regioni come l'Africa e l'Africa, il Medio Oriente, e l'Asia, e anche l'America Latina, ma possono permetterselo? No. Queste sono alcune delle aree che dobbiamo toccare", ha concluso il neo presidente della FIA.

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