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WRC, non solo ibrido: ecco le basi del Mondiale Rally 2022

Oliver Ciesla, CEO e promoter del WRC, ha spiegato a Motorsport.com su quali basi nascerà il WRC 2022, che vedrà l'introduzione di un nuovo regolamento tecnico che modificherà le vetture di riferimento del Mondiale Rally.

Teemu Suninen, Jarmo Lehtinen, M-Sport Ford WRT Ford Fiesta WRC

Foto di: McKlein / Motorsport Images

Nel 2022 il WRC adotterà un nuovo regolamento tecnico, che costringerà i team a progettare e realizzare nuove vetture con il dovere di sostituire le attuali WRC Plus che tanto hanno fatto per il Mondiale Rally dal 2017 in poi, creando spettacolo, attirando spettatori e appassionati, ma anche esaltando la guida dei piloti.

L'aspetto che più ha colpito del nuovo regolamento è l'introduzione di un motore elettrico da 100 kW che dovrà affiancare i 1.6 turbo derivati da quelli attuali, che preparerà Compact Dynamics partendo dalla base di quello già utilizzato su prototipi ibridi LMP1 del WEC. Questo porterà l'ibrido anche nel WRC con alcuni anni di ritardo rispetto ad altre categorie.

Sebbene sia l'elemento che più ha fatto discutere, l'introduzione dell'ibrido sarà solo una delle mosse per rendere ulteriormente appetibile il WRC. L'obiettivo dei promotori del WRC è trattenere le Case che già corrono nel Mondiale, ma anche attirarne altre. Oliver Ciesla, managing director e promoter del WRC, ha spiegato in un'intervista esclusiva a Motorsport.com quali saranno gli altri elementi fondamentali del Mondiale Rally che verrà.

"L'ibrido sarà sicuramente un aspetto per cui ci saranno delle Case che decideranno di entrare nel WRC", ha confermato Ciesla a Motorsport.com. "Ma l'ibrido non è altro che un elemento di un progetto molto più grande. Noi abbiamo i piloti più bravi al mondo, ma anche i filmati più spettacolari. Abbiamo anche una piattaforma molto utile per le Case, per i produttori di gomme e benzina, perché permettiamo loro di sviluppare nuove cose e poi immetterle anche sul mercato Automotive".

"Siamo una piattaforma di ricerca e sviluppo per tutti. Qui le Case impegnate possono fare i test in tutte le condizioni: sabbia, ghiaccio, neve, terra, asfalto, ma anche con le temperature più disparate, con il caldo, con il freddo. Questa esperienza si può trasferire sulle vetture di tutti i giorni. Parlo sia delle Case che per le gomme, ecc... Questo è un aspetto che non abbiamo sfruttato tanto, non lo abbiamo pubblicizzato tanto in passato. Ma lo faremo".

"Ricordiamoci l'Audi Quattro. Il sistema a 4 ruote motrici è nato nel Mondiale Rally, ma anche sull'ibrido abbiamo la possibilità di usare un sistema nuovo. Gli esperti pensano che nei prossimi 10 anni avranno un mercato del 30-40% del parco macchine. Una parte importante della mobilità. Possiamo anche spiegare come funzionano queste cose ai fan".

"Non dobbiamo avere paura. Sono cose nuove, ma non fa male. Può essere divertente, sarà sportivo. Avremo macchine con tanti cavalli, saranno potenti e prestazionali. Dovremo far capire a tutti che le macchine 2022 saranno divertenti, che saranno sportive. Collegare la nuova tecnologie con i sistemi di tutti i giorni che usiamo sulle strade. Qui ci sono macchine che corrono, ma che usiamo tutti i giorni. Siamo vicinissimi alla produzione di serie. E questo vogliamo usarlo di più in futuro".

Un altro aspetto, un'altra paola chiave che farà parte del nuovo DNA del WRC è "sostenibilità". Questo termine dovrà essere applicato non solo alle vetture da corsa, ma anche a tutto ciò che le circonda. Dunque il Parco Assistenza, il modo di spostare il materiale da una gara all'altra, la generazione di energia per i team e per il Parco Assistenza stesso. Un progetto ad ampio respiro.

"Poi, oltre all'innovazione, dobbiamo garantire la sostenibilità alle Case. Queste devono difendere gli investimenti nello sport. E questo è il modo giusto per permettere alle Case di continuare a investire qui. Un campionato sostenibile. L'ibrido è una componente legata alla sostenibilità, ma andiamo oltre".

"Sempre parlando di sostenibilità, dobbiamo parlare anche del Parco Assistenza, come è composto, con che camion arriviamo, che energia rendiamo disponibile. Un aspetto verde che in futuro dovrebbe aiutarci a diventare più attraenti. Mantenere le Case che abbiamo e aggiungere forse Subaru, Volkswagen, Citroen, o partner nuovi come Nissan. Qui si tratta di attrarre chi già ci conosce da tempo, ma anche nuove Case interessate".

Un altro dei progetti futuri del WRC, sarà portare il Mondiale Rally nei mercati più grandi del pianeta, per aumentare la propria visibilità e quella delle Case che sono e saranno coinvolte in quel momento.

"Ultimo punto: portare i rally nei mercati più grandi al mondo: Stati Uniti e Cina. Il COVID-19 ci ha frenati, ma è il nostro obiettivo del futuro. Vogliamo avere gare in quei paesi, negli Stati Uniti e in Cina, per espandere la nostra visibilità e quella delle Case che hanno deciso di investire e di correre nel WRC. Sarà una cosa che faremo in futuro e lo faremo di sicuro".

Rally Mexico 2020
Rally Mexico 2020
Rally Mexico 2020
Rally Mexico 2020
Rally Mexico 2020
Rally Mexico 2020
Teemu Suninen, Jarmo Lehtinen, M-Sport Ford WRT Ford Fiesta WRC
Thierry Neuville, Nicolas Gilsoul, Hyundai Motorsport Hyundai i20 Coupe WRC
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Toyota Gazoo Racing WRT Toyota Yaris WRC
Thierry Neuville, Nicolas Gilsoul, Hyundai Motorsport Hyundai i20 Coupe WRC
Elfyn Evans, Scott Martin, Toyota Gazoo Racing WRT Toyota Yaris WRC
Gus Greensmith, Elliot Edmondson, M-Sport Ford WRT Ford Fiesta WRC
Thierry Neuville, Nicolas Gilsoul, Hyundai Motorsport Hyundai i20 Coupe WRC
Kajetan Kajetanowicz, Maciej Szczepaniak, Skoda Fabia R5 evo
Teemu Suninen, Jarmo Lehtinen, M-Sport Ford WRT Ford Fiesta WRC
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Toyota Gazoo Racing WRT Toyota Yaris WRC
Teemu Suninen, Jarmo Lehtinen, M-Sport Ford WRT Ford Fiesta WRC
Kalle Rovanperä, Jonne Halttunen, Toyota Gazoo Racing WRT Toyota Yaris WRC
Thierry Neuville, Nicolas Gilsoul, Hyundai Motorsport Hyundai i20 Coupe WRC
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