La telenovela relativa al futuro di
Robert Kubica è finalmente arrivata al capolinea: questa mattina la
Citroen ha annunciato di aver raggiunto un accordo con il pilota polacco ma, contrariamente a quanto sembrava in un primo momento, non sarà al via del
Campionato Europeo Rally, ma del Mondiale, che disputerà nella classe
WRC2.
La scorsa settimana
Yves Matton, grande capo di
Citroen Sport,
aveva depistato un po' tutti parlando di un possibile programma nell'Europeo, anche se di fatto non aveva mentito fino in fondo. Effettivamente Robert inizierà la sua avventura al volante della
DS3 RRC nella serie continentale, partecipando la settimana prossima al
Rally delle Canarie. Successivamente si presenterà al via di sette gare del Mondiale, a partire dal
Rally del Portogallo del prossimo aprile. Non è escluso comunque che nel finale di stagione possa partecipare anche ad altre gare nell'Europeo.
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Ho vagliato diverse opzioni prima di puntare su questo programma. Sono sempre rimasto in contatto con le Citroen e da entrambe le parti c'era la voglia di trovare il modo di lavorare insieme" ha detto
Kubica, che con la Casa francese aveva già disputato un paio di gare a fine 2012, su una
C4 WRC ex Loeb.
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Sono molto felice di poter tornare a correre ad alto livello. Partecipare al Rally delle Canarie sarà una sfida molto interessante per me. Non vedo l'ora di cominciare, ma non voglio fissare degli obiettivi specifici. Devo imparare ancora molto e migliorarmi, quindi mi serve accumulare esperienza in prova" ha aggiunto l'ex pilota di BMW e Renault in F1, che sta ancora recuperando dalle conseguenze del terribile incidente avvenuto alla
Ronde di Andora del 2011.
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Sono felicissimo che Robert faccia parte della nostra squadra di piloti nel 2013. Grazie al supporto dei suoi partner, siamo riusciti a mettere insieme un programma che gli permetterà di guidare una vettura con caratteristiche simili ad una WRC. La determinazione di Robert deve essere di esempio a tutti noi e siamo orgogliosi di poterla affiancare al marchio Citroen" ha concluso
Matton.
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