Todt: "Il ritardo del calendario WRC 2020 è un buon segno!"
Il presidente della FIA spiega: "Vogliamo mantenere 14 gare all'anno, ma gli organizzatori interessati ad avere una gara nel WRC sono molti di più. Dobbiamo fare le scelte migliori".
Pontus Tidemand, Ola Floene, M-Sport Ford WRT Ford Fiesta WRC
M - Sport
L'attesa per scoprire il calendario 2020 di WRC sale ogni giorno di più. La prima bozza era attesa per il Consiglio Mondiale del Motorsport svolto nel mese di giugno, ma i responsabili della sezione rally della FIA avevano annunciato lo slittamento a fine mese della pubblicazione delle 14 gare della prossima stagione.
Queste, invece, a fine mese non sono arrivate e sono tutt'ora oggetto di discussione da parte dei promotori e della Federazione Internazionale dell'Automobile. Superata la metà del mese di settembre, è logico attendere il calendario 2020 del WRC dopo il prossimo Consiglio Mondiale.
Nel frattempo a commentare la situazione legata al calendario 2020 è stato il presidente della FIA Jean Todt, il quale ha voluto sottolineare come il WRC sia un Mondiale sano per le tante richieste fatte da organizzatori di rally legate all'entrata nel calendario.
"Da un certo punto di vista è un bel problema da avere. Abbiamo voluto mantenere il calendario con 14 gare per la prossima stagione e abbiamo avuto più di 14 organizzatori interessati a entrare a far parte del calendario del Mondiale Rally. Dunque dobbiamo trovare una corretta strategia a lungo termine per avere 14 gare in calendario e scegliere i migliori eventi che possano restare a lungo termine".
"Ci vuole un po' di tempo, bisogna parlare con persone diverse e devi sistemare tutto quanto. Ma ora siamo nella parte conclusiva della nostra strategia e ci vorrà poco tempo per finalizzare il calendario della prossima stagione. Ciò significa che c'è tanto interesse da parte di promotori molto importanti di paesi altrettanti importanti per organizzare rally di livello mondiale".
Non è un segreto che nel 2020 gli ingressi principali nel calendario WRC possano essere il Safari Rally e il Rally del Giappone. I candidati a fare posto a queste gare sono il Tour de Corse - quasi certa la defezione della gara isolana - e un evento tra il Rally di Germania e il Rally di Catalogna.
Nelle ultime settimane si è fatto sempre più vivo il possibile cambio che sconvolgerebbe la parte finale del prossimo calendario. Quella del 2019 potrebbe essere l'ultima edizione del Rally d'Australia, perché la gara potrebbe far spazio al Rally di Nuova Zelanda.
Si profilerebbero così 3 sostituzioni su 14 gare, queste invece già confermate, come da volontà dei team che non sono disposti a spendere cifre più alte dalle attuali per logistica e personale in più di quello che già hanno sotto contratto.
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