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Video super test Hyundai: una prova speciale in Sardegna con Sordo sulla i20 WRC

Motorsport.com ha fatto un test sulla Hyundai i20 WRC con al volante Dani Sordo nella Power Stage del Rally Italia Sardegna 2018, la "Cala Flumini". Ecco com'è andato!

Dani Sordo, Hyundai Motorsport e Giacomo Rauli, giornalista di Motorsport.com

Dani Sordo, Hyundai Motorsport e Giacomo Rauli, giornalista di Motorsport.com

Giacomo Rauli

Hyundai è stata la grande protagonista del Rally Italia Sardegna, settimo appuntamento del WRC 2018, vinto da Thierry Neuville al volante di una i20 Coupé WRC ufficiale. Motorsport.com ha avuto la possibilità di provare la vettura che ha sbaragliato la concorrenza nelle ultime stagioni e per di più con al volante uno dei 4 piloti ufficiali del team di Alzenau: lo spagnolo Daniel "Dani" Sordo.

Il percorso che ci attendeva era altrettanto prestigioso: si trattava della prima parte della splendida "Cala Flumini", ovvero la speciale che ha fatto da Power Stage in questa edizione del Rally Italia Sardegna, proprio dove si è consumato il sorpasso in classifica fatto in extremis da Neuville nei confronti di Ogier.

Arrivati al piccolo parco assistenza ricavato da Hyundai in un campo a poche decine di metri dall'inizio della prova, ci accoglie immediatamente Michel Nandan, team principal di Hyundai Motorsport, che ci illustra la vettura che ancora sta ricevendo le ultime "coccole" dai meccanici ed è sollevata sui cavalletti.

Giacomo Rauli, giornalista di Motorsport.com

Giacomo Rauli, giornalista di Motorsport.com

Photo by: Giacomo Rauli

Una i20 WRC pluri-vincitrice in Sardegna

Si tratta di una i20 WRC ibrida, perché ha meccanica 2016 (quando correva la versione a 5 porte) e carrozzeria 2017, ossia la Coupé. Questa soluzione non rende la vettura meno prestigiosa: nel 2016, infatti, Neuville portò alla vittoria proprio la i20 5 porte, dunque si trattava di un mix di vetture vincenti che ha fatto la recente storia del Rally d'Italia.

Indossati casco, collare HANS e tuta, entriamo nell'abitacolo della i20 e ci allacciamo le cinture. Un meccanico ci sistema l'interfono, perché una volta abbracciati dal sedile risulta davvero complicato fare movimenti i consueti movimenti con il collo. Entra Sordo nell'abitacolo. Giusto il tempo per un breve saluto e la vettura è già a contatto con il suolo. Dani innesta la retromarcia, poi la prima. 4 secondi per cercare di mantenere la calma - no, non è stato semplice - e vedere il cartello d'inizio prova a 100 metri di distanza da noi.

Troppo tardi. Dani dice: "Vamos a bailar" e il motore della i20 sta già cantando. Noi siamo schiacciati sul sedile. L'accelerazione è impressionante, le marce vengono inserite come fucilate dai paddle appena dietro il volante. Si toccano addirittura i 160 su un percorso strettissimo. Ma a impressionare ancora di più è la staccata. La i20 si ferma in pochi metri nonostante la vettura sia messa sotto stress su un fondo completamente sterrato.

Dettaglio dei nomi di Dani Sordo, Hyundai Motorsport e Giacomo Rauli, giornalista di Motorsport.com

Dettaglio dei nomi di Dani Sordo, Hyundai Motorsport e Giacomo Rauli, giornalista di Motorsport.com

Photo by: Giacomo Rauli

Una "comodità" sbalorditiva

La prima parte della prova fila via in un battito di ciglia, poi arriva la seconda, che presenta una sezione mista con un fondo pieno di pietre, sconnesso. Addirittura arrivano due salti. Sono di piccola entità, certo, ma pursempre fatti a velocità elevate. Se vedere il percorso letteralmente "bruciato" in pochi secondi lascia senza parole, si può dire lo stesso per la comodità - non stiamo esagerando - dell'abitacolo.

Non subiamo alcun urto alla schiena nonostante i salti, il terreno sconnesso e le pietre su cui passiamo sopra. Questo è certamente aiutato dalla posizione dell'abitacolo, dal perfetto ancoraggio delle cinture, ma anche dalle sospensioni perfettamente tarate e dal lavoro dei differenziali.

Fine prova. Dani fa un'inversione e si ferma, chiedendoci se sia tutto ok. Impossibile dirgli di no. Davanti a noi un muro di polvere che dura pochi secondi. A un certo punto, dopo aver tirato il fiato per un attimo, riecco la parola che ci annuncia l'imminente ripartenza: "Vamos".

Un rientro al fulmicotone

Dalle prime tre marce inserite capiamo che sarà un rientro al parco assistenza ancora più vicino a quello che prova un vero navigatore accanto a un pilota professionista su una vettura WRC. Dani fa ancora più sul serio. Il tracciato diventa ai nostri occhi ancora più stretto, i muretti prendono inclinazioni strane e la i20 sembra non starci più. Invece ci passa e lo fa al limite, perché Sordo ha bene in mente le misure della sua vettura. Ma i muri, ve lo garantiamo, sono vicinissimi e la nostra velocità sembra senza senso.

Eppure il grip generato dall'aerodinamica della i20 e dalle gomme è incredibile. Questa volta siamo senza fiato, ma ci stiamo gustando tutte le caratteristiche della vettura. Al ritorno la speciale è in discesa, soprattutto nel tratto misto che Daniel affronta molto più forte rispetto all'andata. Lo fa con traversi controllati, noi vediamo il muro, ma non lo tocchiamo. Sentiamo tutte le oscillazioni della vettura, ma collo e schiena sono perfettamente protetti e immobilizzati da sedile, cinture e HANS.

Passato il tratto misto arriviamo a una curva destrorsa di 90°. Brusca frenata, freno a mano. Pensiamo che ormai sia fatta. Invece Dani spinge fortissimo sul dritto. I nostri occhi sono sgranati e anche Daniel è più impegnato. Tagliamo il traguardo. E' finita. Invece no. Dani prosegue a spingere sino a pochi metri del cancello del parco assistenza. Una frenata incredibile, il nostro collo "beccheggia" e vediamo distintamente solo... i nostri piedi! Poi un pendolo finale della i20 come ultimo regalo per una prova che lascia senza parole e veniamo accolti dal team che oggi è in testa al Mondiale.

Sganciamo le cinture a 6 punti, scendiamo con l'adrenalina in circolo dopo aver ringraziato Sordo, che ci ha regalato qualche minuto di puro godimento, ma anche di analisi nei confronti di una vettura che mai ci saremmo aspettati così confortevole per l'equipaggio. Incredibile inoltre la tenuta di strada che ha mostrato di avere. E poi, cosa non da poco, non avvertiamo alcun dolore, nessuno stato di confusione né di centrifuga nonostante il nostro allenamento pressoché nullo. Questo ci ha permesso di godere ogni secondo della "Cala Flumini" e, cosa ancora più importante, permette ai navigatori di fare il proprio lavoro per oltre 300 chilometri di gara nei fine settimana che compongono il calendario del Mondiale.

Atmosfera

Atmosfera

Foto di: Giacomo Rauli

Preparazione della vettura di Dani Sordo, Hyundai Motorsport

Preparazione della vettura di Dani Sordo, Hyundai Motorsport

Foto di: Giacomo Rauli

Dettaglio dei nomi di Dani Sordo, Hyundai Motorsport e Giacomo Rauli, giornalista di Motorsport.com

Dettaglio dei nomi di Dani Sordo, Hyundai Motorsport e Giacomo Rauli, giornalista di Motorsport.com

Foto di: Giacomo Rauli

Preparazione della vettura di Dani Sordo, Hyundai Motorsport

Preparazione della vettura di Dani Sordo, Hyundai Motorsport

Foto di: Giacomo Rauli

Dettaglio dei nomi di Dani Sordo, Hyundai Motorsport e Giacomo Rauli, giornalista di Motorsport.com

Dettaglio dei nomi di Dani Sordo, Hyundai Motorsport e Giacomo Rauli, giornalista di Motorsport.com

Foto di: Giacomo Rauli

Caschi ed equipaggiamento Hyundai Motorsport

Caschi ed equipaggiamento Hyundai Motorsport

Foto di: Giacomo Rauli

Giacomo Rauli, giornalista di Motorsport.com

Giacomo Rauli, giornalista di Motorsport.com

Foto di: Giacomo Rauli

Giacomo Rauli, giornalista di Motorsport.com

Giacomo Rauli, giornalista di Motorsport.com

Foto di: Giacomo Rauli

Dani Sordo, Hyundai Motorsport e Giacomo Rauli, giornalista di Motorsport.com

Dani Sordo, Hyundai Motorsport e Giacomo Rauli, giornalista di Motorsport.com

Foto di: Giacomo Rauli

Giacomo Rauli, giornalista di Motorsport.com

Giacomo Rauli, giornalista di Motorsport.com

Foto di: Giacomo Rauli

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