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Michele Mouton: “Perché le donne pilota vinceranno presto, come ho fatto io”

Michele Mouton è una vera leggenda del motorsport. È ancora oggi l’unica donna ad aver vinto un mondiale rally, conquistato con la sua Audi quattro negli Anni Ottanta, combattendo con i migliori piloti rally dell’epoca. Rappresenta un’icona, come qualsiasi momento della storia Formula 1 o della Le Mans.

FIA Girls on Track Rising Stars

Foto di: FIA

Oggi gli obiettivi di Mouton si concentrano sul portare le prossime donne pilota in cima alla piramide, nel suo ruolo di capo della commissione FIA Women nel Motorsport. Negli ultimi anni ha lavorato per rendere più ampia la base della piramide, per avere una maggior partecipazione femminile già dalle basi. Questa settimana nel quartier generale si è concluso il suo progetto più ambizioso fino ad oggi.

Michele Mouton

Michele Mouton

Photo by: James Bearne

Girls on Track – Rising Stars è una competizione per i talenti rivolta alle ragazze dai 14 ai 16 anni. La lista inziale vedeva 20 piloti provenienti da 14 paesi del mondo e le valutazioni sono state fatte sul circuito di Le Castellet, in Francia, con la Winfield School. Sono state selezionate quattro ragazze per partecipare alla gara finale a Maranello, dove il premio è quello di diventare la prima donna pilota nella Ferrari Driver Academy, con un sedile competitivo in F4 per il prossimo anno.

“Va davvero oltre le aspettative – afferma Mouton – è un grande passo in avanti per le più giovani. Possiamo aiutarle ad arrivare ad una carriera professionale in un’età critica, in cui spesso smettono perché non vedono sbocchi futuri. Inoltre, direi che la collaborazione con Ferrari è un’opportunità fantastica. È un vero riconoscimento del progresso che continuiamo a fare dopo un decennio di lavoro nella Commissione. Si tratta di un programma di quattro anni, che è molto importante. Speriamo presto di poter vedere la prima pilota donna in Ferrari. A Le Castellet c’era una bella atmosfera e direi che c’è stato anche un bello spirito di combattimento. Abbiamo potuto vedere che le ragazze erano molto motivate, lo standard è molto alto. Alcune erano vicine ai tempi sul giro degli uomini, quindi abbiamo visto una grande progressione”.

FIA Girls on Track Rising Stars logo

FIA Girls on Track Rising Stars logo

Photo by: FIA

Il programma Girls on Track è iniziato nel 2018 con alcuni fondi dell’Unione Europea, successivamente si è fuso con il programma di Suzie Wolff Dare to be Different e ha attirato migliaia di giovani ragazze nel motorsport. Il programma include attività in pista e fuori, con particolare attenzione verso le materie scientifico-tecnologiche ed attività di consapevolezza sull’ambiente. Mouton dichiara: “Tutti questi programmi ci aiutano ad avere più ragazze giovani, perché dobbiamo riempire la base della piramide, è molto importante”.

La missione di Mouton è di rendere più partecipi le donne in tutte le aree del motorsport. Questo vale non solo per i piloti, ma anche per gli ingegneri, i meccanici, i commissari di gara, i team principal, i ruoli di marketing e comunicazione: “Vogliamo dimostrare che il motorsport è aperto a tutti e questo è molto importante per me. Il nostro sport è praticamente unico, uomini e donne possono competere insieme in maniera uguale. Vogliamo anche provare ad avere più donne in posizioni di leadership”.

FIA Girls on Track Rising Stars

FIA Girls on Track Rising Stars

Photo by: FIA

Sembra assurdo che in questi 40 anni Mouton sia ancora l’unica donna ad aver vinto competizioni di alto livello come un mondiale FIA, ma per la Campionessa è chiaro che la chiave del successo è fornire lo stesso materiale degli uomini, così come lo è stato per lei. 

“È difficile per tutti arrivare in cima, specialmente in Formula 1, solo pochi ci sono riusciti. Quindi non è facile raggiungere la vetta della piramide, inoltre a confronto con gli uomini, la nostra base è molto piccola. Quindi ovviamente meno ragazze riescono a raggiungere la cima. Ma per quanto mi riguarda, io sono convinta del fatto che il miglior modo per arrivarci è aumentare la base di questa piramide per avere più ragazze interessate al motorsport, poi continuare a lottare in un campionato misto. Questo è molto importante. Bisogna dare più opportunità e materiale alle donne. Quindi questo è il lavoro che la nostra commissione sta facendo: creare più opportunità di lavoro con team professionali ed anche con costruttori. Penso che ci siamo quasi”.

FIA Girls on Track Rising Stars

FIA Girls on Track Rising Stars

Photo by: FIA

Una delle cose che rendono speciale il nostro sport è che le donne possono correre allo stesso livello degli uomini, come ha fatto Mouton nella sua carriera nel rally. L’arrivo della W-Serie, categoria interamente al femminile, ha suscitato reazioni diverse da parte di molti, che hanno spinto per la diversità nel motorsport, ma ha anche creato uno spazio in cui le donne potessero accumulare chilometri ed esperienza in fasi chiavi per lo sviluppo della loro carriera.  Si corre solo contro le donne, ma mette in risalto anche le donne pilota. Qual è oggi la visione di Mouton su questa categoria e sul ruolo che sta giocando?

“È una piattaforma, una buona opportunità per le ragazze di correre gratis e mostra che una donna sa guidare, ma solo in un ambiente totalmente femminile. È bello avere molte iniziative fuori. Ma per me, il successo è contro tutti, maschi e femmine insieme. Per questo il nostro obiettivo è di promuovere la diversità nello sport e che abbiamo le stesse capacità di avere successo. È esattamente ciò che è successo a me. la domande è sempre ‘perché hai avuto successo?’. Direi che su scala nazionale, mi è stata data la stessa macchina del mio compagno di squadra. Era anche il miglior pilota francese. Non volevo mettermi in ridicolo, quindi ho spinto al limite per raggiungere il suo livello. Quando hai le stesse condizioni e lo stesso materiale, dipende da te dimostrare, non ci sono scuse. Quindi ho spinto tantissimo”.

Michele Mouton, Audi Sport Quattro S1 Pikes Peak 1985

Michele Mouton, Audi Sport Quattro S1 Pikes Peak 1985

Photo by: Dave Dyer

“Poi sono arrivata al WRC perché Audi ha chiamato offrendomi la stessa macchina di Hannu Mikkola, che era uno dei migliori piloti al mondo. Con le stesse condizioni, non potevo accettare di stare due o tre secondi dietro di lui, impossibile. Ho lavorato duramente per superare il mio limite ed arrivare al suo livello. Non è stato facile. Penso davvero che se mi fossi trovata in un ambiente femminile, avrei solo provato ad essere la migliore pilota donna, non avrei spinto così tanto. Per questo per me è così importante. Non è facile e bisogna lottare per arrivare alla cime. Ma se si hanno le stesse condizioni, è possibile. Non sono speciale, sono solo una persona normale”.

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