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Il WRC guarda al futuro: idrogeno o ibrido potenziato?

Il WRC guarda già al futuro. L'elettrico sembra non essere una possibilità per le Case già coinvolte, ma differiscono le vedute per le tecnologie da utilizzare nei prossimi anni. Ecco come e perché.

Elfyn Evans, Scott Martin, Toyota Gazoo Racing WRT Toyota GR Yaris Rally1

Foto di: Toyota Racing

Il WRC ha appena iniziato la sua era ibrida con l'introduzione del nuovo regolamento tecnico avvenuto il 1 gennaio di quest'anno e l'esordio delle vetture Rally1, che hanno preso il posto delle WRC Plus.

In questo momento l'utilizzo del pacchetto elettrico da 120 cavalli viene utilizzato solo parzialmente nel corso delle prove speciali, durante i trasferimenti con passaggi nei centri abitati e nel Parco Assistenza.

Il primo passo è stato fatto, ma il Mondiale Rally, così come il mondo Automotive, cerca di guardare al futuro. In un certo senso, il presente è come se fosse il passato. Consolidato ciò che sta avvenendo, si pensa a cosa potrà accadere, in che modo, perché e quali possano essere gli effetti di determinate scelte a livello tecnologico e ambientale.

L'ibrido è il tipo di propulsione che, almeno a oggi, è in auge anche per ciò che riguarda il mercato delle vetture di serie e il WRC non può fare a meno di seguire il flusso che arriva proprio da quel settore. Ma con l'introduzione dell'ibrido, la parte elettrica si è fatta strada e tra qualche tempo - si parla di qualche mese - sarà tempo di decidere che impatto potrà avere nel futuro del WRC.

All'interno del Parco Assistenza ci sono diversi pareri legati al futuro del WRC, anche a seconda delle persone con cui abbiamo parlato e a seconda di che Casa stanno rappresentando. Jari-Matti Latvala, team principal di Toyota Racing, ha dichiarato a Motorsport.com che, almeno nel presente, l'ibrido è la soluzione migliore. Ma in futuro servirà una tipologia differente di propulsione. Lui ha incentivato l'idrogeno, negando che l'elettrico possa essere una possibilità concreta.

"Penso che nei rally, ora, la propulsione ibrida possa andare bene. Ma tra 10 anni dovremo trovare un'altra soluzione. L'ibrido è perfetto per l'epoca attuale, ma credo che ci sia bisogno di qualcosa di nuovo e penso che l'idrogeno possa essere un'opzione nel mondo dei rally, perché nei rally non possiamo andare in modalità completamente elettrica. E' impossibile".

"Senza rombo del motore nessuno andrà nelle foreste o in montagna a guardare le vetture. Nei rally dobbiamo avere il suono. Nelle corse in pista non è così importante, ma nei rally ne abbiamo assolutamente bisogno".

Millener: il futuro è una propulsione ibrida "potenziata"

 

Richard Millener, team principal di M-Sport Ford, concorda con Latvala sul fatto che l'elettrico non possa diventare la base della propulsione delle vetture rally. Lui, però, a differenza del pari ruolo finlandese, pensa che l'ibrido possa continuare a essere la base del WRC ma con una parte elettrica maggiormente coinvolta rispetto a quanto avviene ora.

"Per me il WRC non può essere completamente elettrico. Non può esistere e non ha senso. Qualora volessimo adottare una propulsione completamente elettrica dovremmo avere speciali distanti 5 km dal Parco Assistenza e dalla durata breve, perché poi le vetture sarebbero costrette a rientrare per ricaricare le batterie. Al momento, invece, ad esempio in Sardegna siamo capaci di correre speciali sulle due coste dell'isola, in quella est e in quella ovest".

"La gente ha tante possibilità di veder correre queste vetture. Quando ero piccolo una delle cose più belle era sentire l'arrivo delle vetture. Le potevi sentire almeno 30 secondi prima che arrivassero dove eri appostato in prova. E' una cosa che ai fan piace tanto. Poi si ha solo 3-4 minuti tra una vettura e l'altra. Se invece adottassimo l'elettrico completo, tutto questo non potrebbe esistere”.

La FIA sa che presto dovrà scegliere se estendere di altri due anni l'attuale regolamento tecnico o se, invece, prendere un'altra strada. Sul tavolo della federazione ci sono proposte di alcune Case interessate a entrare se l'elettrico dovesse diventare la base della categoria (Skoda, Opel e Alpine), mentre dall'altra parte c'è un'opzione meno netta. Ovvero quella di continuare con la propulsione ibrida, ma con la parte elettrica maggiormente utilizzata. Millener pensa che possa essere proprio quest'ultima la strada da perseguire.

“Ci sono già delle serie elettriche apposite, per cui per me non è il passo giusto per i rally. Cambierebbe troppo, in maniera drastica, ciò che è questo sport. Con la propulsione ibrida, invece, possiamo usare le tecnologie in utilizzo nelle vetture stradali, abbiamo fatto un passo avanti, e possiamo pensare che questo ci porti al prossimo passo tra 3 o 4 anni".

"Il futuro del WRC potrebbe essere più elettrico, ma solo con un ibrido maggiormente coinvolto. Un lavoro maggiore tra motore termico ed elettrico, senza dimenticare le benzine eco sostenibili. Le abbiamo già, ma magari potremo averne di ancora più pulite assieme all'ibrido e a vetture che hanno comunque un rombo coinvolgente. Se chiedete ai piloti, l'elettrico dà una grande coppia, la potenza è tanta, ma vogliono ancora il rumore, il suono del motore. Credo che sia una cosa buona per lo sport e credo che non cambierà molto nel futuro".

"Poi dobbiamo considerare che i rally sono molto popolari. E' molto diverso da altri sport, è molto particolare, ha le sue caratteristiche e penso che le debba mantenere anche in futuro", ha concluso il team principal di M-Sport.

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